La Corte di cassazione francese fa luce sul tema della responsabilità penale del Sindaco in materia di infractions non intentionnelles. Brevi note comparative con la giurisprudenza italiana

AutoreFederico Picciché
Pagine463-467

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@1. Premessa

Nel 2008 la Corte di Cassazione francese, Chambre criminelle, con due importanti decisioni rigettava i ricorsi proposti da due sindaci che, all’esito dei rispettivi giudizi di merito, erano stati condannati per lesioni colpose per non avere impedito, avendo omesso negligentemente di adottare tutte le misure necessarie per prevenire gli infortuni, il grave ferimento di due persone.

Il primo caso riguardava l’incidente occorso a un ragazzo che, tuffandosi nelle acque di un laghetto comunale, urtava contro un muretto, la cui presenza non era stata segnalata in superficie, procurandosi la lesione di due vertebre.

Il giudice di merito dichiarava il sindaco colpevole di lesioni colpose perché, nonostante disponesse dei poteri e dei mezzi necessari, non si era adoperato per installare, in prossimità del muretto nascosto dalle acque, un segnale di avvertimento del pericolo per i bagnanti.

Il secondo caso, invece, riguardava l’incidente occorso a una bambina che, in occasione di una festa comunale, veniva violentemente urtata da un toro, utilizzato per una quadriglia, che le provocava la rottura della milza.

Anche in quest’ultima fattispecie, il giudice di merito riconosceva la colpevolezza del sindaco per avere trascurato di approntare un piano dì sicurezza efficace e bene organizzato, pur sapendo il primo cittadino che quella festa avrebbe richiamato nel paese un numero molto alto di persone.

Si impone, a questo punto. un esame più dettagliato delle due decisioni, che hanno visto la Corte di cassazione francese fare il punto sulla complessa materia della “responsabilité pénale des décideurs publics en matière d’infractions non intentionnelles”1.

@2. L’arrêt n. 425 del 22 gennaio 2008

Con la decisione n. 425 del 22 gennaio 2008, la Corte di cassazione francese, Chambre criminelle, ha rigettato il ricorso proposto contro la sentenza della corte di appello di Douai che, in data 16 gennaio 2007, aveva condannato per lesioni colpose il ricorrente a cinquemila euro di ammenda.

L’istruttoria aveva accertato che il 30 luglio 2003 un giovane, tuffandosi in un laghetto municipale situato nel territorio del comune di Fourmies, urtando la testa contro un muretto, non visibile dalla superficie in quanto sommerso dalle acque, si procurava la lesione di due vertebre.

Le indagini avevano messo subito in evidenza l’assenza di una segnalazione dell’ostacolo.

L’imputato, svolgente le funzioni di sindaco nel paese, veniva giudicato colpevole di lesioni colpose per aver omesso di installare immediatamente un cartello segnalatore, in sostituzione di quello precedentemente installato e, poi, sparito, la cui mancanza aveva già determinato nel medesimo punto un incidente analogo, avvenuto il 10 luglio del 2003 e del quale il primo cittadino era stato tempestivamente informato, che aveva causato ad una bambina gravi ferite ai genitali.

In vero l’imputato aveva ordinato l’installazione di un nuovo cartello segnalatore, ma questo non era ancora stato apposto in occasione del secondo incidente del 30 luglio 2003.

Così facendo il primo cittadino aveva colpevolmente omesso di adottare misure efficaci per impedire l’incidente, in una zona del lago che, per l’insidia presente nel fondale, presentava grandi rischi, che l’imputato non poteva ignorare, per i bagnanti molto numerosi in quel periodo dell’anno2.

Scendendo di più nei particolari.

L’istruttoria aveva consentito di dimostrare che il 16 luglio del 2003 il ricorrente era stato informato di un incidente, avvenuto il 10 dello stesso mese nelle acque del la-Page 464ghetto comunale, a seguito del quale una bambina di nove anni era rimasta gravemente ferita ai genitali.

Il ricorrente, nonostante avesse avuto conoscenza dell’incidente e del tipo di lesioni riportate dalla giovanissima infortunata, con un’ordinanza si era limitato a vietare ai bagnanti l’accesso in acqua senza l’uso di sandaletti, omettendo di disporre un’indagine approfondita tesa a verificare come la piccola infortunata avesse potuto, gettandosi in acqua, procurarsi quel genere di ferite.

A ciò si aggiunga che il 18 luglio 2003 l’imputato era stato avvertito della mancanza di un’apposita segnalazione che avesse potuto mettere in guardia i bagnanti che, in una determinata zona del lago, ove si era verificato già l’incidente del 10 luglio, in profondità sul fondo si trovavano un muretto e del materiale ferroso, con la conseguenze che i tuffi in quel punto avrebbero potuto portare i bagnanti a sbattere contro quegli ostacoli, non visibili dalla superficie.

Ciononostante, il sindaco aveva omesso di adottare i provvedimenti necessari e si era limitato, in data 30 luglio 2003, a ordinare l’installazione di un nuovo cartello segnalatore che il primo agosto 2003, però, non risultava ancora essere stato installato.

Così facendo l’imputato teneva un comportamento gravemente negligente.

La situazione, infatti, imponeva al primo cittadino l’adozione di misure, che era in suo potere adottare (avendone i mezzi e le competenze), più incisive ed efficaci, tese a scongiurare i fatti del tipo di quello che si era già verificato, una prima volta, il 10 luglio 20033.

@3. L’arrêt n. 3553 del 10 giugno 2008

Con la sentenza n. 3553 del 10 giugno 2008 la Corte di Cassazione francese, Chambre criminelle, ha rigettato il ricorso proposto contro la sentenza della corte di appello d’Angers che, in data 19 aprile 2007, aveva condannato per lesioni colpose il ricorrente a mille euro di ammenda.

Il processo aveva dimostrato che, in data 10 luglio 2004, nel corso di una manifestazione organizzata a Rochefortsur-Loire, una bambina di nove anni, partecipando a un gioco consistente nel fare entrare in un recinto alcuni tori, venendo investita da uno di questi animali, riportava la rottura della milza.

Il presidente del comitato organizzatore dell’evento e il sindaco del paese venivano citati in giudizio per rispondere del delitto di lesioni colpose: il sindaco, in particolare, per avere involontariamente e indirettamente causato alla giovane vittima una lesione, da cui era derivata una invalidità della durata di un mese, avendo negligentemente omesso di interessarsi all’evento, accertando che, nel corso dello svolgimento di esso, tutte le misure dì sicurezza venissero adottate e rispettate.

Nel corso dell’istruttoria era emerso che l’associazione curatrice dell’evento aveva stipulato con il comune una convenzione, in forza della quale doveva essere organizzata, all’interno di una arena creata ad hoc, una quadriglia di tori.

Al carosello degli animali potevano partecipare dei volontari sotto il diretto controllo di due uomini, posti all’interno del recinto sulla pista.

L’imputato...

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