Giustizia penale e informazione. La pubblicazione di notizie atti e immagini

AutoreTriggiani Nicola
Pagine150-150
150
bib
2/2013 Rivista penale
BIBLIOGRAFIA
- il D.L.vo 28 maggio 2012, n. 69, che
reca le nuove norme sulla tutela dei
dati nelle comunicazioni elettroniche.
Vengono affrontat i, tra gli altri,
argomenti quali: Autor ità gar ante
per la protezione dei dati personali;
Autorizzazioni generali per il tratta-
mento dei dati particolari; Autoriz-
zazioni generali al trasferimento dei
dati all’estero; Carte magnetiche;
Casellario giudiziale; Codici deon-
tologici; Contratti telematici, Firme
elettroniche e f‌irma digitale; Dati
anagraf‌ici e stato civile; Dati assicu-
rativi; Dati bancari; Dati biomet rici;
Dati sulla circ olazione stradale; Dati
customer care; Dati etichette RFID;
Dati f‌inanziari; Dati f‌iscali; Dati
genetici; Da ti giudiziari; Dati PMI;
Dati sanita ri; Dati traff‌ico te lefonico
e telemat ico; Indagini d ifensive;
Media conciliazione; Misure minime
di sicurezz a; Pu bblica sicurezza;
Regolarizzazione dei ricorsi; Servizi
di comunicazione; Servizi di infor-
mazione; Servizi postali; Teleco-
municazio ni; Tutela dei lavor atori;
Videosorveglianza; Vigilanza priva-
ta. Il volume si rivolge a: avvocati,
magistrat i, notai, giuristi d’ impresa,
consulenti della sicurezza informa-
tica, studenti universitari.
M.B.
Triggiani Nicola
GIUSTIZIA PENALE E
INFORMAZIONE. LA
PUBBLICAZIONE DI
NOTIZIE ATTI E IMMAGINI
Ed. Cedam, Padova 2012, pp. 288, €
27,00
Lo studio affronta le problematiche
relative al complesso rapporto tra
processo penale e informazione, ana-
lizzando la disciplina dei molteplici
divieti di pubblicazione di notizie,
atti e immagini previsti dalla legge a
tutela di interessi processuali ed ex-
traprocessuali. Dall’indagine che
prende avvio dall’ontologico conf‌litto
tra diritto di cronaca e altri valori
costituzionalmente tutelati (regolare
amministrazione della giustizia, pre-
sunzione di non colpevolezza, diritto
alla riservatezza) – emerge un profon-
do divario tra dato normativo e prassi
quotidiana: a fronte di un’articolata
e apparentemente rigida regolamen-
tazione, il cui nucleo fondamentale è
costituito dall’art. 114 c.p.p., risulta
assai frequente la violazione dei divie-
ti di pubblicazione di atti del proce-
dimento penale posti a tutela del se-
greto investigativo ovvero di atti lesivi
della riservatezza dell’indagato o di
altri soggetti direttamente o indiret-
tamente coinvolti nel procedimento,
come nel caso della pubblicazione del
contenuto di brani di intercettazioni
telefoniche assolutamente irrilevanti
ai f‌ini processuali; senza dire della
corrente divulgazione di foto o riprese
video di soggetti in manette o sottopo-
sti ad altri mezzi di coercizione f‌isica.
La ricerca – anche alla luce delle pro-
poste di riforma discusse negli ultimi
anni – suggerisce possibili soluzioni
per scongiurare i pericolosi effetti
distorsivi derivanti dal c.d. “processo
mediatico”. Al di là di eventuali mo-
dif‌iche alle norme di diritto penale
sostanziale e processuale, per tentare
di raggiungere un corretto ed equili-
brato rapporto tra media e giustizia
penale resta comunque centrale il ri-
chiamo alla deontologia e al senso di
responsabilità per tutti gli operatori
della giustizia e del mondo dell’infor-
mazione. Nicola Triggiani è professore
associato confermato di Diritto pro-
cessuale penale presso la II Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università degli
Studi di Bari “Aldo Moro” - Sede di
Taranto, dove insegna anche Diritto
processuale penale minorile. È autore
di numerose pubblicazioni, tra cui i
lavori monograf‌ici Ricognizioni mezzo
di prova nel nuovo processo penale
(Milano, 1998) e Le investigazioni di-
fensive (Milano, 2002). Di recente ha
curato il volume La messa alla prova
dell’imputato minorenne tra passato,
presente e futuro (Bari, 2011).
M.B.

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