Per un sistema informativo sulla normativa nazionale, utile alla vita indipendente delle persone con disabilità

AutoreRaffaele Belli
Pagine165-183

Page 165

@1. Premessa

  1. In questo contributo viene illustrata la prima fase di una ricerca che ha per scopo la preparazione di una banca dati per la vita indipendente delle persone con disabilità. Più precisamente viene esposto il lavoro necessario a preparare le stringhe di richiesta dati sufficienti ad estrarre dal Sistema Ital-giure tutte le informazioni attinenti la normativa nazionale utile per tale banca dati. La ricerca, condotta principalmente dal sottoscritto con un finanziamento del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il sostegno del Dipartiménto di Sociologia e Scienza della Politica dell'Università degli Studi di Firenze, usufruisce della collaborazione fra Amministrazione Provinciale di Firenze, Istituto di Documentazione Giuridica di Firenze e Unione Italiana Ciechi.

    @2. Introduzione

  2. Pur partendo dai tre termini (menomazione1, disabilità2 e handicap 3) adottati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ai fini di questa ricercaPage 166 pare più appropriato usare l'espressione persona con disabilità, introdotta in questi ultimi mesi dal movimento per la vita indipendente. Infatti con la precisazione appena stabilita si vuoi evidenziare che ai fini del Sistema Informativo in esame: i) è determinante il fatto che si tratta di individui che sono comunque dei soggetti titolari di diritti, ovvero l'essere persona viene prima dell'avere qualche disabilità 4; ii) la menomazione non è sempre rilevante 5; III) l'handicap non può essere preso come punto di riferimento in quanto varia molto non solo fra un'epoca storica ed un'altra, ma anche, nello stesso periodo, da un luogo ad un altro.

  3. Va altresi precisato che una siffatta definizione include certamente anche le persone anziane 6 (dal momento in cui iniziano ad incontrare maggiori difficoltà per via del deterioramento delle loro condizioni psico-fisiche) e le persone mentalmente ritardate 7 (per costoro «vita indipendente» significa, ad esempio, fare tutto quel che è loro possibile, e affidare non a chiunque, bensi a persone di propria fiducia ciò che loro non riescono a fare da sole 8).

  4. Dall'analisi della letteratura in materia 9 se ne può dedurre con sicurezza che le persone con disabilità superano abbondantemente il 10% della popolazione, e non pare azzardato sostenere che almeno una persona ogni sei ha qualche disabilità. Inoltre nel futuro prevedibile ci saranno sempre più persone con disabilità 10 sia per via della malnutrizione e povertà crescenti 11, e sia perché gli attuali progressi della medicina consentono di far vivere perso-Page 167 ne che altrimenti sarebbero morte; con l'ulteriore conseguenza di un aumento fra le persone con disabilita di quelle con gravi handicap multipli12, cioè bisognose di maggiore assistenza. E tuttavia essenziale aver ben chiaro in mente che pure sul piano teorico è arduo stabilire esattamente quante sono le persone con disabilità. Infatti è assai difficile, e forse comunque arbitrario, porre con precisione una linea di confine fra disabilità e normalità. Tan-t'è vero che, ad esempio, astraendo dalle peculiarità individuali, tutti gli esseri umani sono sostanzialmente uguali; mentre, se vi diamo rilievo, neanche un essere umano è uguale ad un altro, ovvero ognuno, almeno sotto qualche aspetto, si può considerare disabile 13.

  5. Pur con la consapevolezza che non si tratta di un aspetto essenziale ai fini della «vita indipendente» (dato che questa riguarda tutte le persone a prescindere dall'età, tipo ed estensione della disabilità 14), con la ricerca, di cui qui si intende esporre la prima fase, si vuoi raccogliere innanzitutto la normativa (disposizioni, dottrina e giurisprudenza) nazionale intenzionalmente destinata alle persone con disabilità in generale, nonché alle tradizionali categorie, quali gli invalidi civili15, i non vedenti, i sordomuti, gli invalidi di guerra, gli invalidi per servizio, gli invalidi del lavoro e gli hanseniani, e a settori emergenti, quali le persone colpite da Aids.

  6. Rispetto alle raccolte esistenti di disposizioni destinate alle persone con disabilità, quella vista al punto n. 4 è già di per sé essenziale in quanto mira a: i) essere decisamente più completa; ii) fornire all'utente anche tutta la giurisprudenza e la dottrina utili per ricavare le norme dalle disposizioni; iti) consentire un accesso più rapido e mirato alle norme grazie all'utilizzo del-^ l'informatica e all'indicizzazione funzionale dei documenti.

  7. L'altra novità fondamentale che si vuoi raggiungere con la ricerca, di cui qui si intende esporre la prima fase, è che quanto visto ai punti n. 4 e n. 5, pur essendo tanto essenziale da costituire la prima indispensabile tappa del lavoro da svolgere, non viene ritenuto sufficiente. Il fatto è che da un lato le persone con disabilità hanno senza dubbio pieno diritto di godere delle libertà fondamentali riconducibili agli articoli 2 e 3 della Costituzione 16, al punto da potersi sostenere che senza queste la vita perde non poca della sua im-Page 168 portanza. Al contrario la normativa vigente, se idonea a garantire tale godimento, lo è senza dubbio solo per chi non è menomato in maniera rilevante.

  8. In questa ricerca si ritiene innanzitutto che il concetto di «vita indipendente» 17 ben si presti a sintetizzare il fine indicato al punto n. 6, tanto da costituire un obiettivo che si va ormai consolidando a livello internazionale: ad esempio negli Stati Uniti d'America c'è un'apposita legge federale in materia, mentre la Comunità Economica Europea ha in corso un progetto quadriennale finalizzato allo scopo.

  9. Volendo provare a darne una definizione si potrebbe dire che «vita indipendente» significa poter prendere da se stessi, non solo le decisioni aventi per oggetto il proprio patrimonio, ma anche le grandi e piccole decisioni riguardanti la propria vita quotidiana 18 (cioè, ad esempio, poter decidere liberamente a che ora alzarsi la mattina, come tenere la propria casa, quale attività di studio o di lavoro svolgere, cosa comprare nei negozi, quando e con che cosa nutrirsi, cosa fare nel tempo libero, quando e chi incontrare, quando fare l'amore, quando coricarsi, e cosi via), almeno nella stessa misura in cui ciò è consentito alle persone normodotate di pari età, sesso e condizione sociale, nonostante la disabilità.

  10. In secondo luogo in questa ricerca si parte dalla constatazione che nelle attuali società occidentali spesso viene ritenuto troppo oneroso far godere pienamente delle libertà fondamentali a chi ha delle disabilità. E si ritiene di contribuire a rendere possibile l'obiettivo della vita indipendente utilizzando l'informatica per mettere le persone con disabilità in condizioni di poter far ricorso non solo alle disposizioni appositamente destinate a loro, ma anche a tutto quel che può esservi di utile nel complesso della normativa non specificamente predisposta per chi ha delle menomazioni.

  11. Cosi, tanto per fare alcuni esempi: l'esonero dal pedaggio nelle autostrade dell'Italia meridionale non è stato certamente disposto per favorire l'indipendenza delle persone con disabilità, ma è senza dubbio particolarmente utile al guidatore con disabilità che non riesce a ritirare lo scontrino autonomamente; oppure la normativa sull'autocertificazione è particolarmente utile alle persone con disabilità che non riescono ad andare con facilità all'ufficio dell'anagrafe; oppure l'esonero dai tickets sanitari agevola non solo le perso-Page 169 ne con disabilità dal basso reddito, ma anche quelle che non possono recarsi con facilità allo sportello dove va effettuato tale pagamento; oppure l'obiezione di coscienza di sicuro non è nata pensando alle persone con disabilità, ma certamente il servizio civile può consentire una preziosissima assistenza personale per talune di queste persone. E ancora, sempre ad esempio, taluni servizi destinati a tutta la popolazione (quali sistemi di pagamento vari, consegne a domicilio, servizio limousine per l'aeroporto ecc.) sono tali che le persone con disabilità, se informate esattamente sulle disposizioni che ne regolano il funzionamento, possono trame vantaggi nettamente superiori a quelli che ne vengono alle persone normodotate. Infine il volontariato viene considerato negativamente ai fini della «vita indipendente» 19, mentre, oltretutto, spesso è più diffuso dove maggiore è la povertà: il Sistema Informativo in esame può contribuire all'indipendenza delle persone con disabilità se riesce a individuare norme che regolino il volontariato in maniera conforme all'art. 2 della Costituzione.

  12. Pare insomma essenziale evidenziare che, oltre all'handicap, pure la disabilità (sebbene in misura inferiore) non dipende solo dalle capacità individuali, ma anche dai fattori ambientali. Per cui molti sforzi vanno intrapresi in relazione alle possibilità di una migliore utilizzazione dell'ambiente circostante e della società nel suo complesso 20 da parte delle persone con disabilità. Occorre cioè informare anche (ma sarebbe meglio dire: prima di tutto) su quelle norme che permettono la riduzione al minimo dei gaps fra la società, l'ambiente circostante e le persone con disabilità 21, in modo da realizzare una società tale da consentire l'indipendenza 22. Ovvero per realizzate quest'ultima è essenziale far si che le disabilità non costituiscano un handicap, ma tale obiettivo pare realistico solo costruendo una società dove il minor numero possibile di menomazioni si trasformino in disabilità 23.

  13. In altre parole un tale approccio (qualora esista un'adeguata normativa su cui informare) pare l'unico in grado di avvicinare notevolmente a quella delle persone normodotate la misura in cui è consentito a chi ha delle disabi-Page 170 lità di godere delle libertà fondamentali, senza che questo richieda necessariamente esborsi finanziari attualmente non ottenibili.

    @3. Procedura

    Dal Sistema Italgiure della Corte di cassazione pare possibile estrarre le informazioni necessarie a questo lavoro seguendo la procedura qui esposta.

  14. Definizione...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT