Sistemi informativi per l'accesso transnazionale alla giurisprudenza dei giudici europei

AutoreSebastiano Faro
CaricaPrimo ricercatore presso l'ITTIG del CNR
Pagine201-212

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@1. Il Giudice E L'uso "Volontario" Delle Sentenze Straniere

Un tema sul quale da tempo riflettono gli studiosi di diritto comparato, e che ancora di recente è stato analizzato e discusso1, è quello dell'uso "volontario" (detto anche "complementare") del diritto straniero da parte del giudice. Si tratta di una ipotesi diversa dall'uso "necessario" del diritto straniero (quando ad esso si debba fare ricorso, per applicarlo, sulla base di norme di diritto internazionale privato o per scelta delle parti); è piuttosto il caso in cui il giudice fa riferimento esplicitamente o anche solo implicitamente2 al diritto di un altro, o di altri Paesi come aiuto nella ricerca di una soluzione soddisfacente al caso che deve decidere, fino ad arrivare talvolta a porre il diritto straniero alla base della propria ratio decidendi.

Questa tecnica è particolarmente significativa quando il giudice si trovi dinnanzi a fattispecie anomale o inusuali, e il diritto nazionale risulti confuso o contraddittorio, o a fattispecie nuove e non vi sia ancora nell'ordinamento nazionale una sufficiente stratificazione di orientamenti interpretativi.

Accanto alla legislazione ed alla dottrina, il diritto straniero al quale il giudice può fare più utilmente ricorso, considerati i suoi fini, è rappresentato dai Page 202 modelli di sentenza e dalle tecniche di ragionamento offerte dalle esperienze giurisprudenziali di altri Paesi.

Il giudice in un panorama più ampio di problematiche e soluzioni può ritrovare, nell'esperienza straniera, un percorso argomentativo che si adatta in vari modi al caso che deve decidere. Si suole distinguere, in proposito, fra un uso risolutivo, uno esornativo ed uno alternativo (detto anche contrapposto) della giurisprudenza straniera. Nel caso di uso risolutivo, il ricorso al modello straniero consente al giudice di risolvere correttamente il caso assoggettato alla sua decisione. C'è uso esornativo della citazione straniera quando questa serve solo a rafforzare la convinzione del giudice sulla bontà della soluzione escogitata. L'uso alternativo, o contrapposto, infine, si ha quando il giudice fa riferimento al modello straniero per discostarsene applicando una soluzione diversa; il giudice quindi poggia la sua argomentazione su materiale esterno ma si colloca in modo differente rispetto al giudice straniero. Si tratta in definitiva di usi del modello straniero a fini applicativi, e non semplicemente cognitivi, che possono dare un contributo al miglioramento dell'amministrazione della giustizia.

L'uso volontario della giurisprudenza straniera è riconosciuto come tanto più rilevante quanto più si moltiplicano i casi di trapianto, imitazione, ricezione e convergenza di istituti giuridici fra ordinamenti diversi. Questo vale non solo per settori nei quali questa convergenza appare più naturale, quali il diritto privato o le materie toccate dalla bioetica o dalle nuove tecnologie, ma anche per settori per i quali, fino a tempi recenti, si riteneva che l'approccio comparatistico non potesse essere seguito come nel caso della giustizia costituzionale3 o del diritto amministrativo4.

Come osserva infatti Markesinis5, "In un mondo sempre più piccolo, in cui la circolazione delle persone e delle idee accentua più che mai la convergenza di gusti, abitudini e pratiche, una convergenza di tipo giuridico in varie forme ed aspetti non potrà farsi attendere troppo. In un mondo siffatto i casi di 'prestito giuridico' non possono che moltiplicarsi". Page 203

Nell'Unione europea, il rilievo della circolazione delle decisioni giurisprudenziali dei giudici nazionali è ancora maggiore. Innanzitutto questo emerge con riguardo alle decisioni che hanno a che fare con il diritto comunitario (sia quando il diritto comunitario è applicato direttamente sia quando è invece applicato il diritto nazionale che recepisce il diritto comunitario)6. L'esperienza dei giudici di altri Paesi membri nell'applicazione di una norma comunitaria può essere di aiuto al giudice per una migliore comprensione ed una più corretta interpretazione della normativa comunitaria. La circolazione delle decisioni dei giudici nazionali, e l'instaurarsi di una sorta di dialogo "orizzontale" fra i giudici stessi, ne rafforza il ruolo di juges communautaires de droit commun e contribuisce a garantire la uniforme applicazione del diritto comunitario negli Stati membri e quindi un trattamento simile per i cittadini dei diversi Paesi che si trovassero in situazioni analoghe.

Ancora, nell'ambito di un ordinamento sovranazionale quale è quello dell'Unione europea, è importante la circolazione delle decisioni dei giudici nazionali pure quando queste abbiano a che fare anche o esclusivamente con il diritto nazionale. La conoscenza della giurisprudenza dei giudici nazionali è fra l'altro rilevante in relazione al processo di omogeneizzazione dei diritti nazionali europei per opera del diritto comunitario, che assorbe alcuni principi di un ordinamento per poi esportarli in un altro (è il caso, ad esempio del principio di proporzionalità, che dall'ordinamento tedesco è transitato in quello italiano attraverso il suo riconoscimento come principio generale di diritto comunitario).

In una recente risoluzione7, il Parlamento europeo, dopo aver sottolineato come i giudici nazionali siano elemento centrale del sistema giudiziario Page 204 dell'Unione europea, in quanto svolgono una funzione fondamentale e imprescindibile per la creazione di un ordinamento giuridico unico europeo, ha richiamato l'esigenza che i giudici di ciascun Paese membro abbiano un maggiore accesso alla giurisprudenza nazionale degli altri Stati membri.

Affinché i giudici (e gli avvocati, che ai giudici devono proporre soluzioni per tutelare i diritti dei loro assistiti) possano utilizzare al meglio il contributo che al loro operare può derivare dalle esperienze dei colleghi stranieri, è necessario che essi siano messi in condizione di accedere alle decisioni adottate da questi ultimi.

La questione ovviamente è complessa, coinvolge innanzitutto sia la formazione dei magistrati (la conoscenza del diritto comparato e delle lingue) sia le strutture organizzative delle quali possono disporre a supporto del loro lavoro (l'esistenza di uffici che possano monitorare l'evoluzione della giurisprudenza straniera ed assistere il giudice nella sua consultazione).

Certamente un contributo importante è dato sia dalle relazioni strutturali che si instaurano fra Corti di Paesi diversi (ne sono un esempio il Network of the presidents of the supreme judicial courts of the European Union8 e la Association of the Councils of State and supreme administrative jurisdictions of the European Union9) sia dai sempre più frequenti contatti internazionali realizzati attraverso conferenze, seminari, scambi di esperienze che consentono ai giudici di tenersi al corrente dell'evoluzione della giurisprudenza di Paesi diversi dal proprio10. Altrettanto significativo è l'apporto che può fornire la scienza giuridica, ad esempio con repertori di giurisprudenza mirati alla presentazione del diritto straniero attraverso controversie della stessa fattispecie concreta che trovano stretta corrispondenza in due o più Paesi11.

Un contributo rilevantissimo all'accesso transnazionale alla giurisprudenza nazionale può essere offerto dai sistemi informativi giuridici accessibili via Internet. È noto come la creazione di sistemi per la documentazione giuridica automatica abbia rappresentato il primo e costituisca ancora oggi il più significativo esempio di applicazione delle tecnologie informatiche al diritto. Page 205

A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso si è visto nella capacità dei calcolatori di gestire una enorme quantità di dati la soluzione alla crisi dell'informazione giuridica legata alla caotica evoluzione delle fonti di produzione del diritto12.

I sistemi informativi sono nati assumendo originariamente una prospettiva nazionale sia dal punto di vista dei materiali raccolti sia dal punto di vista dell'utente al quale erano rivolti: la loro creazione si fondava sull'idea che ogni Paese dovesse avere un sistema nazionale per la documentazione giuridica nel...

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