COMUNICATO - Proposta di riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta «Patata dell''Alto Viterbese» (12A06060)

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali esaminata la domanda intesa ad ottenere la protezione della denominazione «Patata dell'Alto Viterbese» come indicazione geografica protetta ai sensi del Regolamento (CE) n. 510/06 del Consiglio del 20 marzo 2006, presentata dalla CO.P.A.VIT. Soc. cooperativa agricola - Zona industriale Camporino - 01020 Acquapendente (Viterbo), e acquisito inoltre il parere della Regione Lazio, esprime parere favorevole sulla stessa e sulla proposta di disciplinare di produzione nel testo di seguito riportato.

Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla presente proposta, dovranno essere presentate, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle politiche competitive della qualita' e della pesca - Direzione generale per la promozione della qualita' agroalimentare - SAQ VII - via XX Settembre n. 20, 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai soggetti interessati e costituiranno oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta di riconoscimento alla Commissione europea.

Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 5 del Regolamento (CE) n. 510/2006, ai competenti organi comunitari.

Allegato

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

PATATA DELL'ALTO VITERBESE

I.G.P.

Art. 1.

Denominazione

L'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) «Patata dell'Alto Viterbese» e' riservata al prodotto che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.

Art. 2.

Caratteristiche del prodotto

La denominazione «Patata dell'Alto Viterbese» designa il tubero della specie Solanum tuberosum ottenuto dalle varieta' Monalisa, Ambra, Agata, Vivaldi, Finka, Marabel, Universa, Chopin, Arizona e Agria, coltivate nell'area delimitata di cui all'art. 3, che presenta all'atto dell'immissione al consumo le seguenti caratteristiche: Fisiche:

forma: ovale od ovale allungata regolare;

calibro: compresa tra 40 e 75 mm;

buccia: giallo, liscia;

pasta: gialla;

parte edibile: non inferiore al 97 %

Per il prodotto destinato alla IV gamma non sono previsti limiti di forma e di calibratura. Tale prodotto si presenta privo di buccia e tagliato secondo le esigenze del mercato. Chimiche (per 100 grammi di parte edibile):

umidita': compresa tra 75 e 85%;

amido: minimo 10 g potassio: minimo 280 mg. Tolleranze di qualita'.

Fino ad un massimo di 3 mm di profondita' qualsiasi difetto e' considerato superficiale e non viene preso in considerazione, tranne nel caso di scabbia superficiale e che interessi oltre il 15% della superficie dei tuberi.

In ciascuna confezione destinata al mercato sono ammesse, inoltre, le seguenti tolleranze di qualita':

difetti esterni dei tuberi:

immaturi, non interi, avvizziti e deformati: 1% in peso;

inverditi: 3% in peso;

scabbia superficiale: 3% in peso;

ferite meccaniche: 3% in peso;

danni da malattie fungine: 2% in peso;

difetti interni dei tuberi:

maculature ferruginose: 3% in peso;

macchie sottoepidermiche: 5% in peso;

cuore cavo: 3% in peso;

difetti di lavorazione:

terra aderente: 1% in peso;

terra non aderente ed altre impurita': 0% in peso.

Le tolleranze di qualita' non potranno in alcun modo superare il 10% in peso sul totale; non e' ammessa alcuna tolleranza per odore e sapore estranei.

Per il prodotto di IV gamma non sono ammesse macchie sul prodotto confezionato superiori al 5% in peso. Tolleranze di calibro.

Per il prodotto destinato al mercato del fresco e' tollerato in ogni confezione il 5% in numero di tuberi di calibro inferiore o superiore rispetto a quanto stabilito.

Art. 3.

Zona di produzione

L'areale di produzione della «Patata dell'Alto Viterbese» I.G.P. particolarmente vocato alla coltivazione di questo tubero, ricade nel territorio piu' a nord del Lazio, in provincia di Viterbo, compreso tra il lago di Bolsena, l'Umbria e la Toscana. Il comprensorio, ricadente nella zona del complesso vulcanico-vulsino, e' caratterizzato da terreni di origine vulcanica ricchi di potassio e da un microclima che risente degli influssi del Lago di Bolsena.

I comuni dell'areale IGP ricadenti nella provincia di Viterbo, sono: Acquapendente, Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, S. Lorenzo Nuovo, Valentano e Proceno.

Art. 4.

Prova dell'origine

Ogni fase del...

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