Debito dello Stato per beni culturali, morosità incolpevole e graduazione prefettizia degli sfratti, nuovo catasto e informazioni varie sull'immobiliare

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine137-139
137
Arch. loc. e cond. 2/2014
Dottrina
DEBITO DELLO STATO
PER BENI CULTURALI,
MOROSITÀ INCOLPEVOLE
E GRADUAZIONE PREFETTIZIA
DEGLI SFRATTI, NUOVO CATASTO
E INFORMAZIONI VARIE
SULL’IMMOBILIARE
di Corrado Sforza Fogliani
SOMMARIO
1. Beni culturali: oltre 97.000.000 di euro da corrispondere a
privati. 2. Legge di stabilità, f‌ino a 27 miliardi di imposte. In
tre anni, f‌ino a 43 miliardi in più rispetto al 2011. 3. Legge di
stabilità, la storia del 10,6 e dell’11,6 per mille. 4. Morosità
“incolpevole”, proroga sfratti e Prefetti. 5. Fiaip e Gesticond
f‌irmano un protocollo d’intesa. 6. Aff‌itti d’oro”, sconcertante
sorpresa. 7. Catasto in contraddittorio, controllato dai con-
tribuenti.
1. Beni culturali: oltre 97.000.000 di euro da corri-
spondere a privati
97.263.468,66 euro. A tanto ammonta la somma com-
plessiva che il Ministero dei beni e delle attività culturali
deve corrispondere, con riferimento a lavori collaudati
f‌ino al 31 dicembre 2011, a privati cittadini per interventi
di restauro o conservativi autorizzati, dagli stessi eseguiti
su beni d’interesse storico artistico sotto la costante sorve-
glianza della Soprintendenza.
Questo è quanto emerge dalla risposta, fornita dal Sot-
tosegretario dott.ssa Borletti Buitoni, ad un’interrogazione
sull’argomento presentata dai deputati Zanetti, Matarrese
e Santerini, del Gruppo parlamentare di Scelta civica per
l’Italia. Il Sottosegretario ha inoltre affermato che “l’im-
porto complessivo è soggetto a notevole incremento, tenu-
to conto di tutti i lavori collaudati successivamente al 31
dicembre 2011, compresi quelli autorizzati f‌ino alla data
del 14 agosto 2012 (l’ultimo giorno utile per la concessione
del contributo in parola prima dell’entrata in vigore del
D.L. n. 95/’12) ed ancora non collaudati”.
La questione interessa numerosi proprietari, possesso-
ri o detentori di beni culturali che, f‌inanco dal 2006, ri-
chiedono al Dicastero preposto l’erogazione dei contributi,
prevista dall’articolo 31 del decreto legislativo n. 42 del
2004 (Codice dei beni culturali e ambientali) e che, anco-
ra oggi, dopo aver affrontato considerevoli oneri per il re-
stauro e la conservazione del bene, sono in attesa dell’ero-
gazione delle somme dovute e liquidate dagli organi tutori.
Oltretutto lo Stato non considera l’introito che avrebbe a
seguito del versamento dell’Iva da parte dei privati, nel
momento in cui il Ministero dovesse procedere ad erogare
i contributi in parola.
Del debito ha dato notizia la Confedilizia, che da tempo
segue il problema.
Chi è interessato al problema può segnalarsi all’Adsi o
alla Confedilizia centrale.
2. Legge di stabilità, f‌ino a 27 miliardi di imposte. In
tre anni, f‌ino a 43 miliardi in più rispetto al 2011
Sulla base del disegno di legge di stabilità la proprietà
edilizia pagherà, nel solo 2014, quasi 24 miliardi di euro nel
caso in cui tutti i Comuni applichino l’aliquota minima del-
la TASI, e addirittura 27 nel caso in cui i Comuni applichi-
no l’aliquota massima. Cifra alla quale si aggiungono i 500
milioni di gettito che il Governo prevede di ottenere dalla
tassazione delle case non aff‌ittate. Le maggiori imposte
relative agli anni 2012-2014 per effetto dei moltiplicatori
Monti e dell’istituzione della TASI ammonterebbero a 39,9
miliardi nell’ipotesi minima e a 43,1 miliardi nell’ipotesi di
applicazione dell’aliquota massima da parte dei Comuni.
Sono questi i dati principali che emergono dalle tabelle
predisposte dall’Uff‌icio Studi della Confedilizia, che illu-
strano l’aggravio di tassazione abbattutosi sui proprietari
di casa a partire dal 2012, primo anno di applicazione–nel-
l’ambito della versione sperimentale dell’IMU–dei moltipli-
catori catastali previsti dalla manovra Monti, per i quali la
stessa legge istitutiva prevedeva che avessero un carattere
di provvisorietà e che ora vengono invece incredibilmente
stabilizzati. Fino al 2011, infatti, l’ICI era applicata su una
base imponibile che era di gran lunga inferiore rispetto
a quella adottata a partire dal 2012. Per le abitazioni, in
particolare, il moltiplicatore da applicare alla rendita cata-
stale ai f‌ini del calcolo dell’imposta è passato nel 2012 da
100 a 160, con un aumento – quindi – del 60 per cento.
I moltiplicatori Monti sono stati posti a base dell’IMU,
oltre che nel 2012, pure nel 2013 ed essi costituiranno la
base di tassazione anche per il 2014 sia ai f‌ini dell’IMU sia
ai f‌ini della TASI, tributo previsto nell’ambito dell’imposta
unica comunale (IUC).

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