Alcune impressioni in occasione della presentazione dell'archivio FIURIS

AutoreRolf Knütel
CaricaDirettore dell'Institut für Römisches Recht, Universität Bonn
Pagine241-248

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Che tramite nuovi sviluppi tecnici si possano aprire orizzonti del tutto nuovi anche per una scienza molto antica è qualcosa di straordinariamente affascinante. L'occasione del nostro Seminario rende ciò particolarmente evidente.

Con la presentazione dell'archivio FIURIS - dopo che è stato fatto un primo passo con la raccolta elettronica delle fonti più importanti del diritto romano a Linz - viene compiuto ora un secondo decisivo passo, che ci offre un essenziale aiuto nel tentativo di comprendere l'eredità probabilmente più grande di Roma, il diritto romano. Moltissime ore di spoglio della bibliografia, spesso inutile, ci vengono ora risparmiate! Noi possiamo giungere molto più velocemente ad affrontare i problemi che veramente ci interessano. L'«output» - i risultati delle nostre ricerche vengono pertanto accelerati. Insomma, ottime prospettive!

Bisogna essere davvero riconoscenti ai colleghi italiani che hanno elaborato questo nuovo strumento di lavoro, che offrono alla comunità scientifica - so bene come può essere faticoso e noioso raccogliere dati. Bisogna, altresì, riconoscere loro il merito di aver precorso i tempi e con la loro iniziativa, per così dire, di essersi resi fautori del progresso.

La ricerca internazionale, nel suo complesso, deve essere loro grata - ed io lo sono in modo particolare perché ho scarsa conoscenza dei misteri dell'informatica. Perciò desidero anche cogliere l'occasione di essere tra voi per esprimere la mia profonda gratitudine, non come dilettante riguardo ai programmi informatici, ma come un ingrato beneficiario, che prende la mano con tutto il braccio, in altre parole vorrei soffermarmi non su aspetti tecnici, bensì su aspetti relativi alla base documentaria.

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@I. Ricerche storiche del diritto romano

@@1. Problemi di «priorità»

Per quanto riguarda la base documentaria si tratta, innanzitutto, di un problema di «priorità»: che cosa deve essere immesso nel computer per primo, A questo proposito è sicuramente giusto che nel programma FIURIS siano stati immessi i dati relativi ai più importanti periodici dell'ultimo ventennio (1970-1990). Se vi si trovano, infatti, uno o anche più riferimenti ad una fonte, in genere si può risalire da questi alla più importante letteratura.

Ma si tratta, allo stesso tempo, anche di un problema relativo ai destinatarii: i dati debbono essere scelti per essere utilizzati da un giovane ricercatore o da un esperto professore? Nel primo caso le monografie sono, per esempio, più necessarie, perché il giovane ricercatore non sempre le conosce. Ma il professore specialista può anche farne a meno, lo sono maggiormente favorevole alla seconda alternativa, e parlo per esperienza personale. Nel mio Istituto, infatti, faccio compilare degli schedari ordinati secondo l'ordine dei paragrafi delle Istituzioni, del Digesto, del Codice, delle Istituzioni di Gaio etc., schede dove si segnalano le opere in cui è stata citata la più importante letteratura. Su di esse ho fatto anche segnalare in parte, opere che non hanno un indice delle fonti, come per esempio, la Satura Feenstra, gli Estudios Iglesias, oppure la significativa Römische Rechtsgeschichte del Karlowa, e in parte le opere che hanno un indice delle fonti, o che sono generalmente note, ma alle quali anche un ricercatore esperto in quel contesto particolare senz'altro non penserebbe. Per esempio le Quellen di Wenger, e la Rechtswissenschaft di Schulz. Anche le «Storie del diritto romano» di Wieacker e di Bretone contengono riferimenti significativi ed importanti su problemi specifici. Spesso, quando si deve trattare di questioni singole, non ci si ricorda di questi riferimenti. Non so, per vero, di quale tipo di monografie si tratti nello spoglio effettuato a Catania (ieri avevo l'impressione che si trattasse esclusivamente delle opere citate in Iura), ma in ogni caso anche queste opere fondamentali non si devono scartare.

@@2. Proposte

La proposta può essere pertanto questa:

  1. preliminarmente effettuare lo spoglio di quelle opere che non hanno indice delle fonti;

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  2. tener conto anche delle opere particolarmente ricche di dati sulla letteratura manualistica;

  3. passare in rassegna le serie universitarie italiane, alle quali noi all'estero possiamo appena dare uno sguardo, lo ad es. inizierei con gli Studi Senesi;

  4. per i miei schedari io scelgo in genere tutto ciò che mi giunge sotto gli occhi di interesse giuridico nell'ambito della letteratura sull'antichità (per es, di recente un articolo di Galsterer sul Fragmentum Atestinum pubblicato in Este Antica). In questo contesto rimane da riflettere su quanto si debba inserire nella base documentaria del Journal of Roman Stmdies e dell'Annee Epigraphique1.

    @@3. Indicazioni delle ricerche all'Archivio Elettronico

    Val la pena fare un suggerimento aggiuntivo di carattere pratico...

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