Evoluzione tecnologica e imposizione: la cosiddetta 'bit tax'. Prospettive di riforma della fiscalità di internet
Autore | Antonio Uricchio |
Pagine | 497-523 |
SO M M A R I O : 1. Delimitazione dell’indagine 2. - Il dibattito sulla fiscalità della rete:
la riduzione della questione alla tassazione del commercio elettronico tra im-
posizione sul valore aggiunto e imposte sul reddito e l’impiego delle categorie
tradizionali. - 3. Le nuove frontiere dell’imposizione della rete: la proposta di
istituzione della bit tax; - 4. Prospettive di riforma della fiscalità di Internet: a.
il tributo sulla registrazione dei domini; b. la tassa di concessione degli indi-
rizzi ip; c. l’imposizione sulla pubblicità on line, d. la Hit tax (l’imposizione
sugli accessi).
1. Il continuo e frenetico processo di evoluzione tecnologica e della
-
zioni nelle forme e nelle modalità di produzione e circolazione della
ricchezza. In particolare, l’information technology ha dato un note-
vole impulso alla dematerializzazione della ricchezza, intesa nel
senso di perdita della tangibilità della stessa1. Come evidenziato dap-
prima dal “rapporto sulla tecnologia, la produttività e la creazione di
lavoro dell’Oecd e poi da quello “building the european information
society for us all”, predisposto da una commissione di esperti indi-
*
dell’intervento pubblico”, Roma 23 e 24 giugno 2005.
1 Si veda, al riguardo, S. CIP O L L I N A ,
Milano, 2003, 286, dopo aver precisato che l’uso della locuzione “ricchezza dematerializ-
della metarialità non coincide, dunque, con l’immaterialità, nel senso giuridico del termine, ma
con una più generica “intangibilità”. Su un piano più generale, si veda l’ampio saggio di M.
PI E R R O , Beni e servizi nel diritto tributario
di trasformazione della ricchezza e dell’affermazione delle c.d. .
ANTONIO URICCHIO
EVOLUZIONE TECNOLOGICA
E IMPOSIZIONE: LA COSIDDETTA
“BIT TAX”. PROSPETTIVE DI RIFORMA
DELLA FISCALITÀ DI INTERNET*
498 Annali della Facoltà di Giurisprudenza di Taranto — Anno I – N. 2
pendenti della Commissione europea2, dinanzi ad un’economia carat-
terizzata sempre più marcatamente dalla produzione, dalla distribu-
zione e dal consumo di beni intangibili e virtuali, oltre che dallo
scambio e della circolazione di conoscenze e di informazioni, occorre
chiedersi se sia il caso di immaginare nuove forme di prelievo3 ov-
vero limitarsi ad adeguare quelle esistenti4.
Tale interrogativo sembra porsi sia con riguardo al commercio
elettronico, diretto o indiretto5, sia, più in generale, con riguardo
2 Come evidenziato da Luc Soete and Karin Kamp, University of Maastricht, <
the case for further research> (nel traduzione italiana curata da Sergio Minni), nel rapporto presen-
la distribuzione e il consumo di questi beni risultava facilmente tassabile. Gli input necessari per la
produzione potevano essere facilmente misurati, il valore aggiunto generato dall’intero processo di
facilmente localizzato. Oggi, man mano che le attività economiche divengono crescentemente con-
centrate in transazioni immateriali di informazione, una grande parte di queste concatenazioni di
valore diventa invisibile, così invisibile che una sostanziale parte di esse evapora, incorporata in
beni e servizi materiali, occultata in un accresciuto surplus non misurato”.
3 Sul tema, cfr. ancora, S. CIP O L L I N A , , 287 la quale,
-
revolutionary approach e status quo approach”. Secondo l’A., “l’approccio rivo-
ad hoc per il ciberspazio. In specie, un regime che comprende soluzioni estreme:
dalla non imposizione, alle forme impositive create ex novo“. L’approccio tradizionale, invece,
“mostra la propria intenzione di non considerare il ciberspazio un , con regole a sé,
con qualche adattamento”. Sottolinea anche le diverse prospett ive da cui può essere vista la que-
Internet. E. MA R E L L O , Le categorie tradizionali del diritto tributario ed il
commercio elettronico, in Riv. dir. trib. I (1999), 595, per il quale “un approccio metodologico
rassicurante, perché tendente a mantenere i caratteri della continuità, potrebbe consistere nel rite-
nere le nuove forme informatiche irrilevanti nella evoluzione del pensiero giuridico tributario.
Questa via interpretativa è però smentita dall’evidenza dei fatti e dagli accesi dibattiti che accom-
pagnano lo sviluppo della società informatica. Le reti informatiche… non forniscono solo la pos-
sibilità di manifestare il proprio consenso a distanza, non sono una forma più evoluta di commer-
cio per corrispondenza, costituiscono, invece, una realtà di dinamiche giuridiche nuove su cui è
necessario confrontarsi alla ricerca di stabili razionalizzazioni”.
4 Sulla questione, si veda anche V. FIC A R I , in Rass.
trib.
e, più in generale, delle operazioni economiche che avvengono per il tramite e nel mondo del
ipotesi, le possibili innovazioni normative qualora il dato normativo risultasse, in tal caso, inca-
piente. In altri termini l’alternativa, non necessariamente rigida alla luce dei diversi sistemi impo-
sitivi coinvolti … è tra diritto tributario e ”.
Ritiene, invece, opportuno sgombrare il campo da quelle visioni che auspicano “una radicale so-
stituzione da parte di un nuovo sistema completamente de-territorializzato, a-statuale, privo di
C. GA R B A R I N O , in -
”,
Internet non affronta problemi radicalmente nuovi, ben-
sì vecchi problemi in un contesto radicalmente nuovo” … “quello costituito dalla rete di Internet
e dalle interazioni che in essa avvengono”.
5 A questo riguardo, essenziale appare la distinzione tra commercio elettronico diretto e com-
Per continuare a leggere
RICHIEDI UNA PROVA