L’immobiliare attende una politica e problemi vari

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine107-109

Page 107

@1. L’immobiliare attende una politica

Un rilevante ritorno di attenzione per l’immobiliare è prevedibile per la seconda metà dell’anno, in una con la ripresa dell’inflazione, ormai data per certa dagli osservatori appunto per tale periodo. Ma, per quell’appuntamento, l’Italia deve darsi una politica che non intralci la ripresa nel settore e, anzi, la valorizzi.

L’Italia, invece, non ha ad oggi, una politica per l’immobiliare. La vicenda della cedolare secca (e, con essa, l’esigenza del rilascio dell’affitto per le categorie meno abbienti, ma non solo) è sotto gli occhi pietosi di tutti. Gli assalti alla «diligenza» dei risparmiatori dell’edilizia si susseguono, d’altra parte, ad un ritmo al quale la nostra organizzazione fa sempre più fatica a tener testa: dalla polizza anticalamità obbligatoria (voluta dal Sottosegretario Bertolaso, anche come duplicazione dei contributi obbligatori di bonifica) ai ripetuti tentativi regionali di dar vita al famigerato «libretto casa» (a fronte dei quali il ministro Fitto ha peraltro assunto una precisa posizione contraria, coerente con l’unanime giurisprudenza formatasi sul punto), alla tassa occulta per una manutenzione straordinaria degli ascensori istituita dal ministro per lo Sviluppo economico. Intanto, si pagano le tasse su redditi locativi non percepiti; si pagano tasse sugli immobili sfitti; si paga l’Ici su immobili inutilizzabili; si pagano i Consorzi di bonifica (che pretendono di svolgere funzioni ambientali e servizi fognari) e contemporaneamente si paga il tributo ecologico alle Province e l’apposita tariffa ai gestori dei servizi di fognatura; si pagano aliquote Ici bestialmente alte per le seconde case perché non si è nei relativi Comuni neppur ammessi al voto; le imprese che locano non deducono (o quasi) le spese, e insufficiente è la relativa deduzione anche per i singoli. In presenza di un Fisco come questo (che non merita alcun rispetto, tantomeno morale), fa capolino in Senato una riforma del condominio che non ha anima, e che triplicherà il contenzioso. Intanto, è scaduto il blocco degli sfratti ed anche con questo Governo assisteremo all’ennesimo irresponsabile rinnovo di un patto scellerato che si ripeterà per la 25a volta a far tempo dal solo 1978 (quasi un blocco all’anno …).

L’immobiliare, dunque, attende una politica, solo una politica (per affrontare in modo adeguato i tempi che verranno). Invece, regna il vuoto assoluto.

@2. La valutazione del rischio amianto

Si legge spesso dei “pericoli” rappresentati dall’amianto. È allora opportuno ricordare che la pericolosità dell’amianto non è sempre uniforme e sempre egualmente elevata. Lo si rileva dalle disposizioni nazionali sull’amianto, ossia dalla legge n. 257 del 1992 (“Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”) e dal relativo decreto di attuazione, del Ministro della sanità, 6 settembre 1994.

I materiali contenenti amianto presenti negli edifici possono essere divisi in tre categorie: materiali che rivestono...

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