L'immigrazione da Paesi terzi nel diritto dell'Unione Europea: il contesto istituzionale

AutoreLuciano Garofalo
Pagine127-133
L’immigrazione da Paesi terzi nel diritto dell’Unione
Europea: il contesto istituzionale
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1. L’individuazione del contesto istituzionale nel quale si inserisce una po-
litica dell’Unione europea costituisce, in generale, per gli studiosi della mate-
ria, un’esigenza preliminare quando si voglia fare una corretta disamina della
suddetta disciplina e, soprattutto, quando si vogliano individuare le linee guida
della stessa e, magari, i livelli di efcienza raggiunti dalle istituzioni UE nella
gestione concreta delle relative competenze. Questa esigenza – che costituisce
la premessa per individuare la corretta base giuridica degli atti di diritto derivato
adottati, dalle istituzioni UE, nell’àmbito delle varie competenze – scaturisce
dalla caratteristiche proprie dell’ordinamento UE dato che l’Unione europea
non è un ente sovrano dotato di poteri “originari” ma un Ente costituito dagli
Stati che opera – secondo il noto principio di attribuzione consacrato nell’art. 5,
par. 2, NTUE – nei limiti delle competenze che le vengono conferite dagli Stati
stessi con i Trattati; competenze che, poi, devono essere esercitate nel rispetto
dei princìpi di sussidiarietà (per le materie non di competenza esclusiva) e di
proporzionalità (art. 5, par. 3 e 4, NTUE). Ovviamente tutto ciò senza voler in
alcun modo sottovalutare l’importanza di quegli elementi di elasticità del siste-
ma normativo dell’Unione che dipendono dal ricorso ad alcune peculiari proce-
dure disciplinate dagli stessi Trattati quale, in primis, quella attualmente prevista
dall’art. 352 TFUE. E senza voler tantomeno sottovalutare la grande capacità di
autointegrazione del sistema dimostrato dall’ordinamento UE grazie al lavorìo
interpretativo dei propri organi e, segnatamente, della Corte di Giustizia che, ad
esempio, utilizzando metodologie ermeneutiche altrove affermatesi quale la c.d.
teoria dei poteri impliciti, ha elaborato una compiuta giurisprudenza che si pone
in chiara controtendenza rispetto ad una burocratica applicazione del principio
di attribuzione. Lavorìo interpretativo che ha anche consentito alla Corte di Giu-
stizia di completare il sistema delle fonti di diritto UE mediante l’elaborazione
della categoria dei princìpi generali di diritto dell’Unione europea e di affron-
tare, pur non senza qualche contraddizione, il problema della tutela dei diritti
fondamentali dell’uomo nel diritto UE.
Di qui l’indubbio interesse a fornire alcune indicazioni in ordine al contesto
istituzionale nel quale, dopo il Trattato di Lisbona del 2007, si inserisce la com-
petenza UE relativa alla disciplina dell’immigrazione da Paesi terzi; competenza
di recente acquisizione da parte dell’Unione europea e che, con riferimento al
contesto istituzionale precedente a tale ultimo Trattato, era già stata da noi esami-
nata in un opera collettanea curata da Bruno Veneziani (G, 2007, 19 ss.).

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