Il traffico illegale dei rifiuti e l'intensificazione dei controlli ambientali

AutoreVito Felice Uricchio
Pagine459-463
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VITO FELICE URICCHIO
Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Ricerca Sulle Acque
IL TRAFFICO ILLEGALE DEI RIFIUTI E
L’INTENSIFICAZIONE DEI CONTROLLI AMBIENTALI
Tra le attività illecite gestite dalla criminalità organizzata, sul
piano economico, i traffici dei rifiuti sono secondi solo al traffico
degli stupefacenti, con importi che in Italia superano i 22 miliardi
di euro l’anno.
I dati Europol (European Police Office) illustrano che la preva-
lenza dei traffici riveste carattere internazionale (71%), per effetto
del cosiddetto “shopping normativo” che orienta i flussi di rifiuti
verso nazioni con un apparato sanzionatorio e penale più blando e
con controlli meno efficaci. Infatti, tra gli Stati membri si registra-
no importantissime oscillazioni con pene detentive variabili tra 3
mesi e 6 anni e con sanzioni pecuniarie comprese tra € 3.000 e €
850.000. Un recente studio condotto dalla UE in 13 porti europei,
ha messo in rilievo che addirittura il 50% delle spedizioni di rifiuti
registrano violazioni normative.
Tale contesto ha orientato sia la definizione di alcuni importan-
ti tratti della Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio n.
2008/98/CE del 19 novembre 2008, che all’art. 17 indica la neces-
sità di porre in essere “misure volte a garantire la tracciabilità dalla
produzione alla destinazione finale e il controllo dei rifiuti pericolo-
si” per garantire la protezione dell’ambiente e della salute umana e
dall’altro ha avviato un percorso di armonizzazione delle normative
penali in materia di traffici illeciti di rifiuti. Le risposte agli obiettivi
di tracciabilità possono essere fornite attraverso metodologie di tipo
documentale o mediante sistemi innovativi altamente tecnologici:
tali approcci non si escludono vicendevolmente ma possono profi-

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