Il libro accessibile per tutti

AutoreRaffaello Belli
CaricaResponsabile del portale "Diritto e Disabilità"
Pagine159-168

Raffaello Belli L'autore si occupa da molti anni di disabilità con particolare attenzione agli aspetti giuridici e amministrativi; è responsabile del portale "Diritto e Disabilità" (www.ittig.cnr.it/ disabilita) presso l'Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica del CNR. Fa parte della segreteria europea di ENIL (European Network on Independent Living) e della segreteria operativa dell'Associazione Onlus "Vita indipendente".

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Come per i due volumi che curai alcuni anni fa, anche nello scrivere un nuovo libro mi sono posto il problema che dev'essere leggibile per tutti, nonostante qualsivoglia difficoltà fisica e sensoriale.

@Il quadro giuridico

Sono numerose le ragioni per cui è doveroso realizzare questa accessibilità per tutti. E i motivi sono ancora maggiori per via del fatto che ciò è agevolmente possibile e ampiamente ragionevole.

Il dovere di realizzare tale accessibilità deriva innanzitutto dal supremo principio di eguaglianza di cui al co. 1 dell'art. 3 Cost., e non dal comma successivo dello stesso articolo. Questo perché oggi costa così poco realizzare l'accessibilità dei libri per tutti che va ritenuto un obiettivo ampiamente ragionevole.

In particolare va rilevato che i costi da sostenere per raggiungere tale obiettivo erano ben maggiori quando gli unici modi per far sì che una persona non vedente potesse leggere un libro erano quelli di stamparlo in Braille o di registrarlo in un audiocassetta. Ma attualmente, con la possibilità di distribuire il volume su file e di leggerlo sul computer con un programma apposito, i maggiori costi sono davvero insignificanti, il che rafforza ulteriormente la convinzione che si rientri nel co. 1 dell'art. 3 Cost.

Si può poi osservare che la libertà di manifestazione del pensiero è sicuramente una delle libertà fondamentali, se non la più importante di tutte (come è stato affermato da qualcuno), in una società che voglia dirsi democratica. In proposito vanno allora considerati alcuni elementi.

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Innanzitutto anche per chi non vede con gli occhi è assolutamente di fondamentale importanza poter accedere a tutte le informazioni disponibili e ad ogni differente pensiero. Quando questo non accade, la vita di tali persone viene enormemente limitata, per taluni aspetti si tratta di restrizioni del tutto analoghe a quelle tipiche dello stato assoluto.

In secondo luogo va sottolineato che la libertà di manifestazione del pensiero è di fondamentale importanza non solo, o non tanto, per chi la manifesta, bensì anche per chi la riceve. Il fatto è che tanto più numerosi sono i differenti pensieri, che è possibile manifestare, tanto più la vita collettiva è ricca. Questo perché una persona, che può venire a conoscenza di differenti opinioni o pensieri, oppure di molteplici informazioni, può dare un contributo maggiore sia alla propria esistenza che alla vita della collettività.

Di conseguenza negare ai non vedenti la possibilità di accedere a tutte le informazioni disponibili e ai vari pensieri esistenti, significa costringere queste persone ad una vita molto più povera di quella che spetta loro. Inoltre vuol dire impoverire la vita della collettività perché significa privarsi del contributo, che queste persone possono portare avendo accesso a tutto il sapere disponibile. E quindi il fatto che i libri siano liberamente accessibili a tutti è sicuramente diritto fondamentale dei non vedenti, ma anche di chi vede con gli occhi ed è interesse della collettività.

Il dovere di rendere i libri accessibili a tutti scaturisce poi dal fatto che la non discriminazione (dei disabili), seppur non egregiamente tutelata dal trattato di Maastricht, è comunque un principio fondamentale dell'ordinamento giuridico dell'Unione Europea. Tant'è che l'Unione, nell'ultimo quinquennio, ha stanziato cospicui fondi per questo obbiettivo, e ha dedicato l'anno 2007 proprio alla non discriminazione.

Va poi ricordata la normativa italiana in tema di accessibilità architettonica e informatica, che, per analogia, è sicuramente estendibile sul piano concettuale alla pubblicazione dei volumi.

Questa estensibilità vale a maggior ragione se si considerano, come visto sopra, da un lato la fondamentale importanza della libertà di manifestazione del pensiero e dall'altro l'esiguità dei costi da sostenere per rendere i libri accessibili a tutti.

In proposito è interessante osservare quanto imposto dall'Unione Europea con il "Regolamento (CE) n. 1107/2006 ... relativo ai diritti delle persone con disabilità ... nel trasporto aereo". In questo regolamen-Page 161to viene stabilito per i passeggeri disabili il diritto a poter viaggiare in aereo con le stesse opportunità delle persone normodotate. In tale regolamento viene però anche stabilito che i maggiori costi necessari per garantire tutto ciò devono essere distribuiti nel costo dei biglietti di tutti i passeggeri. È insomma un ulteriore modo per realizzare la solidarietà (imposta in Italia dall'art. 2 Cost.), nel senso che ad essa non si provvede soltanto attraverso il sistema fiscale, ma anche nel momento in cui si acquistano beni e servizi.

Se questo è corretto per una libertà fondamentale quale la mobilità, non...

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