Bibliografia IDG - Documentazione automatica e pubblicazioni a stampa: una sintesi per l'informazione giuridica

AutoreSilvio Stoppoloni/Pier Luigi Spinosa/Mario Ragona/Sandro Ricci/Adriana Raffaele Trassari
CaricaGli autori sono ricercatori del CNR presso l'Istituto per la documentazione giuridica
Pagine273-285

    Testo riveduto della relazione presentata al Congresso AICA '81, Pavia, 23-25 settembre 1981. Anche in: Atti del Convegno AICA '81, vol., II, pp. 1099 ss.


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@Premessa

L'Istituto per la documentazione giuridica (IDG) del CNR cura dal 1970 un archivio elettronico di dati bibliografici (« abstracts ») d'interesse giuridico tratti da più di 200 periodici italiani (tra i quali 20 quotidiani). L'archivio (denominato «Dottrina e dibattito giuridico») è consumabile, mediante sistemi di reperimento automatici, presso i terminali collegati con il Centro elettronico di documentazione della Corte di Cassazione (archivio «DOTTR») e presso quelli collegati con il Centro per la documentazione automatica della Camera dei Deputati (archivio «DOCT»).

Al 30 settembre 1981 i documenti consumabili sono più di 90,000 con un incremento annuo di circa 9.000.

Il lavoro dell'IDG s'inserisce quindi nel vivo dello sviluppo delle tecniche di documentazione automatica nel mondo del diritto, Sviluppo che ha determinato un progressivo awicintmento dell'utente ai nuovi mezzi di raccolta delle informazioni e soprattutto alle nuove tecniche di reperimento di esse. Tale awirìnaraento, a sua volta, ha determinato reazioni diverse da parte dei giuristi, sulle quali è opportuno soffermarsi brevemente per meglio capire perché l'TDG, nel 1980 e cioè dopo 10 anni di lavoro sugli archivi automatici, ha ritenuto opportuno produrre, accanto all'archivioPage 274 on-line anche delle bibliografie a stampa, organizzate secondo diversi «profili d'utente».

Nel 1980 sono state realizzate, a carattere sperimentale (trattandosi di esperienza nuova per le scienze giuridiche in Italia), 4 sezioni'della «Bibliografia IDG» (1). Le bibliografie, edite dalPIDG, sono state distribuite dall'editore Giuffré. Nel 1981 l'iniziativa, visto il favore con cui è stata accolta è proseguita con faggiunta di altre 3 sezioni (2).

@1. I giuristi e la documentazione automatica

Se volessimo fare una tipologia del giurista di fronte all'elaboratore in genere e alla documentazione automatica in particolare, potremmo individuare tre atteggiamenti fondamentali: la diffidenza la consapevolezza dei pregi e dei limiti dello strumento, la «mitizzazione». È evidente che solo il primo e il terzo atteggiamento creano dei problemi per i documentalisti e per gli informatici impegnati nel settore; in entrambi i casi l'atteggiamento rivela una difficoltà di comunicazione fra chi elabora l'informazione e chi ne è fruitore e quindi determina la possibilità di fraintendimenti ovvero di sensibili ritardi culturali e temporali nel soddisfare la domanda d'informazione.

La diffidenza dei giuristi nei confronti della documentazione automatica è riposta soprattutto nell'uso e nell'affidabilità dello strumento; in quanto 'nuovo' strumento, i diffidenti sono portati a ingigantire le difficoltà di consultazione e i dubbi sulla validità dei risultati e preferiscono affidarsi agli strumenti tradizionali.

La consapevolezza dei pregi e dei limiti consiste essenzialmente da una parte in una presa di coscienza che lo strumento informatico allarga l'ambito documentario consente aggiornamento e consultazioni più celeri possibilità di reperimento attraverso la combinazione di dati conosciuti che possono anche essere estremamente ridotti; dall'altra consiste nella consapevolezza che l'elaboratore non deve essere assunto come «produttore» di verità incontestabili e che anzi la mole dei dati da esso fornita deve essere attentamente selezionata e «pesata».

La « mitizzazione » dell'elaboratore, a sua volta, è determinata da una cieca fiducia nel prodotto del progresso e nella supposta superiorità della 'macchina' di fronte all'uomo. Giuristi autorevoli, oltre che i giornalisti, usano ancora frequentemente, riferendosi all'elaboratore, il termine, allusivo ed erroneamente suggestivo, di «cervellone», inserendosi così fra quanti inducono utenti diretti dei sistemi informativi e pubblico in genere a farsi unidea sproporzionata delle possibilità del sistema stesso nella documentazione giuridica. Non a caso il binomio informatica e diritto viene volentieri associato all'attività decisionale del giudice, pensando soprattutto' all'automaticità della decisione sicuramente imparziale perché «ex machina»; e dimen-Page 275ticando così come il grosso problema attinente alle decisioni giuridiche e amministrative (quindi non solo del giudice, ma anche 'dell'amministratore centrale e periferico) stia in primo luogo nell'acquisizione di dati significaci, in secondo luogo nell'interpretazione di essi, in terzo luogo (in misura sempre più rilevante) nell'orientamento tra quei dati che stanno letteralmente inondando l'utente, spesso confondendolo anziché informandolo. L'applicazione'dell'informatica...

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