I procedimenti possessori

AutoreG. Balena
Pagine377-388
SOMMARIO:98. Considerazioni introduttive. – 99. La nuova formulazione dell’art. 703
c.p.c. e le sue possibili implicazioni, quanto alla struttura dei procedimenti pos-
sessori. – 100. Segue: in particolare, i rapporti tra la fase sommaria e quella a
cognizione piena.
98. Considerazioni introduttive.
Per tentare di comprendere il senso e la portata delle odierne in-
novazioni concernenti i procedimenti possessori, è indispensabile
rammentare brevemente i termini del dibattito relativo alla struttura e
all’oggetto di tali procedimenti, che tanto appassionò la dottrina e la
giurisprudenza all’indomani della riforma del 1990.
La tesi tradizionale, pur non immune da autorevoli critiche e con-
futazioni, muoveva – com’è noto – dall’assunto che il procedimento
possessorio, originariamente disciplinato attraverso il rinvio alle di-
sposizioni proprie delle denunce di nuova opera e di danno temuto
(artt. 689 ss., richiamati dall’art. 703, 2° comma, c.p.c.), avesse una
struttura intrinsecamente e necessariamente composita, caratterizzata
da una prima fase (quella c.d. interdittale) essenzialmente sommaria
eforse cautelare, finalizzata alla pronuncia dei «provvedimenti im-
mediati», e da una seconda fase a cognizione piena ed esauriente,
avente ad oggetto il c.d. merito possessorio, che seguiva alla prima
senza soluzione di continuità ed era comunque destinata a concluder-
si con una sentenza idonea al giudicato sostanziale ex art. 2909 c.c.
CAPITOLO XII
IPROCEDIMENTI POSSESSORI
(G. BALENA)

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