I mercati del credito nelle regioni meridionali
Autore | Emidio Cocozza - Pietro De Matteis - Luciano Esposito - Andrea Ianni - Giovanni Iuzzolino - Antonio Lo Nardo - Marcello Malamisura - Fabio Panetta - Nicola Pellitteri - Alessandro Scognamiglio |
Pagine | 143-179 |
Capitolo3
IMERCATIDELCREDITO
NELLEREGIONIMERIDIONALI
diEmidioCocozza, PietroDe Matteis,Luciano Esposito,
AndreaIanni,Giovanni Iuzzolino,Antonio LoNardo,
MarcelloMalamisura,Fabio Panetta,
NicolaPellitteri,Alessandro Scognamiglio
1. Introduzioneeprincipali conclusioni1
Questolavorodescrive leprincipalicaratteristichedelsistema ban-
carionelle regioni meridionali a partire daiprimianni novanta, ana-
lizzando le trasformazioni intervenute nella struttura dei mercati, la
dinamicadei prestiti e lecondizionidi accesso al finanziamento ban-
cario.Lo scopo èquellodi esaminare imutamentiche in pochianni
hanno profondamente modificato la fisionomia del sistema bancario
nelMezzogiorno.
L’analisimostracheifenomenichehannointeressatoilsistemacre-
ditiziomeridionalenelsuocomplesso-inparticolarel’espansionedella
presenzadibanchecentro-settentrionali,l’andamentodeidivariterrito-
rialinel costodel creditoe la recenteaccelerazionedei prestiti- sono
comuniatutteleregionidi quest’areadelPaese;diversaètuttavial’in-
tensitàconcuitalifenomenisisonomanifestatiinambitolocale.
Agrandilineeè possibileindividuareungruppodi quattroregioni
(Abruzzo,Molise,BasilicataeSardegna)nellequali,nellamediadell’ul-
timotriennio,gli intermediarihanno erogatofinanziamentiin misura
superiorealrisparmioraccoltonellestessearee,afrontediunrapporto
traprestitieraccoltabancariachesiècollocatointornoal100percen-
to nellerestanti quattroregioni meridionali(Campania, Puglia,Cala-
briaeSicilia).InrapportoalPILl’ammontaredeifinanziamentibanca-
riè stato superioredi circa 10puntipercentualinel primo gruppodi
1Gli autori desiderano ringraziare Luigi Cannariper i commenti a una precedente
versionee GinetteEramo eSilvana Maioneper l’assistenzanell’elaborazione deidati. Le
opinioniespressesono quelledegliautori enonimpegnanola responsabilitàdellaBanca
d’Italia. I dati sui prestiti bancari riportati in questo capitolo sono aggiornati al giugno
2005;differisconopertanto daquelliriportati nellavorodi Eramoe Panetta,basatisu sti-
mepreliminariper l’interoanno2005.
144Ilsistemafinanziario eilMezzogiorno
regioni,nelqualeilcostodelcreditorisultaancheinferioredicirca20
centesimidipuntopercentualerispettoalsecondogruppo.
Ledifferenzeosservate nellecaratteristichedeisingolimercati cre-
ditiziregionalinondevono sorprendere: attualmente il Mezzogiorno
rappresenta una vasta area geografica disomogenea non solo per il
divarionellosviluppo,maanche,piùingenerale,perilcontestosocio-
economico.Adesempio il PIL pro capite, posto uguale a 100 il dato
nazionale,variatrail79percentoin medianelleprimequattroregio-
nieil65 percentodelle altrequattro.Anche itassidi disoccupazione
mostranoampidivari.
Le differenzetra le diverse regioni riguardano anche altriaspetti
assairilevantiper ilcosto e lecondizionidiaccessoalcreditoeper la
disponibilitàaconcedereprestitidapartedegliintermediari(cfr.ilavo-
ridiGuisoediEramoePanetta,inquestovolume).Ilgradoditraspa-
renzadelleimprese,lapropensionedeidebitorialrispettodellecondi-
zionicontrattuali,l’efficacianellatutelaistituzionaledeidirittidelcre-
ditore non sonomolto dissimili dalla medianazionale in metà delle
regionimeridionali-lestesse nellequalisi rilevanoun piùequilibrato
rapportotradomanda eoffertadicreditoeunminor costodei finan-
ziamenti-epiùdistantidaessanellerimanentiregioni(tavola1).
Larilevanza di tali variabili sulgradodi “incertezza del creditore”
e,perquesta via,suquantità eprezzinelmercatodel creditoèproba-
bilmenteaumentata negli anniscorsi, in concomitanza conla trasfor-
mazionedegliassetti proprietarieorganizzativi digranpartedelsiste-
mabancario locale, che ha condotto a ridefinireun’ampiaquota dei
rapportitrabancheeimprese.L’affermarsidinuovimoduliorganizza-
tivie l’introduzionedi importantiinnovazioni neiprocessidecisionali
chegovernanol’allocazionedelcreditohannocomportatounatransi-
zione complessa e di durata non breve, tuttora in atto, verso nuovi
equilibridimercato,soprattuttoladdovemaggioreeralarilevanzadel-
leconoscenzeinformalie noncodificatesulla qualitàdeidebitori, più
elevatoilpeso delleattivitàeconomichesommersee minorelatraspa-
renzael’affidabilità dellesituazioni contabilidelle imprese.
A tali fattori va aggiunta la circostanza che, in particolare nel se-
condogruppo di regioni del Mezzogiorno,lacrisi di intermediari lo-
calidi grandidimensioniha reso piùcomplesso il processodiristrut-
turazione—si pensiadesempioalcaso delBanco diNapolio aquel-
lodel Banco diSicilia. L’esperienzarecente,sia italiana siaestera, in-
dicainfattichelariorganizzazioneche faseguitoa unmutamentodel
controllodibanchedigrandidimensionirisultaparticolarmentecom-
plessa e richiede tempi lunghi. Pertanto in queste regioni i benefici
derivantidalpassaggioadassettiorganizzativi egestionaliin lineacon
Capitolo3.Imercatidelcreditonelleregionimeridionali145
Tav.1INDICATORIDICONTESTOSOCIO ECONOMICO
(valoripercentuali)
Areegeografiche Economia
sommersa(1)
Incidenzadi
microimprese
(2)
Tassidi
criminalità
organizzata(3)
Efficienzadellagiustiziacivile Altri indicatorididotazionedi
capitaleumanoesociale
Durataprocedi-
mentidiesecuzio-
neimmobiliare
(4)
Gradodismalti-
mentodellecause
pendenti(5)
Indicediparteci-
pazionesociale
(6)
Gradodiistruzio-
nesecondaria(7)
Propensioneal-
l’emissionedias-
segniavuoto(8)
Mezzogiorno 22,1 48,6 4,2 3.375 29,1 6,5 82,5 44,8
Italia 14,6 40,3 2,9 2.743 33,3 10,5 85,4 34,2
Deviazionipercentualidalla mediameridionale
Abruzzo,Molise,
BasilicataeSardegna -24,9 -5,7 -13,3 -15,0 17,6 18,0 12,1 -19,7
Puglia,Campania,
CalabriaeSicilia 6,6 1,8 3,0 9,0 -2,0 -4,9 -1,8 4,5
Deviazionipercentualidalla medianazionale
Abruzzo,Molise,
BasilicataeSardegna 13,7 13,6 23,9 14,5 2,8 -26,8 8,3 5,1
Puglia,Campania,
CalabriaeSicilia 61,3 22,7 47,4 46,8 -14,3 -41,1 -5,1 36,9
(1)Unitàdi lavoroirregolarisu unitàdilavoro complessive.Periodo:media 1995-2003.FonteIstat.
(2)Quotadi addettialle unitàlocali conmeno di6 addettisul totaleregionale. Anno:2001,Fonte: ottavoCensimento Istatdell’industria
edeiservizi.
(3)Numerodi reatiper 10milaabitanti. Ladefinizione dicriminalitàorganizzata comprende:omicidi permafia,camorra o‘ndrangheta,
attentatidinamitardioincendiari, incendidolosi,furti dimercisuveicoli commercialierapine gravi(rapineinbanche, inufficipostali,in
gioiellerie, a rappresentanti di preziosi, a trasportatori di valori bancari e postali, di automezzi trasportanti merci con targa italiana e
straniera).Periodo:media 1995-2001.Fonte:Istat, Statistichegiudiziariepenali.
(4)Numerodi giorninecessariper esaurirelevendite giudiziariedibeni immobili.Anno:2001. Fonte:Istat,Statistiche giudiziariecivili.
(5)Procedimentiesauriti suprocedimentipendenti esopravvenuti.Anno: 2001.Fonte:Istat, Statistichegiudiziariecivili.
(6)Persone di14 annie più chehanno partecipatoa riunioni divolontariato, diassociazioni ecologiche, peri diritticivili, per lapace o
hannosvolto attivitàgratuita perassociazioni divolontariatosul totaledella popolazionedi 14anni epiù (%).Periodo: media1995-2003.
Fonte:Istat.
(7) Il tasso è calcolato rapportando il totale degli iscritti alle scuole superiori alla popolazione residente nella classe d’età 14-18 anni;
periodo: media anni scolastici da 1993/94 a 2003/04. Fonte ISTATfino all’anno scolastico 1998/99; fonte MIUR dall’anno scolastico
1999/2000.
(8)Assegnie tratteprotestatisu milleabitanti.Periodo: media1999-2003.Fonte: Istat.
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