La guerra

• Autore: Aldo Moro
• Pagine: 224-235

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La guerra

Anche l’ordinamento internazionale ha, come quello interno, una

sua crisi. Tale è essenzialmente la guerra, della quale ci occupiamo

ora, riprendendo in sede propria gli accenni già fatti ad essa, sotto

un profilo prettamente giuridico, a prescindere cioè da tutti gli

altri aspetti dei quali questo fenomeno di grandissima portata può

essere considerato. Ma naturalmente senza considerare tutti i parti-

colari e vivi problemi che su di essa imposta la scienza del diritto

internazionale, soltanto limitandoci a considerare l’essenzi ale si-

gnificato.

Della guerra ci siamo già occupati incidentalmente come tipica

forma di sanzione propria dell’ordinamento internazionale, tipica,

perché caratterizzata dall’essere posta in essere non già da organi della

collettività, come nell’ordinamento interno, ma dallo stesso soggetto

interessato, la cui dignità fu violata dall’atto ingiusto altrui. Mentre,

occorre appena avvertirlo, questo modo di essere particolare non im-

pedisce che essa sia tuttavia considerata una sanzione, se ne riproduce

il carattere fondamentale, di costituire cioè una attività storica volta a

porre in situazione di giustizia il singolo che abbia turbato l’ordine

nella collettività, e perciò fatto che realizza in forma eccezionale un

valore. Prima però di procedere a svolgere questo punto di vita, dal

quale confidiamo risulti chiarita la natura del fenomeno in esame, sarà

opportuno ricordare quanto fu detto di sfuggita relativamente al signi-

ficato che nel processo, così come si presenta nell’ordinamento inter-

no, assume l’esercizio dell’azione da parte del singolo soggetto, offeso

nella sua umana dignità. Tale posizione è da intendere come obbiet-

tiva e subbiettiva insieme; cioè è la oggettiva ed universale legge di

verità che domina il mondo dell’azione che si realizza, quando sia

stata disconosciuta, ma questa obbiettiva verità appare come la verità