Grammatiche normative e applicazioni legimatiche

AutorePietro Mercatali, Francesco Romano
CaricaPrimo ricercatore presso l'istituto di Teoria e Tecniche dell'informazione Giuridica del CNR e Francesco Romano è titolare di un assegno di ricerca presso lo stesso Istituto.
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@1. Finalità e presupposti

Per la comunicazione dei testi normativi tramite Internet, le istituzioni parlamentari e governative di molti paesi1 hanno avviato un processo di conversione dei loro "giacimentiò in un formato standard per facilitare la ricerca e visualizzazione dei testi.

Il linguaggio di marcatura XML sembra essere lo strumento destinato a costituire lo standard per il trattamento e la pubblicazione sul web dell'informazione legislativa2. Page 260

Per l'adozione di tale linguaggio come standard efficace e realmente condiviso è necessaria, a nostro avviso, l'interazione di due fattori:

  1. definizione e promozione di un linguaggio normativo "controllato"

  2. utilizzo di strumenti per il riconoscimento del linguaggio naturale Quanto al primo fattore, giova ribadire che la promozione e diffusione di standard legistici3, e quindi di un linguaggio normativo fortemente vincolante, non può far altro che facilitare l'adesione e l'impiego da parte degli enti produttori di norme allo standard tecnico proposto con il linguaggio XML.

Tali standard legistici sono applicati e rispettati nella redazione dei testi normativi d'emanazione statale e regionale solo a partire dalla fine degli anni ottanta4. Successivamente agli anni ottanta queste regole hanno conosciuto una crescente diffusione ed applicazione anche se sfogliando i documenti normativi, non si può dire che tale applicazione sia stata sempre rigorosa ed uniforme5.

È altrettanto evidente, che tale modellizzazione facilita l'utilizzo di strumenti di Natural Language Processing (NLP) per il riconoscimento di strutture dei testi normativi e la relativa marcatura, secondo gli standard XML. Tale marcatura è infatti difficilmente ottenibile dal redattore dei testi normativi, in quanto estranea ai compiti e alle finalità della sua attività. Se attuata da altri operatori con interventi successivi provoca (ed in alcuni casi ha giò provocato) una dilatazione, spesso insostenibile, nei tempi e costi. Page 261

@2. Il metodo

Proprio dalla prospettiva d'implementazione di un parsing efficiente per il riconoscimento automatico di strutture dei testi normativi e la successiva marcatura e conversione di tali testi in formato XML, prende avvio l'indagine che qui presentiamo. Si può suddividere il percorso metodologico disegnato per tale indagine, nelle seguenti fasi:

  1. individuazione e descrizione di modelli, in base a regole giuridiche;

  2. individuazione e descrizione di strutture testuali che esprimono i modelli giuridici definiti;

  3. scelta dello strumento tecnico per l'implementazione del parser e l'estrazione delle informazioni;

  4. scelta del campione di testi normativi da analizzare, compilazione della grammatica secondo la sintassi del parser prescelto e analisi automatica del campione. Nei paragrafi successivi cercheremo di definire e descrivere tali fasi.

    @@2.1. Definizione di modelli come insieme di regole giuridiche

    L'applicazione di un dispositivo di parsing richiede la definizione di modelli come insieme di regole per l'individuazione nei testi di strutture linguistiche portatrici dell'informazione che si vuole estrarre.

    Si può parlare di compilazione di una grammatica specifica del dominio o del corpus di testi da analizzare.

    Dunque la grammatica è composta da un insieme di modelli di strutture linguistiche; a loro volta i modelli comprendono una o più regole che vengono successivamente compilate secondo la sintassi del parser per l'analisi del testo e l'estrazione delle informazioni.

    La linguistica computazionale indica come metodo più efficace per la costruzione della grammatica, l'estrazione dell'insieme di regole e modelli da un corpus di testi direttamente connessi con il dominio da trattare6. In altre parole si cerca di ricostruire regole e modelli a posteriori, estraendo esempi di strutture linguistiche. Page 262

    L'applicazione aprioristica di tale metodica ai testi normativi, trascura però la specificità della natura e della funzione di tali testi.

    Il testo normativo ha, per definizione, funzione prescrittiva, in altre parole incide sui comportamenti e lo status del destinatario, che non può sottrarsi a tale funzione.

    In virtù di questa, si richiede (in base allo stesso principio di rappresentanza democratica, che legittima e al tempo stesso vincola colui che produce gli atti normativi, cioè il legislatore) che il testo normativo risponda ad un insieme di regole che sovrastano e contemporaneamente affiancano, integrano, a volte modificano le regole che compongono la lingua naturale (nel nostro caso l'italiano).

    Tali regole si possono definire come regole giuridiche; la categoria è ampia e variegata; comprende al suo interno regole con una forza prescrittiva, che varia, in base alla fonte da cui provengono, a chi ne sono i destinatari, alle sanzioni che le corredano, ecc.

    Circa la validità e l'efficacia dei modelli costruiti in base a tali regole è opportuno aggiungere alcune considerazioni. Si possono elencare tre caratteristiche dalle quali dipende, in gran parte, la loro efficienza.

    Flessibilità del modello, che deve adeguarsi alla molteplicità delle caratteristiche strutturali, funzionali e tematiche dei testi normativi, che utilizzano quel veicolo estremamente mutevole e imprevedibile che è il linguaggio e sono al servizio di un legislatore e di un interprete che necessitano di elasticità e discrezionalità per la formazione e l'applicazione della norma.

    Precisione nella definizione del modello proprio grazie alla presenza di regole giuridiche in molti casi dettagliate e puntuali e per la prescrittività del testo normativo. Va da sØ che conciliare flessibilità e precisione costituisce un punto cruciale nella costruzione dei modelli stessi.

    Autorevolezza della quale il modello, deve essere dotato, in modo che sia condiviso e ritenuto valido da tutti gli utenti del sistema. È chiaro che tale autorevolezza è maggiormente garantita se il modello è derivato dalle regole normative propriamente dette, secondo la loro gerarchia mentre sarà garantita in misura minore da quelle regole che solo il redattore è tenuto a seguire; può essere più o meno garantita, in diverse misure, da modelli che si basano su prassi consolidate, teorie normative condivise da gran parte della dottrina, ecc. e via dicendo. Si può comunque dire che a Page 263 modelli "più autorevoliò potr" corrispondere maggiore precisione, a modelli "meno autorevoliò dovrà corrispondere maggiore flessibilità.

    Si può ancora osservare che modelli molto autorevoli si rivolgono e sono tendenzialmente accettati da tutti, mentre via via che l'autorevolezza diminuisce, i modelli assumono sempre più valenza interpretativa, sono cioè una definizione "soggettiva" della funzione di singole strutture testuali o dell'intero testo normativo7.

    @@2.2. Individuazione e descrizione di strutture testuali corrispondenti ai modelli giuridici definiti

    Per l'implementazione della grammatica che poi verrà utilizzata dal parser è necessario integrare i modelli ricavati dalle regole giuridiche con le regole linguistiche.

    Sono opportune tre precisazioni:

  5. più che integrare si dovrebbe parlare di traduzione delle regole giuridiche in regole linguistiche, in altri termini le regole giuridiche sono veicolate o espresse dalle regole linguistiche anche se entrambe coadiuvano e si integrano nella costruzione del modello implementabile;

  6. alcune regole giuridiche, in specie alcune legistiche, in quanto disciplinanti la scrittura del testo normativo, nascono come regole linguistiche ed il diritto non fa altro che recepirle, rafforzandone la cogenza; Page 264

  7. per quanto detto sia le regole linguistiche recepite dal diritto, sia le regole linguistiche che veicolano regole giuridiche hanno o, in qualche misura ricevono, la forza prescrittivi del diritto e si può quindi parlare di linguaggio giuridico come linguaggio fortemente vincolato. Si può dire ad esempio che le regole giuridiche prescrivono che un tipo della disposizione di modifica, si manifesti attraverso l'azione di sostituzione di parti di testo; la regola linguistica della sinonimia consente di dire che l'azione di sostituzione si esprime attraverso i verbi: sostituire, cambiare, mutare, ecc. In questo caso la regola linguistica va ad integrarsi con le regole giuridiche, nella costruzione di un modello efficiente ai fini della funzione di parsing del testo. L'integrazione può tuttavia riguardare, anche casi in cui non tanto si integri la regola giuridica ma si completi la grammatica del testo normativo, andando a descrivere strutture linguistiche, cui non corrispondono regole giuridiche8.

    Dalla prassi9 testuale si possono ricavare regole che vanno a formare altri modelli di strutture linguistiche presenti nei testi normativi (o a integrare quei modelli ottenuti con le regole giuridiche). Modelli che sono estratti su base esemplificativa, ricorrendo all'analisi dei testi secondo la metodica praticata dalla linguistica computazionale.

    È chiaro che tali modelli non hanno la stessa precisione e soprattutto la stessa forza prescrittiva di quelli composti in base alle regole giuridiche. Li abbiamo quindi utilizzati e implementati nel parser solo come categoria residuale. Page 265

    Chiamiamo questi ultimi modelli "malformati". Non tanto perchè siano scorretti da un punto di vista linguistico, ma per contrapporli a quelli che corrispondono alle regole giuridiche, indicate nel paragrafo precedente, che definiamo "benformati".

    I testi normativi contengono comunque strutture linguistiche che non corrispondono ai modelli descritti, perchè i testi stessi possono contenere veri e propri errori giuridici e linguistici.

    In questi casi completiamo la grammatica da implementare nel parser, con regole (le definiamo "casistiche") che rappresentano eccezioni ai modelli: si tratta o di veri e propri errori o di eccezioni alla regola, come lo sono le eccezioni nelle grammatiche linguistiche.

    @@2.3. Scelta dello strumento tecnico per l'implementazione del parser e...

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