E-government e Infrastruttura per la Informazione Territoriale: dal Catasto a INSPIRE

AutoreElena Sánchez Jordán/Cesare Maioli
CaricaProfessore di Diritto civile all'Università "La Laguna"/Professore di Informatica giuridica all'Università di Bologna
Pagine453-462

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In questo lavoro intendiamo valutare il ruolo che enti tradizionali presenti in molti Stati europei, come per esempio il Catasto e il Registro dei beni immobiliari, possano svolgere, seguendo le indicazioni dettate dalla Direttiva 2007/2/CE del Parlamento e del Consiglio del 14/03/2007, che istituisce un'Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità europea (Infrastructure for Spatial Information in the European Community - INSPIRE), in relazione alla Infrastruttura per la Informazione Territoriale (IIT) e alla gestione dei dati territoriali1. La Direttiva 2007/2/CE tende a favorire la realizzazione di un livello di integrazione dei dati territoriali superiore rispetto a quello dei sistemi informativi unitari nazionali, così da creare un bacino informativo comune tra gli Stati membri e uno strumento dinamico e condiviso per l'elaborazione di politiche comunitarie, soprattutto di pianificazione ambientale e di tutela del territorio, nella logica dei piani di e-government.

@1. Conoscenza Dei Dati Territoriali Ed E-Government

Lo sviluppo e l'utilizzo di sistemi informatici da parte delle autorità pubbliche con l'affermarsi dei progetti di e-government sono sempre più indirizza- Page 454 ti alla realizzazione di obiettivi fissati da decisioni di natura politica e sostenuti dalla consapevolezza della necessaria centralità dell'utente del servizio e delle sue esigenze: a livello europeo è sempre più chiaro che l'informatizzazione del settore pubblico non può costituire un processo autoreferenziale né può ridursi ad una mera automatizzazione delle attività amministrative.

L'evoluzione delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC), la disponibilità di memorie più capaci, la consapevolezza che i dati sono sempre più una risorsa strategica e di governo hanno consentito ai piani di e-government di dare sempre più rilievo ai dati territoriali. In particolare, il Catasto ha subito profonde trasformazioni sia tecniche con nuovi ambienti di gestione informatica, nuovi strumenti di diffusione, nuovi dati, sia organizzative sintetizzabili, in Italia, nella creazione dell'Agenzia per il territorio e nel passaggio di alcune funzioni ai Comuni.

I Sistemi Informativi Geografici (SIG) sono indicati nei piani di e-government come strumenti essenziali per la pianificazione del territorio e dell'ambiente (e le leggi urbanistiche forniscono gli obiettivi delle realizzazioni), per la gestione di molti servizi, dallo sportello unico alla fiscalità locale, all'erogazione di servizi su infrastrutture a rete e, per la competizione territoriale, dal marketing territoriale ai sistemi di navigazione per auto.

Il Catasto viene visto dai piani di e-government come un sistema informativo geografico specializzato nei dati fiscali immobiliari a tutti gli effetti, estremamente importante sia per i cittadini sia per la pubblica amministrazione (P.A.). La prospettiva è la sua integrazione nel contesto più generale dei SIG della P.A., dando enfasi all'usabilità per gli utenti finali, con altri sistemi informativi geografici, tramite azioni e definizione di intese specifiche. Gli accordi che si stipulano sono finalizzati al miglioramento dell'interoperabilità geografica: per definirli sono stati promossi coordinamenti tra Regioni, Province, Comuni, aziende di servizi e altri partner pubblici e privati che hanno propri interessi a costruire basi dati geografiche aggiornate e condivise, strumenti per la gestione e diffusione dei dati geografici.

In Italia il Codice dell'amministrazione digitale (CAD)2, normativa di efficienza e trasparenza, costituisce un intervento importante, poiché rappresenta uno strumento programmaticamente rivolto ad allestire un complesso di norme tra loro strutturate e tendenzialmente tese a disciplinare in modo Page 455 organico e generale l'utilizzo delle TIC da parte della P.A., tanto al loro interno, quanto nei loro rapporti con cittadini e imprese. Superata la stagione delle discipline di settore che regolamentavano l'informatizzazione di specifici comparti del settore pubblico, il CAD contribuisce allo sviluppo di strategie condivise per ottimizzare la gestione e lo sviluppo delle TIC.

Molte sono le novità introdotte dal CAD; la più rilevante ai fini di questo lavoro è costituita dall'attenzione che il legislatore ha riservato alla disciplina dei dati territoriali, inserita nel Capo V intitolato "Dati delle pubbliche amministrazioni e servizi in rete". Le TIC possono divenire uno strumento importante nel riorientamento dell'attività amministrativa a favore degli utenti: facilitare i flussi informativi concernenti l'informazione territoriale e garantire la diffusione dei dati, definire standard comuni per operare su di essi, coinvolgere la collettività nella elaborazione di politiche ambientali costituiscono esempi concreti della funzione del nuovo paradigma tecnologico nella realizzazione di un patrimonio conoscitivo condiviso e accessibile. L'ambito più naturale per l'utilizzo di questi sussidi informatici è stato immediatamente identificato con la formulazione, l'attuazione ed il monitoraggio delle politiche di governo del territorio (in particolar modo con la tutela ambientale, la pianificazione urbanistica, la gestione del rischio idrogeologico). Nella logica della reingegnerizzazione dei processi di gestione della P.A. l'impiego maturo dei dati territoriali rappresenta una delle leve per la riorganizzazione e la modernizzazione, in generale, di tutti quei procedimenti che, in vario modo, implicano l'acquisizione e la valutazione di informazioni georeferenziate o georeferenziabili.

@2. La Direttiva 2007/2/Ce (Inspire)

Il Sesto Programma Quadro per l'Ambiente3 evidenzia come un'informazione migliore costituisca una chiave per il miglioramento delle politiche sull'ambiente nella decade 2002-2012. Le informazioni geografiche vi ricoprono un ruolo speciale, per la loro potenzialità di presentazione delle informazioni in modo chiaro e legato a elementi di immediata comprensione per i cittadini e per le entità che hanno interesse su temi rappresentati da esse4. Page 456

La disponibilità e la crescita di consapevolezza delle informazioni ambientali saranno certamente migliorate grazie alla Direttiva 2007/2/CE, la cui implementazione rappresenta un supporto importante alle azioni chiave del Sesto Programma Quadro per l'Ambiente.

Ad oggi sussistono forti disomogeneità tra gli Stati membri nel settore dei dati territoriali, sia di natura giuridica sia di natura informatica: il diritto d'accesso all'informazione territoriale non gode di una tutela sufficientemente diffusa, le regole che disciplinano lo scambio e la circolazione di informazioni tra autorità pubbliche variano a seconda del modello statale di organizzazione amministrativa, la gestione unitaria dei dati e la realizzazione di infrastrutture nazionali per l'informazione territoriale registrano stati di avanzamento diversi e queste condizioni determinano difficoltà oggettive di conduzione del processo di elaborazione delle politiche ambientali in modo integrato e di adozione di provvedimenti sufficientemente diversificati in ragione delle diverse realtà territoriali che la Comunità raccoglie. La Direttiva 2007/2/CE consente di armonizzare, far condividere e...

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