Globalizzazione e complessità
Autore | Amedeo Maizza |
Occupazione dell'autore | Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese |
Pagine | 51-90 |
CAPITOLO 2
GLOBALIZZAZIONE E COMPLESSITÀ
Sommario: 1. La globalizzazione: note introduttive – 2. Globalizzazione e com-
petitività – 3. La Time based competition – 4. La complessità nell’approccio
sistemico.
1. La globalizzazione: note introduttive
Con il termine globalizzazione Antony Giddens (ritenuto tra i fau-
tori del concetto1) fa riferimento ad un processo sociale, diffuso in
vasti ed ampi strati di varie popolazioni, in cui si manifestano modi di
agire nella quotidianità che collegano metodi e prassi locali con carat-
teristiche di ambiti differenti assurti a modalità diffuse. In conseguen-
za di ciò, si è sviluppato un modello capitalistico che, basandosi pre-
valentemente sull’uso della tecnologia e sulla sua innovazione, opera
su scala mondiale con forme reticolari2. In questo mutato scenario,
si manifestano diverse formule di redistribuzione del rischio e della
ricchezza con connessi cambiamenti anche delle modalità lavorative.
Il fenomeno è assai noto da tempo, ed è oggetto di riflessioni e
dibattiti che si sviluppano in più ambiti ed occasioni. Il vasto e gene-
ralizzato interesse discende dalle evidenti implicazioni che travalicano
i confini prettamente socio-economici, diventando tema trasversale a
molteplici ambiti. È evidente, pertanto, come detto argomento possa
essere affrontato con approcci e finalità differenti. Il legame tra dette
differenze può riconoscersi nei fattori e nelle conseguenze che il feno-
meno genera sui diversi attori del contesto mondiale.
1 Giddens A., The Consequences of Modernity, ed. Polity Press, 1990.
2 Castells M., The Rise of Network Society, ed. Blackwell Publishers, 1996.
52 Management d’impresa e strategie competitive
Da un punto di vista prettamente economico, può osservarsi
come, con la globalizzazione, lo spazio competitivo sia caratterizza-
to da una costante variabilità, stimolata dal continuo progresso delle
tecnologie dell’informazione che agevolano l’interscambio tra le di-
verse collettività.
Pur con la consapevolezza della vastità e complessità del fenome-
no, qui di seguito si cerca di rappresentarne una sintesi considerando-
ne le principali cause ed effetti. Tra le cause si possono ricordare:
– Riduzione delle barriere tra Stati: per effetto della liberalizzazione
dei mercati, si è determinato un processo di armonizzazione dei
comportamenti e delle decisioni assunte nei diversi Stati. In virtù di
ciò, un eventuale autonomo atteggiamento di un governo potrebbe
generare la sua esclusione dal contesto generale. Numerose enti-
tà sovranazionali (si pensi a: U.E., Nafta, Mercosur, Asean, ecc.),
proprio in un’ottica di omogeneizzazione sovranazionale, cercano
di incentivare il libero scambio, preservando le regole di accesso ai
mercati a livello mondiale (è questo, infatti, uno specifico compito
della Worl Trade Organization).
– Sviluppo tecnologico: le rapide e frequenti innovazioni nell’infor-
mation e communication technology consentono alle imprese un’o-
peratività su scala mondiale con costi contenuti e con riduzione
delle asimmetrie informative, normalmente presenti nei contesti
competitivi. Vi è altresì da considerare come proprio la rapidità dei
processi innovativi imponga alle imprese la ricerca di mercati di
sbocco adeguati a ricevere le loro produzioni, in modo da poter
recuperare rapidamente i costi sostenuti per l’implementazione di
detti processi.
– Interdipendenza delle economie nazionali: il processo di svilup-
po economico – connesso anche con l’apertura dei mercati – ha
modificato le tradizionali relazioni tra i diversi Paesi. Accade così
che i produttori tradizionali (un tempo le economie avanzate) oggi
diventino generatori di innovazione e fornitori di servizi, mentre i
Paesi in via di sviluppo (in passato semplici fornitori di materie pri-
me) svolgano spesso il ruolo di produttori. L’interconnessione tra i
due gruppi è assai forte e genera ricadute complesse sotto il profilo
della reciproca operatività.
– Omogeneizzazione della domanda: il progressivo innalzamento del
livello di benessere sociale ha consentito un’accelerazione nell’a-
dozione di comportamenti di consumo analoghi nei diversi Stati,
ciò anche per effetto della facilità di conoscenza dei fenomeni so-
ciali connessi (moda in primis).
Cap. 2 – Globalizzazione e complessità 53
Tra le conseguenze della globalizzazione sul sistema economico si
possono ricordare:
– Nascita di settori globali: derivanti dall’aggregazione di diversi
settori presenti in vari contesti geografici, distinguibili tra loro per
peculiarità legate alla nazione d’origine (si pensi ai prodotti di largo
consumo, all’abbigliamento, ai prodotti bancari).
– Interconnessione delle imprese su scala mondiale: così come si è
avuto modo di precisare nel precedente capitolo, il sistema pro-
duttivo è spesso frammentato e realizzato da network di imprese
collegate tra loro da vincoli di sequenzialità e specializzazione.
– Riduzione del valore dei vantaggi comparati: ossia dei benefici de-
rivanti dalle specifiche caratteristiche presenti su un singolo Paese.
La riduzione dei costi di trasporto e la nascita di network globali
determinano processi di delocalizzazione produttiva tali per cui si
riducono le differenze –in termini di vantaggi competitivi – tra Pa-
esi in possesso di materie prime e Paesi produttori; i primi, come
su accennato, oggi rivestono sempre più spesso un ruolo attivo e
cruciale nei processi produttivi, con crescente aumento del livello
di specializzazione.
– Integrazione dei mercati finanziari: lo sviluppo degli scambi interna-
zionali genera un aumento della circolazione dei flussi di denaro cui
deve aggiungersi la maggiore facilità nella realizzazione di fusioni
ed incorporazioni su scala mondiale da parte di molte imprese; si
consideri altresì il volume degli scambi finanziari attuati nelle borse
valori dei vari contesti geografici, con i connessi effetti domino.
– Concorrenza globale: evidentemente l’effetto più eclatante, sotto il
profilo della gestione delle imprese, è l’acuirsi della competitività
che appare particolarmente accesa soprattutto per via della diffi-
coltà di individuare lo scenario (geografico e di prodotto) su cui si
presenta.
Le manifestazioni socio-economiche, particolarmente intense ed
instabili, conseguenti al fenomeno su sintetizzato, agevolano l’opera-
tività delle imprese più propense all’innovazione ed all’accettazione
del rischio connesso con il cambiamento. Queste realtà imprenditoria-
li, mutando rapidamente le loro caratteristiche, appaiono generalmen-
te propense ad affrontare con efficacia i diversi contesti, stimolando
esse stesse il mutamento grazie al quale raggiungono i loro traguardi,
impedendo ai competitor di fare altrettanto.
I macro trend caratterizzanti detto fenomeno sono individuabili:
a) nel progressivo sviluppo di aggregazioni formali tra imprese che
accentuano il potere di mercato; da qui l’importanza del ruolo della
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