Gli accordi tra enti pubblici

AutoreG. Morri - F. Pontrandolfi - S. Tenca
Pagine331-335
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GLI ACCORDI TRA ENTI PUBBLICI
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Caratteri generali
Il nostro ordinamento accoglie il principio del pluralismo autono-
mistico, che riconosce e valorizza i soggetti pubblici esponenziali di
comunità territoriali, i quali rappresentano specif‌ici interessi (vedi
Cap. 6, par. 1).
L’art. 5 della Costituzione afferma esplicitamente il r iconoscimento e la promozione delle
autonomie locali, garantendo l’attuazione di un ampio dece ntramento amministrativo:
appare pertanto chiaro il disegno rivolto a promuovere l’autonomia locale organizzando i
pubblici poteri in senso decentrato. Tale sistema organizzativo prevede la ripartizione delle
competenze tra una pluralità di livelli istituzionali, evitando la concentrazione di potestà e
funzioni in capo all’autorità centrale.
Negli ultimi anni, peraltro, il legislatore si è via via ispirato al princi-
pio di sussidiarietà, che ha trovato def‌initiva consacrazione nella ri-
forma costituzionale in senso federale del 2001 (vedi Cap. 6, par. 2).
Nel nuovo contesto istituzionale, il modello gerarchico - che per mol-
to tempo ha regolato i rapporti tra l’autorità centrale e le articolazioni
periferiche - appare superato oltre che inadeguato a soddisfare le
esigenze di rappresentatività delle comunità locali e l’esigenza di uno
svolgimento rapido ed ef‌f‌icace dell’attività amministrativa. Trovan-
dosi le amministrazioni in posizione di equiordinazione, il modello
più idoneo per la composizione degli interessi particolaristici è quel-
lo del coordinamento: si tratta di uno strumento organizzatorio per
lo svolgimento in via congiunta di un’attività che persegue uno scopo
unitario e condiviso e che garantisce ai soggetti coordinati l’autono-
mia decisionale che è loro propria. Diversi enti, titolari di funzioni
distinte, si adoperano per lo scopo comune.
Gli atti di coordinamento hanno la stessa forza obbligatoria di quelli di
direttiva. Le direttive non contemplano prescrizioni puntuali, ma f‌is-
sano gli obiettivi da raggiungere senza indicare i mezzi da impiegare.
Il coordinamento richiede il consenso di tutti i soggetti partecipanti, e
si attua con lo svolgimento di attività che promuovono il collegamento
tra più enti autonomi (sulla relazione tra organi, vedi Cap. 8, par. 4).
Pluralismo
autonomistico
Principio di
sussidiaretà

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