52
3.2 Fondi europei per il venture capital
Attraverso il Regolamento UE n. 345/2013 del Parlamento e
del Consiglio sono state fornite indicazioni agli stati membri
sull’utilizzo di fondi europei per il venture capital (VC) al fine
di creare da una parte dei comportamenti uniformi e coerenti
con la normativa vigente e dall’altro incrementare la crescita e
l’innovazione delle piccole e medie imprese nell’Unione4.
Un piano d’azione per migliorare l’accesso delle PMI ai fi-
nanziamenti è importante al fine di garantire l’efficacia dei si-
stemi pubblici adottati nell’Unione per sostenere il mercato del
venture capital nonché il coordinamento delle diverse politiche
finalizzate all’innovazione ed alla crescita attraverso la c.d.
“tecnologia verde”, tenuto conto dell’obiettivo di fare del vec-
chio continente il leader mondiale.
Detto Regolamento prevede taluni requisiti che di seguito si
sintetizzano:
a) innanzitutto, da un punto di vista soggettivo, al fine di essere
autorizzato ad utilizzare la denominazione EuVECA, è ne-
cessario che il Fondo deve essere stabilito in un territorio
dell’Unione e rispettare i criteri uniformi di cui al richiama-
to Regolamento;
b) dal punto di vista degli investimenti ammissibili, devono
rappresentare strumenti rappresentativi di equity o quasi
equity; questi ultimi comprendono una combinazione di
equity e debito, il cui rendimento è legato ai profitti o alle
perdite delle imprese e il cui rimborso non è garantito in ca-
so di default. A tale categoria appartengono diversi strumen-
ti finanziari quali i prestiti subordinati, le partecipazioni, i
prestiti partecipativi, le obbligazioni convertibili e le obbli-
gazioni cum warrant.
4 Un’impresa per essere ritenuta ammissibile deve rispettare i seguenti
criteri:
a) non essere ammessa alla negoziazione su un mercato regolamentato;
b) impiegare meno di 250 dipendenti;
c) avere un fatturato annuo non inferiore a 50 meuro o un bilancio annuale
totale non superiore a 43 meuro.
