Il fascismo e l'esperimento corporativo

AutoreLorenzo Gaeta
Pagine31-37
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IL FASCISMO E L’ESPERIMENTO CORPORATIVO
Nel 1922 l’Italia piomba in un lungo e buio periodo dittatoriale.
Dopo la ‘marcia su Roma’ (che Benito Mussolini compie in vagone
letto), il governo viene consegnato al Duce e l’Italia si assoggetta,
spesso con convinto consenso, a un regime autoritario. Il vero pro-
tagonista del ventennio in camicia nera è una paciosa middle class
da ‘mille lire al mese’, molto lontana da quella bellicosa progenie,
degna erede dei fasti dell’impero romano, evocata da governanti pe-
rennemente in bilico tra estetismi dannunziani e becero squadrismo.
Il quadro mondiale è complesso, percorso dai brividi di dittature ter-
rorizzanti. I ‘ruggenti’ anni Venti non sono solo un momento di ovvia
spensieratezza dopo una guerra così devastante, tra charleston e jazz,
bar clandestini, donne con le gonne e i capelli sempre più corti; ma
anche un momento di forte innovazione tecnologica e sviluppo indu-
striale. Gli anni Trenta portano invece la ‘grande depressione’: disoc-
cupazione, fame, miseria e degrado, con lo spettro di una ineluttabile
guerra totale. Gli Stati Uniti emergono come nuova superpotenza: vi
lavorano ormai milioni di emigrati italiani, non solo come attori senti-
mentali, gangster o giocatori di baseball.
Nel 1922 va al potere in Italia il partito fascista, del quale i lavo-
ratori già conoscono bene il volto autoritario, per gli assalti subiti nel
‘biennio rosso’. La dittatura si impone nel 1925 – con il ‘mezzo colpo
di Stato’ costituito dall’assunzio ne da parte di Mussolini della respon-
sabilità morale del delitto Matteotti – e si consolida l’anno dopo, con un
complesso di leggi, subito definite ‘fascistissime’, che aboliscono ogni
libertà politica e di espressione contraria al potere.
Tali leggi, nel campo del lavoro, segnano l’inizio del corporativi-
smo, l’ideo logia portante del regime (il riferimento storico è alle corpo-
razioni medievali, che raggruppano – ovviamente, in tutt’altro contesto
– tutte le forze della produzione). Secondo le idee da essa propugnate,

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