COMUNICATO - Attivita' antincendio boschivo per la stagione estiva 2013. Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un piu' efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti. (13A05542)

Al Presidente della Regione Abruzzo Al Presidente della Regione Basilicata Al Presidente della Regione Calabria Al Presidente della Regione Campania Al Presidente della Regione Emilia-Romagna Al Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Al Presidente della Regione Lazio Al Presidente della Regione Liguria Al Presidente della Regione Lombardia Al Presidente della Regione Marche Al Presidente della Regione Molise Al Presidente della Regione Piemonte Al Presidente della Regione Puglia Al Presidente della Regione Sardegna Al Presidente della Regione Siciliana Al Presidente della Regione Toscana Al Presidente della Regione Umbria Al Presidente della Regione Valle d'Aosta Al Presidente della Regione Veneto Al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Al Presidente della Provincia Autonoma di Trento e, p.c. Al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Al Presidente dell'Unione delle Province Italiane Al Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani L'art. 1, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2005, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 26 luglio 205, n. 152 attribuisce allo scrivente il compito di individuare i tempi di svolgimento delle attivita' antincendio boschivo nel periodo estivo ed invernale che, per la prossima campagna estiva, avranno inizio il 21 giugno 2013 e termineranno il 30 settembre 2013. Cio' premesso, si evidenzia che la passata stagione invernale e' stata caratterizzata da un regime di precipitazioni superiori alla media su quasi tutto il territorio nazionale che, se da un lato ha mantenuto generalmente molto bassa la probabilita' di innesco e di propagazione degli incendi boschivi, dall'altra sta favorendo un abbondante sviluppo della vegetazione. Tale situazione si potrebbe ripercuotere sull'andamento del fenomeno incendi boschivi e di interfaccia della prossima stagione estiva che, seppur favorito dalle condizioni meteo-climatiche e vegetazionali, e' sicuramente prodotto, nella sua quasi totalita', dalla mano dell'uomo. Come e' noto infatti, il fenomeno degli incendi boschivi e di interfaccia e' dovuto sostanzialmente a cause di natura antropica siano esse di tipo doloso o colposo come gli incendi causati durante la ripulitura di zone agricole e forestali, nonche' da imprudenze e disattenzioni in aree boscate ed in zone rurali. Tale considerazione suggerisce che le azioni di mitigazione dei fenomeni e dei danni ad essi connessi debbano comprendere, in primis, campagne di sensibilizzazione e di educazione all'ambiente, nonche' attivita' di prevenzione e di monitoraggio continuo del territorio che consentano di mettere in atto un tempestivo e piu' efficace primo intervento. Cosi' facendo potrebbero, inoltre, ridursi le situazioni per le quali le attivita' di spegnimento e bonifica attuato dalle squadre a terra, che rimangono indispensabili e determinanti nella lotta attiva, debbano essere supportate con l'intervento del mezzo aereo che, evidentemente, deve essere considerato una misura complementare da utilizzare nelle situazioni piu' gravi, in termini di rischio residuo. Le indicazioni suddette assumono particolare rilevanza per la prossima campagna estiva antincendio boschivo alla luce della forte riduzione, rispetto agli anni passati ed a causa della mancanza di risorse finanziarie, del numero di velivoli che compongono la flotta aerea antincendio di Stato che, quest'anno, saranno piu' che dimezzati rispetto allo scorso anno e che, allo stato attuale, potra' contare sostanzialmente sui CL-415 (Canadair);

sara' quindi necessario uno sforzo comune e sinergico per ottimizzare l'impiego, innanzitutto, delle flotte aeree antincendio regionali e quella di Stato. Alla luce di quanto rappresentato, risulta del tutto evidente l'opportunita' che le Regioni, nella propria programmazione delle attivita' di lotta attiva, provvedano ad implementare ed innovare le strategie di impiego delle proprie risorse, anche mettendo a fattor comune, in particolare con le Regioni limitrofe tramite l'adozione di specifiche intese ed accordi, i mezzi disponibili e integrando la...

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