Rileggendo The Employment Relationship di Bruno Veneziani

AutoreMarco Barbieri
Pagine41-46
Rileggendo
The Employment Relationship di Bruno Veneziani
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1. Bruno Veneziani ha dato l’ennesima prova della sua attitudine comparati-
stica nel saggio The Employment Relationship all’interno del volume del 2009
che ha curato e ha introdotto con Bob Hepple. Si tratta del ritorno su un tema già
affrontato nel precedente The Evolution of the Contract of Employment, pubbli-
cato nel 1986.
E infatti l’autore stesso si ricollega ampiamente al periodo precedente come
una eredità del passato che è durata anche ben dentro la fase evolutiva della le-
gislazione protettiva del lavoro che ha caratterizzato l’evoluzione dei sistemi di
Welfare nella seconda metà del Novecento.
È analizzata con sapienza e sintesi la crisi del modello del contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato emerso, secondo Veneziani, nelle società eu-
ropee postbelliche, collegandone l’eziologia ai problemi nati con la crisi econo-
mica degli anni ’70, e discutendo lo sguramento – ma forse l’autore troverebbe
eccessiva questa denizione – connesso all’emersione di “deviazioni” dal mo-
dello standard relative alla durata del contratto, al tempo di lavoro, alla disponi-
bilità, alla relazione triangolare nella quale il datore di lavoro non è l’utilizzatore
della prestazione, e al luogo di esecuzione della prestazione.
Nelle conclusioni del saggio, Veneziani illustra la pluralità di funzioni del
contratto di lavoro subordinato che era, nella sua forma classica, oltre che para-
metro legale per la delimitazione delle sfere di applicazione della legislazione
di tutela del lavoro e della sicurezza sociale, fonte di una cooperazione tecnica
spersonalizzata, e che tende invece a diventare un mezzo di adattamento alla mu-
tevole e complessa sionomia organizzativa dell’impresa. Strumento di questa
trasformazione è la tendenza delle politiche legislative degli Stati a decostruire
lo schema tipico nell’interesse dell’impresa, sotto i proli della essibilità sia
interna sia esterna.
Ritengo del più grande interesse l’osservazione che la coltivazione consa-
pevole di entrambe abbia teso a segmentare il mercato del lavoro secondo un
modello “core-periphery recipe” (p. 127). Sia la proliferazione dei contratti ati-
pici, sia la derogabilità contrattuale delle norme legali sono ricondotte alla loro
natura di vie di fuga dalla regolazione, con il rischio rilevato di approfondire la
separazione tra lavoro standard e lavoro marginale.

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