Effetti legali della diseredazione e loro eliminazione

AutoreSlawomir Kursa
Pagine211-234
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CAPITOLO SESTO
EFFETTI LEGALI DELLA DISEREDAZIONE
E LORO ELIMINAZIONE
SOMMARIO: 1. Effetti della diseredazione per il testatore, per la collettività e per
il diseredato. - 2. Privazione del titolo all’erede. - 3. Cessazione del diritto
alla successione universale. - 4. Eliminazione degli effetti della disere-
dazione infondata. - 5. Condizioni per la presentazione di querela inofficiosi
testamenti. - 6. Obiettivo della querela inofficiosi testamenti. - 7. La prova
nella querela inofficiosi testamenti.
1. Effetti della diseredazione per il testatore, per la collettività e
per il diseredato
La diseredazione, ex iustis causis, o bona mente, o anche con-
tra officium pietatis, produceva numerose conseguenze giuridiche,
sia positive sia negative. Esse possono essere analizzate dal punto
di vista dell’interesse del testatore, della società o anche della per-
sona diseredata.
Riguardo al testatore la diseredazione era sempre compiuta nel
suo interesse, a meno che il suo testamento non fosse stato ricono-
sciuto come redatto contro l’obbligo della pietas (contra officium
pietatis), perché raggiungeva i suoi obiettivi. In particolare la dise-
redazione effettuata in conformità alla legge rendeva possibile
l’omissione (praeteritio) dell’erede legittimo e di conseguenza pre-
veniva in maniera efficace l’annullamento del testamento (nullitas
testamenti).
In questa sede occorre ricordare che Giustiniano recepì l’opi-
nione dei Sabiani e, più in generale, dei giuristi classici sugli effetti
dell’omissione, stabilendo che nel caso di esclusione di filii fami-
lias il testamento era nullo ab initio e rimaneva nullo perfino se il
figlio estromesso fosse morto durante la vita del testatore. Inoltre
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decise che non solo l’omissione del filius familias, ma anche di altri
discendenti comportava la nullità del testamento1.
La società aveva dei vantaggi sia nel caso di diseredazione ex
iustis causis, sia con la diseredazione bona mente. Nella disereda-
zione ex iustis causis il vantaggio della collettività risiedeva nella
stigmatizzazione degli atti d’ingratitudine compiuti nei confronti
del testatore, che costituivano allo stesso tempo violazione di rego-
le di convivenza sociale fondate sulla pietas romana. Era rafforzato
il senso di giustizia degli eredi legittimi e tranquillizzava l’opinione
pubblica. Veniva scoraggiato, in via preventiva, il compimento di
ogni azione non rispettosa dell’obbligo della pietas e dell’ordine
sociale.
La diseredazione bona mente, la quale in realtà costituiva una
forma di garanzia materiale per le persone malate, limitate nel
compimento di atti giuridici e concretamente non in grado di man-
tenersi, esonerava la società dal sopportare i costi per il loro mante-
nimento.
Nel caso di diseredazione ingiustificata si poteva produrre uno
sconvolgimento dell’opinione pubblica, perché comunemente si ri-
teneva che era obbligo morale del testatore nominare successori i
parenti più vicini2.
Dal punto di vista della persona diseredata, la diseredazione
poteva ritenersi nel suo interesse solo se bona mente. In altri casi,
ovvero sia nella diseredazione ex iustis causis, sia nella violazione
dell’obbligo della pietas, produceva solo effetti negativi.
2. Privazione del titolo all’erede
Ogni diseredazione formale nel diritto giustinianeo, indipen-
dentemente dalla circostanza che fosse stata effettuata con la quota
1 Cf. K. CZYCHLARZ, Instytucje prawa rzymskiego, Warszawa 1923, pag. 422.
2 V. A. FERNANDEZ DE BUJÁN, La legitimacion de los parientes colaterales
privilegiados en la impugnacion del testamento inoficioso, in SDHI 1989, nr 55,
pag. 99: “exheredatio de los parientes próximos en el testamento repugnaba la
conciencia social romana que consideraba un deber moral la institución de éstos
como herederos”.

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