La disciplina uniforme dell’agricultural financing

AutoreLaura Costantino
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@1. La classificazione dei beni secondo l'art. 9 dell'Uniform Commercial Code

L'art. 9 dell'Uniform Commercial Code contiene una serie di definizioni intorno alle quali ruota la disciplina del security interest.

Si pensi alla definizione di collateral, di goods, di farm products, di farming operation.

L'importanza di questi concetti è evidente se si considera che la disciplina delle garanzie mobiliari varia non già a seconda del tipo di transazione, bensì in relazione al bene oggetto di garanzia1

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ed alla qualità dei soggetti parte della secured transaction2. La disciplina sarà differente, dunque, a seconda delle ragioni e degli obiettivi per le quali le parti hanno concluso un affare.

In altri termini, le regole di governo sono dettate in relazione alla qualità dei soggetti parte di una secured transaction e della causa della stessa.

Sin nella stesura originale, il codice uniforme distingueva principalmente due figure soggettive: il businessman e il consumer. La disciplina relativa alla costituzione ed al funzionamento della garanzia sui beni, dunque, variava a seconda che il debitore fosse un imprenditore o un consumatore ed in relazione al tipo di beni oggetto del collaterale.

Come già anticipato, l'imprenditore agricolo è stato per lungo tempo assorbito nella categoria dei consumers, al fine di segnare una netta demarcazione tra l'attività agricola e quella di carattere commerciale, svolta, cioè, dagli "uomini d'affari"3.

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La disciplina relativa alla costituzione delle garanzie sui beni dell'imprenditore agricolo è stata per anni diversificata, come si evincerà dalla successiva descrizione delle regole giuridiche dettate in materia di costituzione e funzionamento di un security interest su prodotti agricoli.

Il processo di revisione dell'art. 9 dell'Uniform Commercial Code ha interessato anche alcune delle definizioni più importanti, tra le quali le definizioni di prodotto ed attività agricola.

Il testo originario del codice uniforme, all'art. 9-105 (1) (h), definisce i goods come "... all things which are movable at the time the security interest attaches or which are fixtures, but does not include money, documents, instruments, investment property, accounts, chattel paper, general intangibles, or minerals or the like (including oil and gas) before extraction. "Goods " also includes standing timber which is to be cut and removed under a conveyance or contract for sale, the unborn young of animals, and growing crops".

L'art. 9-109 classifica, poi, i beni in quattro categorie: inventory, equipment, consumer goods e farm products.

Queste categorie seguono il principio della mutua esclusione, per cui se un bene è qualificato come consumer good non può allo stesso tempo essere equipment, e così se viene qualificato come equipment non può essere considerato inventory4. D'altro canto, la

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distinzione tra le quattro categorie è basata sull'uso che si fa dei beni, più che sul tipo in sé, tanto che l'uso può modificare la categoria di uno stesso bene5. Ad esempio, prodotti come latte e uova ricadono nella categoria dei farm products; qualora venissero venduti dall'imprenditore agricolo ad un terzo, questi diventerebbero inventory dal momento successivo al passaggio di proprietà6. Infatti uno degli elementi essenziali stabiliti dalla norma definitoria della categoria dei farm products è che i beni siano di proprietà di un soggetto che svolga attività agricola.

Secondo la definizione data dall'art. 9-109 (2) del testo originario, i beni sono equipment "... ifthey are usedor boughtfor use primarily in business (including farming or a profession) or by a debtor who is a non-profit organization or a government subdivision or agency or if the goods are not included in the definitions of inventory, farm products or consumer goods".

L'intento del legislatore nella predisposizione della formula definitoria di tale categoria di beni è quello di circoscrivere l'utilizzo degli equipment quale collaterale a transazioni di tipo esclusivamente commerciale, nelle quali il debitore sia un professionista7.

Sin dalla stesura originaria del codice uniforme, quindi, la disciplina sugli equipment è caratterizzata dall'assenza di interven-

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ti protezionistici, in quanto le transazioni in oggetto non possono avere quale parte contraente un consumatore.

La seconda categoria di beni è rappresentata dagli inventory. In base all'art. 9-109 (4) del testo originario, "Goods are inventory if they are held by a person who holds them for sale or lease or to be furnished under contracts of service or if he has so furnished them, or if they are raw materials, work in process or materials used or consumed in a business. Inventory of a person is not to be classified as his equipment-.

I beni, quindi, saranno inventory se di proprietà di un soggetto che, nell'ordinario corso dei propri affari, ne farà oggetto di vendita8.

È bene sottolineare la distinzione tra la categoria degli inventory e quella degli equipment, in considerazione della differente disciplina dettata per le due categorie di beni.

La differenza fondamentale tra inventory ed equipment risiede in un particolare elemento: gli inventory sono beni destinati alla vendita, usati o consumati in una attività d'impresa9, mentre per equipment si intende quella categoria di beni fixed o di lunga durata. Ad esempio, le attrezzature utilizzate per l'imballaggio di beni di consumo ricadono nella categoria degli inventory, nonostante non siano propriamente parte del contratto di vendita dei beni oggetto del contratto. Ancora, il carburante necessario per l'utilizzo di furgoni da lavoro è anch'esso parte della categoria degli inventory.

La definizione di consumer goods non presenta particolari difficoltà. In base all'art. 9-109 (1) del testo originario, per consumer goods si intendono quei beni "... used or boughtfor use primarily for personal, family or household purposes".

Particolarmente interessante, invece, si presenta l'analisi della definizione che più interessa il presente lavoro, e che è stata oggetto di molteplici interventi interpretativi da parte della giurisprudenza: la categoria dei farm products.

La qualificazione del bene oggetto del collaterale di garanzia risulta, in questo caso, particolarmente significativa in quanto da

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essa discende l'applicabilità di una disciplina differenziata rispetto a quella dettata per le altre categorie di beni. Il confine tra le categorie dettate dall'art. 9 dell'U.C.C. è spesso incerto, tanto da richiedere alle Corti un intenso lavoro interpretativo al fine di definire i contorni delle diverse classi di beni.

Le definizioni relative ai beni giuridici oggetto del collaterale di garanzia dettate dal codice uniforme, spesso si sovrappongono all'utilità economica dei beni stessi. I beni appartenenti alla categoria degli inventory, ad esempio, hanno una natura economica simile a quella dei prodotti agricoli; entrambi, infatti, sono prodotti al fine della commercializzazione. Eppure la disciplina applicabile alle due categorie di beni è differente, in aderenza alla scelta legislativa di ricollegare la qualificazione di un bene non solo alla sua utilità economica, ma anche alla natura dell'attività prodromica alla produzione. È così che le regole in tema di perfezionamento della garanzia, o dell'efficacia delle stessa nei confronti degli acquirenti dei beni sui quali ricade il security interest sono differenti a seconda che si tratti di prodotti agricoli o di altre categorie di beni.

@2. I farm products secondo l'originaria definizione dell'art. 9 dell'Uniform Commercial Code

Secondo l'art. 9-109 (3) del testo originario, "Goods are farm products ifthey are crops or livestock or supplies used or produced infarming operations or ifthey are products of crops or livestock in their unmanufactured state (such as ginned cotton, wool-clip, maple syrup, milk and eggs), and if they are in the possession of a debtor engaged in raising, fattening, grazing or other farming operations. Ifgoods are farm products they are neither equipment nor inventory".

Secondo questa definizione, dunque, i beni sono prodotti agricoli se a) appartengono ad una delle categorie elencate e b) se sono "nel possesso" del debitore - imprenditore agricolo10.

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I beni cessano di essere prodotti agricoli quando sono sottoposti ad una operazione di trasformazione diversa e più complessa di quelle elencate nella norma o quando cessano di essere di proprietà di un imprenditore agricolo. In questi casi i beni saranno considerati inventory.

Come già anticipato, la definizione di farm products è una delle più complesse del codice uniforme, in quanto ruota intorno a termini chiave quali crops, livestock efarming operation, concetti, però, privi di definizione11.

La giurisprudenza è, dunque, intervenuta a fornire gli strumenti necessari per chiarire il contenuto di tali definizioni.

@@2.1 La definizione di attività agricola

È certamente di particolare rilevanza l'analisi sulla nozione di attività agricola, ai sensi dell'art. 9 dell'U.C.C., in quanto in numerosi casi da essa dipende la relativa classificazione dei beni quali prodotti agricoli12.

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Il lavoro interpretativo delle Corti assume, quindi, un carattere peculiare e ha ad oggetto numerose attività economiche spesso non ben inquadrabili all'interno di categorie predeterminate dalla legge.

È il caso, ad esempio, delle numerose attività di fornitura di servizi, come le attività di ingrasso e rivendita degli animali, o delle attività di vivaio e della vendita al dettaglio di piante da giardino.

In una recente pronuncia, la Corte distrettuale dell'Iowa è stata chiamata a risolvere una questione relativa alla determinazione del credito vantato da alcuni lavoratori di una impresa fornitrice di servizi per la cura di animali, in particolare di polli13. La soluzione dipendeva dalla qualificazione dell'attività di tale impresa come agricola, così come sostenuto dall'impresa...

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