Cultura dei diritti e strumenti democratici in Italia e in Europa

AutorePiergiorgio Morosini
Pagine319-323
PIERGIORGIO MOROSINI
CULTURA DEI DIRITTI
E STRUMENTI DEMOCRATICI
IN ITALIA E IN EUROPA
1. La cultura dei diritti
L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, 1 dicembre 2009, ha rilanciato una
costruzione europea che sembrava, ad un certo punto, essere in grande sofferenza.
La novità vuole assicurare il corretto equilibrio tra governo, parlamento, isti-
tuzioni di garanzia dell’Unione e effettivi rapporti di interlocuzione con le parti
sociali e con le istituzioni degli Stati membri (parlamenti, costituzioni e corti co-
stituzionali, magistrature). Una novità che intende favorire quel processo di “de-
mocratizzazione” delle istituzioni comunitarie, facendo contare più direttamente i
cittadini, l’associazionismo e le altre formazioni sociali, i corpi intermedi.
L’avvio di questa nuova stagione vive ancora di molte incertezze e delle per-
plessità di coloro i quali ritengono che l’Europa sia un “gigante economico” e un
“nano politico”. Quelli secondo cui è del tutto irrealistico pensare che l’Europa
possa ambire a un ruolo politico significativo al cospetto delle superpotenze.
Ma se ha una chance, questa sta proprio nella cultura e nella politica dei diritti.
L’Europa è la regione del mondo dove la tutela dei diritti è più alta, e questa
è una risorsa da giocare e far valere sulla scena internazionale, dove la Carta di
Nizza e la Convenzione europea sono diventate un punto di riferimento, come
dimostrano, tra l’altro pronunce, della Corte interamericana dei diritti dell’uomo
che recepiscono contenuti della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte
di Giustizia.
Oggi che le grandi narrazioni novecentesche sono finite l’unica narrazione
che percorre il mondo globale è quella dei diritti fondamentali. Il dissidente bir-
mano, il ragazzo cinese, la donna africana che rivendicano diritti vecchi e nuovi
sono i protagonisti di un universalismo tendenziale che si afferma a partire dalle
lotte sul campo, molte della quali combattute nella giurisdizione.
In questo processo, un’Europa che sappia mantenere e giocare la sua cultura
dei diritti oltre l’impronta euro-centrica che storicamente li connota può avere un
ruolo importante. D’altronde, è stato un Consiglio Europeo (Colonia-giugno 1999)
a riconoscere che la tutela dei diritti fondamentali costituisce un principio fonda-
tore dell’Unione Europea e il presupposto indispensabile della sua legittimità.

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