I diritti dei lavoratori e l'attività sindacale

• Autore: Gaetano Veneto
• Pagine: 107-129

107

C A P I T O L O

44

44

4

I DIRITTI DEI LAVORATORI

E L’ATTIVITÀ SINDACALE

SOMMARIO:

1. Lo Statuto dei diritti dei lavoratori. 2. L’attività sindacale in azien-

da. 3. Gli atti discriminatori. 4. Parità di trattamento: discriminazione. 5. Rap-

presentanza e rappresentatività.

6

. Sindacati

“comparativamente rappresentati-

vi”.

7. Rappresentanze sindacali aziendali. 8. Rappresentanze sindacali unitarie.

9. L’assemblea. 10. Il Referendum. 11. I permessi sindacali.

1. LO STATUTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI

L’esigenza che i diritti dei lavoratori fossero raccolti in uno Statuto

finalizzato a tutelare le libertà fondamentali riconosciute dalla Carta Co-

stituzionale nei luoghi di lavoro fu avvertita, per la prima volta, dal più

grande dei sindacati maggiormente rappresentativi, la C.G.I.L. in occa-

sione del Congresso di Napoli tenutosi nel 1952.

La proposta sindacale, inizialmente animata dal solo scopo di ga-

108

rantire l’effettivo esercizio dei diritti del lavoratore nelle imprese, trovò

subito larga eco tra gli studiosi del diritto del lavoro, suscitando un vivo

dibattito dottrinale.

Il clima politico del tempo, con una contrapposizione dura tra

maggioranza (

e Governo

) di centro destra ed opposizione di sinistra,

non partorì tuttavia alcun risultato; solo a partire dai primi anni Ses-

santa, con la nascita ed il progressivo affermarsi di nuove maggioran-

ze (fino al centro-sinistra) portò ad una nuova sensibilità ai temi dei

diritti (anche di libertà di espressione e pensiero) dei lavoratori all’in-

terno delle fabbriche.

Così tale orientamento, anche se solo in parte, sfociò dapprima nel-

l’approvazione della Legge n. 604 del 15/07/1966, con l’introduzione del

limite del giustificato motivo al licenziamento, e successivamente trovò

pieno compimento, attraverso le lotte del cosiddetto “autunno caldo” del

1968, con l’emanazione dello Statuto dei Lavoratori (L. 20/05/1970, n.

300: Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà

sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e sul collocamen-

to), cui più volte si è fatto cenno nel capitolo precedente.

La linea essenziale di tale normativa fu subito definita “costituziona-

le” nel senso che, con la stessa (consci che il potere di controllo e su-

premazia del datore di lavoro nei confronti di un suo dipendente andava

ben al di là di ciò che normalmente avviene nelle relazioni contrattuali di

qualunque altro tipo), così come previsto dalla Costituzione e dal codice

civile, si è concretamente iniziato a garantire il lavoratore, nella persona

e nella sua dignità, pur a fronte della subordinazione, elemento origina-

le (ed unico) che enuclea e definisce il sinallagma

(la causa di scambio

tipizzata nell’ordinamento giuridico)

contrattuale del rapporto di lavoro

(appunto, subordinato).

La legge n. 300/1970, infatti, riconosce ai lavoratori subordinati una

serie di diritti soggettivi e di strumenti che, rappresentando dei limiti al

potere direttivo, contemperano, nell’ambito delle attività economiche,

da un lato le esigenze datoriali

(pure di rilevanza costituzionale)

e dal-

l’altro le istanze dei lavoratori e delle loro strutture sindacali.

All’art.1, questa legge fondamentale enuncia i principi a tutela della

libertà e dignità del lavoratore che, senza distinzioni di opinioni politi-

che, sindacali e di fede religiosa, ha diritto, nei luoghi dove presta la sua

opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero nel rispetto dei

principi della Costituzione e della legge.

Completano tale principio di libertà gli artt. 2-8 che si riferiscono ai

limiti posti al datore di lavoro per l’esercizio dei poteri

(direttivo, gerar-

chico, di vigilanza, di controllo e disciplinare)

dei quali si parlerà più

avanti.

È garantito, ai sensi dell’art. 14 L. 300/70 a tutti i lavoratori all’inter-

no dei luoghi di lavoro il diritto di costituire associazioni sindacali, di

aderirvi e di svolgere attività sindacali.

Lo Statuto dei

Lavoratori