Diritti e coesione sociale

AutoreGiuseppe Vettori
Pagine303-313
303
rivista di diritto privato Editoriale
3/2012
Diritti e coesione sociale
di Giuseppe Vettori
1. La ragione di un contrappunto
Negli ultimi mesi le Istituzioni nazionali e comunitarie hanno posto al centro
della loro azione una nalità primaria.
Il Capo dello Stato ha più volte richiamato la necessità di coesione come premessa
per una ripresa di ducia e di credibilità internazionale dell’Italia. Il Primo Presidente
della Corte di Cassazione ha aperto la Relazione annuale invitando tutti ad uno “sfor-
zo straordinario di coesione e di azione all’interno di una dimensione europea della
giustizia italiana”1. La Commissione europea, seguendo le indicazioni del Progetto re-
datto da Mario Monti, si propone di potenziare il Mercato Unico con robuste iniezio-
ni di coesione dinamica. D’altra parte i disagi e le inquietudini, generate dalla crisi in
ogni parte dell’Europa, fanno emergere con forza i limiti di tenuta dei legami sociali2.
Studiosi ed operatori non possono eludere questa sollecitazione e sta in ciò la
ragione di una riessione comune fra l’Università, le Professioni, la Magistratura in
questo momento delicato della nostra storia.
Le motivazioni sono evidenti.
Le analisi economiche scandiscono la ne dell’idea dell’autosucienza dei mer-
cati e la necessità di ripensare un ruolo delle Istituzioni per ripristinare la legalità
contro un potere economico e nanziario che ha condizionato il potere legislativo e
moltiplicato a dismisura le disuguaglianze.
La storia italiana ed europea degli ultimi quindici anni pone in luce l’urgenza di
una nuova dialettica fra Politica, Economia e Diritto per attuare nalità primarie in
modo inedito. Ed è chiaro il perché.
I diritti e i doveri sanciti nell’articolo 2 della Costituzione non sono il fondamen-
to immobile di un ordine precostituito, ma debbono essere riconosciuti e ssati
come propri da ogni generazione.
Non credo, come è stato detto, che i giuristi siano responsabili per una massiccia
funzione conservatrice3. Certo è che il quadro valoriale del primo dopoguerra è mu-
tato per una serie di fattori evidenti.
1 E. Lupo, Relazione sull’amministrazione della Giustizia nell’anno 2011, Roma, 2012, in www.cassazione.it.
2 v. P. Schlesingher, La globalizzazione nel sistema nanziario, in Persona e mercato, 4, 2011, p. 245 (www.
personaemercato.it).
3 E. Galli della Loggia e A. Schiavone, Pensare l’Italia, Torino, 2011, p.71 ed ivi E. Galli della Loggia, che si

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