Il principio di tassatività (o determinatezza) della fattispecie penale
Autore | Massimiliano di Pirro |
Pagine | 61-68 |
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@Lo scopo del principio di tassatività
Il principio di tassatività impone al legislatore l’obbligo di formulare le norme penali utilizzando espressioni sufficientemente precise, in modo che sia possibile conoscere con esattezza ciò che è penalmente lecito e ciò che è penalmente sanzionato, circoscrivendo entro limiti ben definiti l’attività interpretativa del giudice e garantendo, così, i cittadini dagli abusi del potere giudiziario.
Deve aggiungersi, peraltro, che il principio di tassatività risulta rispettato soltanto se la norma penale, oltre a descrivere in maniera puntuale il fatto costituente reato, faccia riferimento a fenomeni che possono realizzarsi in concreto, ossia ad ipotesi che esprimano fattispecie corrispondenti alla realtà (così Corte cost. n. 96/1981, a proposito della vicenda che ha investito il reato di plagio della quale parleremo al par. 3). Sarebbe infatti assurdo considerare rispettose del principio di tassatività norme che, sebbene espresse in forma chiara e dettagliata, facciano riferimento a situazioni e comportamenti irreali o fantastici o comunque non avverabili, ovvero che puniscano fatti che devono considerarsi inesistenti o non razionalmente accertabili.
Già da queste prime annotazioni risulta evidente che, se mancasse il principio di tassatività, si consentirebbe la configurazione dei comportamenti penalmente sanzionati in termini così generici che il principio di legalità risulterebbe rispettato nella forma, ma eluso nella sua sostanza.
Pertanto, il principio di tassatività della norma penale si rivolge, in primo luogo, al legislatore, il quale, nel formulare le leggi penali, deve individuare, in modo preciso e dettagliato, la condotta vietata; in seconda battuta, la tassatività costituisce un argine all’arbitrio del giudice, il quale non può applicare la norma penale ad un fatto che non rientri tra quelli puntualmente descritti dalla norma, ovvero a casi da essa non espressamente previsti (cd. divieto di analogia, strettamente intrecciato al principio di tassatività).
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Da quanto detto emerge, quindi, che:
- la riserva di legge assicura il monopolio della legge nelle mani del Parlamento (espressione della volontà popolare), per evitare l’arbitrio del potere esecutivo (Governo);
- il principio di tassatività assicura la certezza del diritto (per evitare l’arbitrio del giudice) e, più in generale, l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge penale.
In ogni caso, entrambi i principi sono finalizzati a garantire la libertà individuale, circoscrivendo a priori le fattispecie penalmente illecite.
Il principio di tassatività si ricava implicitamente:(Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge), poiché la funzione della riserva di legge sarebbe frustrata se, a causa dell’indeterminatezza della norma penale incriminatrice, non fosse possibile stabilire in anticipo (cioè, prima della commissione del reato) ciò che è vietato e ciò che non lo è e si lasciasse al giudice il potere di stabilirlo di volta in volta;(La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione...
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