Sanabilità dell'atto viziato

AutoreFilippo Rau
Pagine147-154
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CAPITOLO SESTO
SANABILITÀ DELL’ATTO VIZIATO
SOMMARIO: 1. Ipotesi interpretative. - 2. Applicazione analogica ex art. 12 delle
disposizioni preliminari al codice civile del principio generale della sanabi-
lità in via retroattiva. - 3. Il potere correttivo del giudice ex art. 182 comma
1 c.p.c.
1. Ipotesi interpretative
Anche a volere accedere alla tesi più rigorista, peraltro, giova
ripeterlo, assolutamente ingiustificata alla stregua della disciplina
codicistica desumibile dal combinato disposto degli artt. 83 e 156 e
ss c.p.c., la presunta irregolarità della procura non potrebbe avere
l’effetto devastante di provocare una fine anticipata del processo. E
ciò, perché, il nostro diritto positivo contiene, in numerose norme,
congegni idonei a depurare il processo da eventuali vizi formali ed
extraformali, allo scopo di consentirne la conclusione, con una sen-
tenza sul merito del diritto fatto valere. Tali elementi costituiscono
espressione del superiore principio prima richiamato della strumen-
talità delle forme allo scopo degli atti.
2. Applicazione analogica ex art. 12 delle disposizioni prelimina-
ri al codice civile del principio generale della sanabilità in via
retroattiva
Numerose sono le disposizioni contenute nel nostro codice, che
costituiscono altrettante applicazioni del principio generalissimo
sulla sanabilità in via retroattiva volto a salvare la funzionalità del
processo.

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