DELIBERA 6 agosto 2015 - Fondo sviluppo e coesione 2014-2020: piano di investimenti per la diffusione della banda ultra larga. (Delibera n. 65/2015). (15A07661)

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che, tra l'altro, attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri la gestione del Fondo aree sottoutilizzate (FAS) istituito con gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (finanziaria 2003);

Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 recante disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali in attuazione dell'art. 16 della legge 5 maggio 2009 n. 42, che all'art. 4 dispone, tra l'altro, che il FAS assuma la denominazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e sia finalizzato a dare unita' programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale che sono rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;

Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante l'attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g) della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del «Fondo opere» e del «Fondo progetti»;

Visto l'art. 10 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che ha ripartito le funzioni relative alla politica di coesione attribuite precedentemente al Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l'Agenzia per la coesione territoriale, sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del ministro delegato;

Vista la legge 27 dicembre 2013, n.147 (legge di stabilita' 2014) e sue successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare il comma 6 dell'art. 1, che individua le risorse del FSC per il periodo di programmazione 2014-2020 destinandole a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, secondo la chiave di riparto 80 per cento nelle aree del Mezzogiorno e 20 per cento in quelle del Centro-Nord;

Vista la legge 23 dicembre 2014, n.190 (legge di stabilita' 2015) ed in particolare il comma 703 dell'art. 1, il quale, ferme restando le vigenti disposizioni sull'utilizzo del FSC, detta ulteriori disposizioni per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020;

Vista la Strategia italiana per la Banda ultra larga approvata dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015 (di seguito: Strategia);

Vista la Decisione C(2010) 2956 del 30 aprile 2010 con la quale la Commissione Europea ha deciso di non sollevare obiezioni circa la compatibilita' con il Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) con riferimento al regime di aiuto N 646/2009 concernente il Progetto nazionale «Banda Larga nelle aree rurali d'Italia»;

Vista la Decisione C(2012) 3488 del 24 maggio 2012 con la quale la Commissione Europea ha deciso di non sollevare obiezioni circa la compatibilita' con il Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) con riferimento al regime di aiuto SA.33807 (2011/N) concernente il Piano nazionale Banda Larga Italia;

Vista la Decisione C(2012) 9833 del 18 dicembre 2012 con la quale la Commissione Europea ha deciso di non sollevare obiezioni circa la compatibilita' con il TFUE con riferimento al regime di aiuto SA.34199 (2012/N) concernente il Piano digitale - Banda Ultra Larga;

Vista la Comunicazione della Commissione Europea (2013C-25/01) concernente «Orientamenti comunitari relativi all'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga» (di seguito: Orientamenti);

Viste le delibere di questo Comitato sulla obbligatorieta' dell'attribuzione del codice unico di progetto (CUP);

Tenuto conto che, in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda digitale europea, l'obiettivo della Strategia e' quello di avere, entro il 2020, la sottoscrizione, da parte di almeno il 50% della popolazione, di servizi a piu' di 100 Mbps (mega bit per secondo), da realizzare portando la copertura per le reti ultraveloci ad oltre 100 Mbps fino all'85% della popolazione e di portare il 100% della popolazione ad almeno 30 Mbps;

Tenuto conto che la Strategia interessa le aree del Paese classificate secondo quattro tipologie di cluster (denominati A, B, C, D) gia' definite dalla Strategia, in linea con le definizioni di aree nere, grigie e bianche di cui ai sopra citati Orientamenti della Commissione Europea, sulla base di caratteristiche tecniche legate all'esistenza o meno dell'infrastruttura e dell'interesse del mercato a investire nell'area;

e che, in particolare il Cluster A corrisponde alle cd. aree nere NGA (Next Generation Access), il Cluster B corrisponde alle cd. aree grigie, e i Cluster C e D alle aree bianche, intendendo, specificamente, che nel Cluster C rientrano le aree nelle quali e' prevedibile o e' previsto un co-investimento dei privati solo a fronte della concessione di incentivi;

e che nel Cluster D rientrano le aree nelle quali non vi sono le condizioni per investimenti privati neanche a fronte della concessione di incentivi;

Considerato, inoltre, che i Cluster A e B comprendono circa il 65% della popolazione italiana e rappresentano zone in cui gli operatori privati sono gia' presenti in qualche forma (o hanno piani di investimento, in autonomia o in compartecipazione pubblico-privato), ma solo in minima parte con copertura prevista ad almeno 100Mbps;

e che i Cluster C e D includono una popolazione complessiva pari a circa il 35% della popolazione italiana e sono le zone definite «a fallimento di mercato», totale o parziale;

Considerato, conseguentemente, che nei Cluster A, B, C dovra' essere garantita un'offerta di servizi ultraveloci in conformita' ai punti da 82) a 85) degli Orientamenti (di seguito: reti ultraveloci), nel Cluster C sara' prevista un'offerta di servizi ultraveloci nelle aree in cui siano presenti particolari caratteristiche, in particolare in presenza di centri urbani, aree industriali strategiche e snodi logistici, attivita' produttive e turistiche, servizi alla popolazione (pubbliche amministrazioni, con riguardo anche a strutture sanitarie, scuole universita', centri di ricerca, poli tecnologici) e ad almeno 30Mbps nelle altre aree e nel Cluster D ad almeno 30Mbps;

Considerato che il sostegno per la realizzazione di tali obiettivi prevede l'utilizzo di una serie di misure di intervento e/o...

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