La pluralità degli ordinamenti giuridici

AutoreAldo Moro
Pagine144-161
144
La pluralità degli ordinamenti giuridici
1. Impostazione del problema
Abbiamo studiato finora lo Sta to, de finendone l a natura,
determinandone le caratteristiche attività, precisandone il valore. Ab-
biamo voluto finora prescindere dalla considerazione, che stiamo in-
vece per fare, delle altre realtà sociali, le quali si svolgono nella stessa
sfera di competenza dello Stato o fuori di questa, indipendentemente.
Un po’ deformando la realtà delle cose, abbiamo pensato cioè lo Stato
come un tutto indifferenziato, una società composta solo ed immedia-
tamente di persone singole, dalle quali si passa senz’altro al tutto
sociale nascente dalle relazioni che tra esse come singole intercorrono.
D’altra parte si è pure trascurato volutamente di considerare altre re-
altà sociali, fondamentalmente Stati, le quali, accanto allo Stato preso
in considerazione, si svolgono. Pertanto questo abbiamo pensato, oltre
che indifferenziato, anche esclusivo, tale cioè che si ponga come as-
soluto valore nell’ambito della propria sfera, senza che abbiano signi-
ficato per esso le realtà sociali extrastatuali. Visione questa, inutile
avvertire, artificiosa, ma che abbiamo tenuta ferma per comodità d’in-
dagine, per meglio intendere taluni punti di vista intorno alla natura
dello Stato. Ora però dobbiamo ristabilire la verità delle cose e tener
conto, proprio per intendere compiutamente quella natura, delle inter-
ferenze e dei rapporti dello Stato con altri ordinamenti sociali. Il che
faremo tenendo distinti, ancora per comodità di indagine, i rapporti fra
lo Stato e gli ordinamenti sociali extrastatuali. Occorre appena avver-
tire che ritorna qui con un senso nuovo e più ricco il problema della
distinzione tra società e Stato, cui abbiamo avuto occasione di accen-
nare già all’inizio di questo corso, rinviando allora appunto agli svi-
luppi che stiamo per dare. Il problema allora fu impostato, domandan-
do, se fra società e Stato vi fosse possibilità di distinzione, se fosse ciò
145
pensabile un’esperienza sociale non inserita compiutamente nello Sta-
to e non risolventesi in esso. La risposta allora fu categoricamente
negativa, né in quello stadio delle indagini poteva essere diversamen-
te. Perché, se allora si distingueva la società dallo Stato, e si dava della
prima una distinta trattazione, era solo per comodità d’indagine, allo
scopo di studiare meglio quella essenziale socialità che integra la
natura dello Stato, così come distintamente si studiava allora il diritto
come legge di vita per quello sviluppo sociale, pur pronti a riconosce-
re immediatamente che nella realtà dello Stato tali momenti distinti si
sarebbero tutti quanti ritrovati in una sintesi caratteristica, onde esso
sarebbe apparso appunto come società in isvolgimento secondo la sua
legge di vita. In tal senso era chiaro non potersi distinguere, se non per
un momento e per comodità d’indagine, tra società e Stato, che erano
sotto quel profilo indubbiamente una cosa sola. Ora invece il proble-
ma ci si ripropone in forma nuova, perché siamo qui a considerare,
accanto allo Stato o nell’interno di esso, e dallo Stato distinte, delle
realtà che hanno indubbiamente, come vedremo fra poco, la forma
essenziale della socialità. E se si provi che esse esistono, che hanno
natura sociale tal quale lo Stato, che tuttavia sono distinte da questo
ed autonome, si dovrà concludere che quella prima identificazione fra
società e Stato era meramente provvisoria e che in realtà lo Stato non
esaurisce tutta intera l’esperienza sociale. Salvo poi a riconoscere,
come è nell’esigenza del tema, che tali autonomi ordinamenti sociali
hanno tuttavia tal rapporto con lo Stato, da doversi identificare con
esso, pur nel riconoscimento di una loro propria rilevanza, di cui bi-
sognerà fissare i limiti e il significato. Son questi i problemi che
stiamo per trattare e tanto abbiamo voluto ora avvertire, un po’ anti-
cipato le nostre conclusioni, per rendere più chiari gli sviluppi che
seguono.
Vi sono dunque esperienze sociali diverse dallo Stato. Almeno
per ora, per capire meglio il nostro tema, le pensiamo appunto così
con una anticipazione provvisoria, che fissi, senza ancora dimostrare,
e il loro carattere essenziale sociale e la loro distinzione dallo Stato.
Basti pensare, per rendersene conto, ai dati dell’esperienza storica, che
ci presentano inserite nella vita dello Stato ed assumenti di fronte ad
esso vari atteggiamenti realtà sociali diverse, delle quali a prima vista
si è senz’altro indotti a predicare il carattere di socialità ed a ricono-
scere l’autonomia. Tali quelle provvisorie elementari associazioni di
persone per scopi comuni di carattere particolare, che sono i contratti;
tali ancora la famiglia, le associazioni economiche, quelle religiose,

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT