Decisioni della Corte
Autore | Casa Editrice La Tribuna |
Pagine | 253-254 |
Page 253
@CORTE COSTITUZIONALE Ord. 21 dicembre 2001, n. 425 (c.c. 5 dicembre 2001). Pres. Ruperto - Rel. Neppi Modona - Imp. X.
Giudizio abbreviato - Richiesta del rito formulata dall'imputato - Potere del pubblico ministero di interloquire in merito alla stessa, nonché potere del giudice di decidere sulla sua ammissibilità - Mancata previsioneProspettata lesione dei principi di parità delle parti, di terzietà e soggezione del giudice alla legge - Questione già decisa con sentenza di rigetto - Carenza di motivi e argomenti nuovi - Questione manifestamente infondata di legittimità costituzionale.
È manifestamente infondata, in riferimento agli artt. 3, 97, 101 e 111 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 438 c.p.p., nella parte in cui non prevede il potere del pubblico ministero di interloquire sulla richiesta di rito abbreviato formulata dall'imputato esprimendo consenso o dissenso motivato e la facoltà di chiedere una autonoma integrazione probatoria, nonché nella parte in cui non prevede il potere del giudice di decidere sulla ammissibilità della richiesta. (C.p.p., art. 438) (1).
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(1) Ha ritenuto, allo stesso modo, la manifesta infondatezza delle medesime questioni concernenti l'art. 438 c.p.p., sollevate in riferimento agli stessi parametri, Corte cost. 9 maggio 2001, n. 115, in questa Rivista 2001, 379.
RITENUTO IN FATTO. - Che con due ordinanze di identico contenuto (r.o. nn. 110 e 474 del 2001) il Tribunale di Saluzzo, in composizione monocratica, ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 97, 101 e 111 della Costituzione, questioni di legittimità costituzionale dell'art. 438 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede il potere del pubblico ministero di interloquire sulla richiesta di rito abbreviato formulata dall'imputato esprimendo consenso o dissenso motivato e la facoltà di chiedere una autonoma integrazione probatoria, nonché nella parte in cui non prevede il potere del giudice di decidere sulla ammissibilità della richiesta;
che il rimettente premette che gli imputati hanno chiesto il giudizio abbreviato e che il pubblico ministero ha eccepito la illegittimità costituzionale dell'art. 438 c.p.p., deducendo la violazione degli artt. 101 e 111 Cost.;
che, nel condividere le osservazioni del pubblico ministero, il giudice a quo rileva che l'art. 111 Cost., prevedendo che ogni processo si deve svolgere nel contraddittorio delle parti ed in condizioni di parità davanti ad un giudice terzo e imparziale, imporrebbe che anche al pubblico ministero sia riconosciuto il potere di interloquire in merito alla richiesta dell'imputato di...
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