Gli elementi costitutivi del bilancio di funzionamento

AutoreRoberta Fasiello
Pagine547-586
CAPITOLO II
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI
DEL BILANCIO DI FUNZIONAMENTO
di Roberta Fasiello
SOMMARIO: 1. Oggetto e fini conoscitivi del bilancio di funzionamento. – 2. Le re-
lazioni tra fini conoscitivi e valutazioni di bilancio. – 3. La composizione del
bilancio di funzionamento: struttura e forma degli schemi contabili. – 4. Postu-
lati, principi e criteri generali di redazione del bilancio di esercizio. – 5. I sistemi
valutativi: le logiche di base e i criteri di calcolo. – 5.1. Sistemi contabili e basi
valutative. – 5.2. Criteri di calcolo.
1. Oggetto e fini conoscitivi del bilancio di funzionamento
Riservando specifica attenzione al bilancio di funzionamento
(o bilancio di esercizio), si ribadisce come la dottrina ragioneri-
stica abbia sempre individuato nelle grandezze del reddito e del
capitale l’oggetto di rilevazione del bilancio1, con il conseguente
riconoscimento di una funzione conoscitiva in termini di verifica
degli andamenti gestionali (scopo/fine) desumibili dalle due gran-
dezze di sintesi (capitale di funzionamento e risultato economico
di periodo)2. In particolare, premessa l’individuazione dell’econo-
micità quale condizione di esistenza dell’impresa, l’impostazione
tradizionale riconosce al bilancio di funzionamento un’attitudine
segnaletica in termini di verifica dell’andamento gestionale rispet-
1 V. CODA-G. FRATTINI, Valutazioni di bilancio, Libreria Universitaria Editrice, Venezia, 1986, p.
9. Si parla anche di “oggetti fondamentali” di rilevazione del bilancio di esercizio. S. MARASCA, Le
valutazioni nel bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, 1999, p. 1.
2 Per una rassegna in argomento della dottrina economico-aziendale italiana: G. CERIANI, Il bi-
lancio di esercizio nella concezione dei più autorevoli esponenti della dottrina economico-azienda-
le italiana, in G. Ceriani-B. Frazza, Metodi, sistemi contabili e connesse strutture di conto econo-
mico nelle imprese, Cedam, Padova, 2007, p. 1 e ss.
548 Parte Terza – Le sintesi periodiche delle rilevazioni generali di esercizio
to agli equilibri costitutivi (e interconnessi) della stessa economi-
cità, e cioè3:
equilibrio patrimoniale, verificabile principalmente attraverso lo
stato e la condizione del patrimonio di funzionamento dell’impresa
in un dato momento;
equilibrio finanziario, verificabile in termini di struttura finanziaria
dell’impresa e tendenziale capacità di razionalizzare la gestione fi-
nanziaria, a livello di sincronia dei flussi4;
equilibrio economico, verificabile in relazione al grado di efficien-
za economica della combinazione produttiva, a livello di capacità
di generare reddito o altra grandezza economica di riferimento (ad
esempio valore aggiunto), unitamente alla necessità di stabilire la
porzione di reddito consumabile (prelevabile) senza ledere l’inte-
grità del capitale impiegato e la futura redditività della gestione.
Evidentemente, ai fini di una conoscenza compiuta di tali aspetti, il bi-
lancio di esercizio può contribuire solo in parte alla soddisfazione di tale
esigenza5, rendendosi, invero, necessario completare l’informazione attra-
verso ulteriori ordini e strumenti di rilevazione (e segnatamente gli stru-
menti di programmazione e controllo), nonché informazioni e notizie di
varia natura generando un sistema di comunicazione economico-finanzia-
ria, a sua volta parte integrante della più ampia comunicazione aziendale6.
3 ALDO AMADUZZI, L’azienda nel suo sistema e nell’ordine delle sue rilevazioni, II ed., Utet,
Torino, 1963, pp. 711-712; P.E. CASSANDRO, Le rilevazioni aziendali, III ed., Cacucci, Bari, 1979,
pp. 484-490; E. GIANNESSI, Le aziende di produzione originaria, vol. I, Cursi, Pisa, 1960, p. 580.
4 Emergono, quindi, rispettivamente la dimensione statica e la dimensione dinamica dell’equili-
brio finanziario. N. DI CAGNO-S. ADAMO-F. GIACCARI, Lineamenti di economia aziendale. Corso di
lezioni, II ed., Cacucci, Bari, 2011, p. 259. Si osserva in dottrina che un’impresa può considerarsi in
equilibrio finanziario quando presenta tutte o alcune delle seguenti caratteristiche:
1) controlla nel breve periodo il divario tra entrate e uscite monetarie;
2) mostra una struttura dei finanziamenti coerente con la strategia seguita;
3) evidenzia una dinamica del capitale circolante ben raccordata con l’evoluzione del fatturato;
4) ha una corretta relazione tra rendimento del capitale investito e costo delle risorse finanziarie
utilizzate;
5) ha un rapporto corretto tra reddito operativo e oneri finanziari;
6) ha un rapporto corretto tra valore economico dell’attivo e valore delle passività;
7) ha un’accettabile relazione tra flusso di cassa complessivo e sviluppo aziendale;
8) ha la struttura finanziaria che massimizza il valore dell’impresa.
E. PAVARANI, L’equilibrio finanziario. Criteri e metodologie nella logica di Basilea 2, Mc Graw
Hill, Milano, 2006, p. 301 e ss.
5 Sul punto: ALDO AMADUZZI, Conflitto ed equilibrio di interessi nel bilancio dell’impresa, Cacuc-
ci, Bari, 1957, pp. 146-147; A. CECCHERELLI, Il linguaggio dei bilanci. Formazione e interpretazione
dei bilanci commerciali, Le Monnier, Firenze, 1939, pp. 13-14; P. ONIDA, Il bilancio d’esercizio.
Significato economico del bilancio. Problemi di valutazione, Giuffrè, Milano, 1974, p. 113 e ss.
6 In argomento, si rinvia ai seguenti studi e alla letteratura ivi citata: V. CODA, Comunicazione e
strategia dell’impresa, Giappichelli, Torino, 1991; M. MOLTENI, Bilancio e strategia, Egea, Milano,
2000; A. QUAGLI, Comunicare il futuro, F. Angeli, Milano, 2004.
Cap. II – Gli elementi costitutivi del bilancio di funzionamento 549
Ciò precisato, rimanendo nell’ambito delle grandezze di bilancio,
si ricorda la varia natura dei suoi valori costitutivi che accolgono, in-
vero, sia grandezze oggettivamente misurabili, sia grandezze che, in
relazione ai processi produttivi ancora in corso al momento della reda-
zione del documento, risentono di inevitabile soggettività.
Le due grandezze fondamentali del bilancio di funzionamento (ca-
pitale e reddito), si formano e definiscono in stretta interdipenden-
za, costituendo due aspetti mediante i quali si rappresenta, come vi-
sto, l’andamento gestionale dell’azienda7. In tale ottica, si conferma
la complementarità di tutti i fattori produttivi impiegati nell’attività
economica (dimensione sistemico-spaziale) e l’evidente collegamento
delle grandezze in questione tanto con le gestioni passate, quanto con
le gestioni future (dimensione sistemico-temporale)8.
Di tale dimensione spazio-temporale della gestione aziendale si
deve necessariamente tenere conto nella determinazione delle gran-
dezze di riferimento (capitale e reddito), con l’effetto di rappresenta-
re l’unitarietà della gestione attraverso un ragionamento economico
complesso, ma coerente con la natura sistemica dell’azienda e della
sua dinamica, da cui l’identificazione del bilancio di funzionamento
quale “sistema di valori”9.
Esso risulta, quindi, connesso sia alla gestione passata, sia alle pro-
spettive future, apparendo come la raffigurazione di un flusso econo-
mico di un determinato periodo e di una struttura patrimoniale in un
dato momento della continua gestione aziendale.
2. Le relazioni tra fini conoscitivi e valutazioni di bilancio
Una volta definiti oggetto e fini della rilevazione di bilancio, si ren-
de necessario soffermarsi brevemente sulla questione inerente la pos-
sibilità di adottare multiformi logiche valutative e metodi applicativi
nel processo formativo di bilancio e, quindi, nelle conseguenti deter-
minazioni del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento.
7 “Lo Stato patrimoniale dà la dimostrazione del capitale a fine periodo, si deve aggiungere
che si tratta di un valore determinato in relazione al reddito che si è attribuito all’esercizio. D’altra
parte, il reddito dipende dai valori che ai singoli componenti del capitale sono stati assegnati. P.E.
CASSANDRO, Le rilevazioni aziendali, cit. p. 442. Si veda, inoltre lo studio di: L. DE MINICO, Rin-
novamento e liquidità del capitale nelle imprese industriali, Rondinella, Napoli, 1931, p. 16 e ss.
8 P. ONIDA, Economia d’azienda, Utet, Torino, 1971, p. 593. Inoltre: G. FERRERO, La valutazione
del capitale di bilancio. Logica economico-comparativa della valutazione. Legislazione vigente e
direttive comunitarie. Principi contabili, Giuffrè, Milano, 1988, pp. 96-100.
9 P. ONIDA, Il bilancio d’esercizio, cit., p. 3; G. FERRERO, La valutazione del capitale di bilancio,
cit., p. 18.

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