Corte di Cassazione Penale sez. III, 27 marzo 2017, n. 14815 (ud. 30 novembre 2016)
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5/2017 Rivista penale
LEGITTIMITÀ
che ne costituisce oggetto fosse stato realizzato con “col-
pa”. È, infatti, evidente come un siffatto coefficiente di
imputazione soggettiva ricorra pacificamente nell’ipotesi
in cui l’agente, come nella specie, abbia agito con la fi-
nalità di rappresentare negativamente, attraverso la dif-
fusione delle informazioni non divulgabili, la reputazione
e la professionalità di Giovanni Perna sul luogo di lavoro.
E altrettanto è a dirsi, ovviamente, anche a seguire il mi-
noritario indirizzo che attribuisce al nocumento la natura
di elemento costitutivo del reato (sez. III, n. 40103 del 5
febbraio 2015, dep. 6 ottobre 2015, Ciulla, Rv. 264798), at-
teso che, in questa ipotesi, trattandosi sicuramente di uno
degli “elementi più significativi” della fattispecie, secondo
la nota definizione contenuta nella sentenza n. 364 del
1988 della Corte costituzionale, esso dovrebbe essere rea-
lizzato con dolo. Ciò che, per le ragioni più volte indicate,
è certamente avvenuto anche nel caso di specie, secondo
quanto i giudici di merito hanno, del resto, puntualmente
posto in evidenza.
5. Il ricorso proposto da Roberto Campesi deve essere,
conseguentemente, rigettato, con condanna del ricorrente
al pagamento delle spese processuali. (Omissis)
CORTE DI CASSAZIONE PENALE
SEZ. III, 27 MARZO 2017, N. 14815
(UD. 30 NOVEMBRE 2016)
PRES. FIALE – EST. ACETO – P.M. SPINACI (DIFF.) – RIC. PALMIERO
Tributi e finanze (in materia penale) y Scrittu-
re contabili y Dichiarazione fraudolenta mediante
uso di fatture o altri documenti per operazioni ine-
sistenti y Concorso di soggetti diversi dal materiale
autore della dichiarazione y Nell’ambito dell’attivi-
tà di “esperto contabile” y Configurabilità.
Abusivo esercizio di una professione y Ambito
di applicazione y Attività di esperto contabile svol-
ta da soggetto non iscritto nell’apposito Albo uni-
ficato dei dottori commercialisti y Ipotesi di reato y
Configurabilità y Condizioni.
. Risponde di concorso nel reato di dichiarazione frau-
dolenta mediante uso di fatture o altri documenti per
operazioni inesistenti (art. 2 del D.L.vo n. 74/2000) il
soggetto che, d’intesa con gli autori delle dichiarazio-
ni, fornisca ai medesimi, nell’ambito dell’attività di
“esperto contabile” prestata in loro favore, le fatture
per operazioni inesistenti all’uopo fatte predisporre da
terzi. (Mass. Redaz.) (d.l.vo 10 marzo 2000, n. 74, art.
2) (1)
. Dà luogo alla configurabilità del reato di esercizio
abusivo di una professione (art. 348 c.p.) l’attività
di “esperto contabile” svolta da soggetto che non sia
iscritto nell’apposita sezione B dell’Albo unificato dei
dottori commercialisti e degli esperti contabili, istitui-
to con il D.L.vo 28 giugno 2005 n. 139, sempre che tale
condotta sia posta in essere successivamente all’entra-
ta in vigore di detta norma. (Mass. Redaz.) (c.p., art.
348; d.l.vo 28 giugno 2005, n. 139) (2)
(1) Nello stesso senso si veda Cass. pen., sez. fer., 29 agosto 2013,
n. 35729, in Ius&Lex dvd n. 1/2017, ed. La Tribuna. Interessante sul
tema il raffronto con Cass. pen., sez. III, 3 dicembre 2014, n. 50628, in
questa Rivista 2015, 138, che non ritiene configurabile il reato di cui
in massima, per il caso in cui vengano forniti moduli in bianco, per
creare fatture ideologicamente false.
(2) Nello stesso senso si veda Cass. pen., sez. un. 23 marzo 2012, n.
11545, in questa Rivista 2013, 457.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
1. Con sentenza del 2 marzo 2016, la Corte di appello
di Trento, in parziale riforma di quella del 22 maggio 2015
del Tribunale di quello stesso capoluogo, ha dichiarato
non doversi procedere nei confronti di Emilio Palmiero in
ordine ai reati di cui ai capi 3 (artt. 81, cpv., c.p., 2, D.L.vo
n. 74 del 2000), 6 (art. 8, D.L.vo n. 74 del 2000) e 4 (artt.
110, 81, cpv., c.p., 2, D.L.vo n. 74 del 2000), limitatamente
per quest’ultimo alla dichiarazione presentata il 28 set-
tembre 2007 rubricata alla lettera “a”, perchè estinti per
prescrizione e, concessa limitatamente ai reati di cui alle
residue ipotesi di cui al capo 4, lett. “b” e “c” (artt. 110,
81, cpv., c.p., 2, D.L.vo n. 74 del 2000) e 8 (art. 8, D.L.vo
n. 74 del 2000), le circostanze attenuanti rispettivamente
previste dagli artt. 2, comma 3, e 8, comma 3, D.L.vo n.
74 del 2000 nella versione applicabile “ratione temporis”,
ha rideterminato la pena finale nella minor misura di un
anno, sei mesi e venti giorni di reclusione, confermando
nel resto l’affermazione della sua penale responsabilità
anche per i reati di cui ai capi 7 e 9 (art. 2, D.L.vo n. 74 del
2000), 10 (art. 348, c.p.), 11 (art. 4, D.L.vo n. 74 del 2000)
e 12 (art. 4, D.L.vo n. 74 del 2000).
2. Per l’annullamento della sentenza ricorre il Palmiero
articolando quattro motivi a sostegno.
2.1. Con il primo, che riguarda i fatti rubricati al capo 4,
eccepisce, ai sensi dell’art. 606, lett. b) ed e), c.p.p., l’erro-
nea applicazione dell’art. 2, D.L.vo n. 74 del 2000 perchè i
fatti accertati in sede di merito provano esclusivamente la
realizzazione della fase prodromica, antecedente la con-
sumazione del delitto ipotizzato con il quale è incompa-
tibile il tentativo ai sensi dell’art. 6, D.L.vo n. 74 del 2000.
2.2. Con il secondo motivo, relativo ai fatti rubricati ai
capi 7, 8, 9, 10, 11 e 12, eccepisce, ai sensi dell’art. 606,
lett. b) ed e), c.p.p., la erronea applicazione degli artt.
604 e 530, c.p., c.p.p., e la mancanza e la contraddittorietà
della motivazione.
2.3. Con il terzo motivo, inerente i fatti rubricati ai capi
4, 7, 8, 9, 10, 11 e 12, eccepisce, ai sensi dell’art. 606, lett.
b) ed e), c.p.p., la erronea applicazione dell’art. 81, cpv.,
c.p., nonché carenza di motivazione e mancata applica-
zione del cumulo giuridico di cui al comma secondo del
citato art. 81.
2.4.Con il quarto motivo, che riguarda il capo 10, ecce-
pisce, ai sensi dell’art. 606, lett. b) ed e), c.p.p., la erronea
applicazione degli artt. 604 e 530, c.p., c.p.p., e la man-
canza e la contraddittorietà della motivazione.
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