Corte Di Cassazione Penale Sez. Ii, 19 Luglio 2017, N. 35630 (Ud. 14 Giugno 2017)

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giur
Arch. nuova proc. pen. 6/2017
LEGITTIMITÀ
previsione correlata alla situazione esistenziale e socio
ambientale in cui verrà a trovarsi l’indagato, nell’ipotesi in
cui venga meno lo stato di detenzione.
Nel caso in esame il Tribunale ha dato atto della per-
sistenza del pericolo di recidiva sottolineando la gravità
della vicenda, l’inserimento del prevenuto in uno stabile
sodalizio criminale, fortemente organizzato e radicato sul
territorio, ed ha ritenuto, in presenza di detti elementi ed
in assenza di redditi leciti da lavoro, che misura idonea a
prevenire il pericolo di reiterazione del reato fosse quella
degli arresti domiciliari formulando un giudizio di adegua-
tezza parametrato al caso concreto e conforme al dictum
delle Sezioni Unite (sez. un. 29769/2016, rv. 266650; sez.
III, 12477/2015 rv. 266485). (Omissis)
CORTE DI CASSAZIONE PENALE
SEZ. II, 19 LUGLIO 2017, N. 35630
(UD. 14 GIUGNO 2017)
PRES. PRESTIPINO – EST. DE SANTIS – P.M. BALDI (DIFF.) – RIC. BATTISTUTTI ED ALTRI
Competenza penale y Connessione di procedimen-
ti y Continuazione y Conf‌igurabilità y Spostamento
della competenza y Individuazione y Identità del de-
signo criminoso y Comune a tutti i compartecipi y
Necessità.
Misure cautelari personali y Impugnazioni y Rie-
same y Richiesta y Per incompetenza territoriale y
Fondatezza y Conseguenze y Verif‌ica della Cassazio-
ne dell’ordinanza impugnata y Sulla sussistenza del
requisito dell’urgenza ex art. 291, comma 2 c.p.p. y
Esclusione y Conseguenze y Fondamento y Effetti.
. La connessione fondata sull’astratta conf‌igurabilità
del vincolo della continuazione è idonea a determina-
re lo spostamento della competenza soltanto quando
l’identità del disegno criminoso sia comune a tutti i
compartecipi, poiché l’interesse di un imputato alla
trattazione unitaria di fatti in continuazione non può
pregiudicare quello del coimputato a non essere sot-
tratto al giudice naturale; né assume rilievo, al f‌ine
dello spostamento della competenza, la valutazione di
un determinato reato come più grave ove non sia stato
oggetto di contestazione nei confronti dell’imputato che
eccepisce l’incompetenza per territorio. (Mass. Redaz.)
(c.p., art. 12; c.p., art. 15; c.p., art. 16; c.p., art. 81) (1)
. Qualora si lamenti, in sede di ricorso per cassazione
avverso ordinanza del tribunale del riesame, il mancato
accoglimento della proposta eccezione di incompeten-
za territoriale, la corte di cassazione, ove riconosca il
fondamento di tale doglianza, deve verif‌icare, con esclu-
sivo riferimento alla motivazione dell’ordinanza impu-
gnata e, se del caso, di quella applicativa della misura,
se sussistesse o meno il requisito dell’urgenza, previsto
dall’art. 291, comma 2, c.p.p. e, in caso negativo, annul-
lare senza rinvio entrambe le ordinanze, disponendo la
cessazione della misura e la trasmissione degli atti al
pubblico ministero presso il giudice ritenuto competen-
te; in caso positivo, disporre la trasmissione degli atti al
giudice competente, senza pronunciare annullamento.
(Mass. Redaz.) (c.p.p., art. 27; c.p.p., art. 291) (2)
(1) In termini si vedano Cass. pen., sez. I, 21 febbraio 2013, n. 8526,
in questa Rivista 2014, 393 e Cass. pen., sez. I, 5 febbraio 2013, n.
5725, in www.latribunaplus.it.
(2) Nello stesso senso della pronuncia in commento si vedano Cass.
pen., sez. IV, 3 febbraio 2017, n. 5312, in www.latribunaplus.it e Cass.
pen., sez. III, 6 maggio 2010, n. 17205, in questa Rivista 2011, 360.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
(Omissis)
4. la violazione di legge e il vizio di motivazione con ri-
guardo alla determinazione della competenza territoriale.
La difesa del R. eccepiva dinanzi al Tribunale del Riesame
l’incompetenza territoriale del Tribunale di Padova con
riguardo al delitto associativo contestato sub g) in quanto
il criterio ermeneutico prescelto dal Gip, ovvero quello del
luogo in cui vi è la base del gruppo e si svolgono le attività di
programmazione, ideazione e direzione del sodalizio, avreb-
be dovuto condurre ad individuare nel Tribunale di Treviso
il foro competente poichè il luogo di incontro dei sodali ri-
sulta individuato in Castelfranco Veneto. Peraltro, la difesa
del ricorrente rilevava che il principio richiamato dal Gip
non poteva trovare integrale applicazione nel caso di specie
giacchè difettava l’espresso riconoscimento del vincolo della
continuazione tra tutti i reati contestati quale unico criterio
di connessione applicabile ex art. 16 c.p.p., risultando insus-
sistente un disegno criminoso comune a tutti i compartecipi.
L’ordinanza impugnata disattendeva l’eccezione difensiva
ritenendo l’applicabilità dell’art. 16 c.p.p. in ragione del vin-
colo della continuazione, individuando quale reato più grave
quello di riciclaggio di cui al capo JJ con una motivazione il-
logica e contraddittoria, senza tener conto che nella specie il
reato più grave in astratto, in base al titolo e alle circostanze
contestate, deve ritenersi quello di rapina aggravata, sanzio-
nato nel massimo con pena sino ad anni 20 di reclusione, e
tra le tante fattispecie di pari gravità contestate e consuma-
te in luoghi diversi, la competenza ex art. 16 c.p.p. andava
determinata in relazione al luogo di consumazione del pri-
mo reato, nella specie commesso in (omissis) e, pertanto,
rientrante nel circondario di Padova, del quale - nondimeno
- non risponde il ricorrente sicchè la competenza territoriale
non poteva essere stabilita ex art. 16 nei confronti del R.,
indebitamente sottratto al giudice naturale.
Il ricorrente segnala, altresì, che il Tribunale ha fatto
malgoverno dei principi in tema di determinazione del luo-
go di consumazione del delitto associativo, richiamando in
maniera impropria pronunzie di legittimità ed asserendo
apoditticamente l’impossibilità di ravvisare il luogo di ge-
nesi del sodalizio in assenza di motivazione e nonostante
gli specif‌ici rilievi svolti al riguardo dalla difesa; (Omissis)
MOTIVI DELLA DECISIONE
5. Logicamente prioritario risulta l’esame dell’eccezio-
ne di incompetenza territoriale di cui al primo motivo del
ricorso proposto nell’interesse di R.R..

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