Corte di cassazione penale sez. II, 29 settembre 2014, n. 40265 (c.c. 8 luglio 2014)

Pagine56-61
56
giur
1/2015 Arch. nuova proc. pen.
LEGITTIMITÀ
l’ipotesi in cui il P.M. non abbia proposto appello avverso
la sentenza di primo grado, il giudice d’appello non può
disporre la conf‌isca dei beni sequestrati, modif‌icando in
danno dell’imputato la sentenza da quest’ultimo impugna-
ta, anche quando la conf‌isca obbligatoria sia stata illegit-
timamente esclusa dal giudice di primo grado (sez. VI, n.
7507 del 4 febbraio 2009, Iorgu, Rv. 242919) e perchè non
può essere disposta la conf‌isca, né obbligatoria né facolta-
tiva, del manufatto abusivo a seguito della condanna per il
reato previsto dall’art. 44, comma primo, lett. b), D.P.R. 6
giugno 2001, n. 380 (esecuzione di lavori in difformità to-
tale o in assenza del permesso di costruire o prosecuzione
degli stessi nonostante l’ordine di sospensione), in quanto
la stessa è incompatibile con l’ordine di demolizione, uni-
ca sanzione che consegue obbligatoriamente all’accerta-
mento del predetto illecito (sez. III, n. 9170 del 28 ottobre
2009, dep. 8 marzo 2010, Vulpio, Rv. 246200).
Nel caso di specie, essendo stati dichiarati estinti i rea-
ti ed essendo stato revocato (con il dispositivo) l’ordine di
demolizione, non poteva essere né disposta e né conferma-
ta, a maggior ragione, alcuna conf‌isca.
5. La sentenza impugnata va quindi annullata senza
rinvio limitatamente al punto della decisione contenuto
nella motivazione in ordine alla disposta conf‌isca e di-
struzione di quanto in sequestro, statuizioni che devono
essere eliminate. (Omissis)
corte di cAssAzioNe PeNAle
sez. ii, 29 settembre 2014, N. 40265
(c.c. 8 lUglio 2014)
Pres. geNtile – est. PellegriNo – P.m. cesQUi (diff.) – ric. mAre ed Altro
misure cautelari personali y Procedimento ap-
plicativo y Ordinanza del giudice y Modif‌ica della
qualif‌icazione giuridica del fatto y Ammissibilità y
Fattispecie in tema di furto di autovettura, di targa
di prova e di paletta catarifrangente.
. Non viola il principio di correlazione tra contestazio-
ne e decisione, nella misura in cui questo possa trovare
applicazione anche in materia cautelare, il provvedi-
mento del giudice il quale, dopo aver convalidato il fer-
mo disposto dal pubblico ministero con riferimento ad
una determinata ipotesi di reato, accolga la richiesta di
applicazione di una misura cautelare dando agli stessi
fatti una diversa qualif‌icazione giuridica. (Nella specie
il fermo era stato disposto, e convalidato, con riferi-
mento ad una condotta qualif‌icata come ricettazione e
la misura cautelare era stata disposta sulla base della
qualif‌icazione della medesima condotta come furto ag-
gravato) (Mass. Redaz.) (c.p.p. art. 292) (1)
(1) La sentenza in epigrafe segue l’indirizzo tracciato da Cass. pen.,
sez. un., 22 ottobre 1996, n. 16, in questa Rivista 1996, 719, secondo
cui al giudice per le indagini preliminari, in sede di applicazione
della misura cautelare ai sensi dell’art. 292 c.p.p., ed al tribunale,
in sede di riesame o di appello ai sensi degli artt. 309 e 310 c.p.p., è
consentito modif‌icare la qualif‌icazione giuridica data dal pubblico
ministero al fatto per cui si procede. Si veda, inoltre, Cass. pen., sez.
II, 22 dicembre 2008, n. 47563, in Riv. pen. 2009, 1477, che ha sotto-
lineato come il giudice, pur potendo disporle solo su richiesta del
P.M. e sulla base di elementi dallo stesso presentati, è tuttavia inve-
stito del potere-dovere di qualif‌icare ed inquadrare autonomamente
i detti elementi, collocandoli nell’ambito di quella o di quelle, tra le
disposizioni normative regolanti la materia, che meglio appaiono atte
a giustif‌icare l’adozione della misura richiesta.
svolgimeNto del Processo
1. In data 3 aprile 2014, Mare Dario e Retamosa Rober-
to Carlos venivano sottoposti a fermo di polizia giudiziaria
per il reato di cui agli artt. 110, 648 c.p. per essere stati
trovati in possesso di un’autovettura Audi A6 tg. EJ171TJ
provento di furto ai danni di D’Adda Fabrizio Aldo Giovan-
ni, di una targa di prova con codice alfa numerico TEPI-
STII provento di furto ai danni della concessionaria d’auto
denominata MB STORE, di una paletta catarifrangente
del Comando Polizia Locale di Melegnano contraffatta.
In sede di udienza di convalida, gli indagati ammettevano
i fatti: il Mare dichiarava di aver rubato sia l’autovettura
che la paletta catarifrangente, il Retamosa dichiarava di
aver rubato la targa prova.
2. All’esito dell’udienza, il giudice per le indagini preli-
minari convalidava il fermo del Mare e del Retamosa per
il reato di cui agli artt. 110, 648 c.p. ed applicava nei con-
fronti di entrambi gli indagati la misura cautelare della
custodia in carcere, riqualif‌icando reati rispettivamente
in quello previsto dagli artt. 624, 625 n. 2 c.p. nei confronti
del Mare ed in quello previsto dagli artt. 624, 625 n. 7 c.p.
nei confronti del Retamosa.
3. Avverso detto provvedimento veniva proposto dagli
indagati ricorso per cassazione per lamentare la violazio-
ne di cui all’art. 606, comma 1 lett. b) c.p.p. con richiesta
di annullamento dell’ordinanza impugnata.
Lamentano i ricorrenti l’erroneità del provvedimento
impugnato che, dopo aver qualif‌icato i fatti nelle ipotesi
previste dagli artt. 624, 625 c.p., aveva comunque conva-
lidato i fermi per il reato di cui agli artt. 110, 648 c.p.; di
fatto, il fermo era stato compiuto per il reato di cui agli
artt. 624, 625 c.p. per il quale la misura precautelare è
consentita solo in presenza dell’aggravante di cui all’art. 4
L. n. 533/1977. Da qui l’illegittimità del fermo disposto per
un fatto diverso da quello ritenuto e per il quale la legge
non prevede la sua applicazione.
motivi dellA decisioNe
4. Il ricorso è infondato e, come tale, immeritevole di
accoglimento.
5. Qualche breve considerazione in tema di imputazio-
ne provvisoria e qualif‌icazione giuridica del fatto in sede
cautelare s’impone in questa sede.
6. Il contenuto della “contestazione” cautelare. - Come
è noto, se, per deferire qualcuno a giudizio, è necessaria
“l’enunciazione, in forma chiara e precisa, del fatto, delle
circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare
l’applicazione di misure di sicurezza, con l’indicazione dei
relativi articoli di legge” [così recitano, infatti, con identi-
ca formula testuale, l’art. 417, comma 1, lett. b), l’art. 429,

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT