Il modello delle corrispondenze multiple applicato ad un campione di donne che hanno subìto violenza nel proprio paese d'origine

AutoreFabio Manca - Claudia Marin
Pagine109-126
IL MODELLO DELLE CORRISPONDENZE MULTIPLE APPLICATO AD UN CAMPIONE DI DONNE
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Il modello delle corrispondenze multiple applicato
ad un campione di donne che hanno subìto violenza
nel proprio paese d’origine
di Fabio Manca, Claudia Marin*
1. Introduzione
Nel presente lavoro di ricerca è stato applicato il modello
dell’analisi delle corrispondenze multiple (ACM) su un
database di donne che hanno subìto violenza nei paesi d’ori-
gine e che risiedono attualmente nella provincia di Bari.
L’indagine è stata eseguita tra maggio e luglio 2013 su un
campione di 125 donne distinte per età, paese d’origine e anni
di permanenza nella provincia di Bari e ha consentito di veri-
ficare l’impatto che queste donne hanno in relazione alle diffi-
coltà incontrate nei processi di integrazione con la popolazio-
ne italiana.
Per avere un contatto diretto, si è cercato l’ausilio di asso-
ciazioni di promozione sociale presenti sul territorio regionale
che gestiscono progetti SPRAR – Sistema di Protezione per
Richiedenti Asilo e Rifugiati – in diverse città limitrofe ai
propri territori.
Questi risultati possono costituire una fase iniziale per
approfondire la ricerca e per poter quindi valutare quali stru-
menti possano favorire il maggiore raggiungimento dell’obiet-
tivo “integrazione”.
2. Il modello delle corrispondenze multiple
Il modello ACM rappresenta una generalizzazione del-
l’analisi delle corrispondenze multiple e consente l’osserva-
* L’impianto metodologico è stato condiviso dagli autori. In particolare,
sono da attribuire a Fabio Manca i paragrafi 2, 3, 3.3 e 4 e a Claudia Marin i
paragrafi 1, 3.1 e 3.2.
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zione simultanea di un insieme di variabili categoriali ridu-
cendole in un numero minore di dimensioni; quest’ultime
vengono denominate fattori ed esprimono le combinazioni
delle stesse.
Considerata la matrice, ottenuta attraverso l’indagine sta-
tistica, X
n,p, si può procedere all’ottenimento delle dimensioni
fattoriali che permettono di studiare la struttura relazionale
esistente tra le p variabili in uno spazio di dimensione ridotta.
Il numero massimo di dimensioni che si possono considerare è
uguale al valore minimo fra il numero di categorie complessi-
vo meno il numero di variabili attive senza dati mancanti, ed il
numero delle osservazioni meno uno. La soluzione è limitata
alle prime due dimensioni in quanto un numero minore di di-
mensioni è di più agevole interpretazione ed, inoltre, dopo un
certo numero di assi fattoriali la percentuale di associazione
spiegata diventa irrilevante. Per una soluzione unidimensiona-
le l’analisi eseguita con il software statistico SPSS – Statistical
Package for Social Science – assegna i valori di scala ottimali
(quantificazione di categoria) a ciascuna modalità di ogni va-
riabile in modo tale che globalmente, in media, le categorie
abbinino variabilità massima. Per una soluzione bidimensiona-
le, l’analisi delle corrispondenze multiple trova un secondo
insieme di quantificazioni delle categorie, non aventi relazioni
con il primo insieme, tentando nuovamente di massimizzare la
variabilità. Il procedimento è iterato fino ad ottenere un nume-
ro di assi fattoriali uguale al numero prescelto di dimensioni.
Il modello permette di elaborare una tabella di contingen-
za multipla ed utilizza la distanza del chi-quadrato per l’analisi
della relazione tra le righe e tra le colonne in modo congiunto
e separato. Il modello risulta essere caratterizzato dalla matri-
ce di Burt, o matrice delle corrispondenze multiple e, attraver-
so alcuni passaggi matematici effettuati sulla matrice di
Burt, viene calcolata la dispersione di ciascuna variabile-
modalità rispetto ai rispettivi totali marginali della matrice;
inoltre incrocia tra loro tutte le modalità. Si considerano
tutti i profili di riga ed i profili di colonna e viene analizza-
ta la dispersione dei profili stessi intorno al baricentro.

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