Brevi note sulla legge di conversione del decreto-legge come legge 'tipizzata' e sui limiti al potere di emendamento parlamentare

AutoreSerges G.
Pagine309-318
309
Giovanni Serges
BREVI NOTE SULLA LEGGE DI CONVERSIONE
DEL DECRETO-LEGGE COME LEGGE “TIPIZZATA” E SUI
LIMITI AL POTERE DI EMENDAMENTO PARLAMENTARE
SOMMARIO: I. La legge di conversione del decreto legge ed il problema dei limiti all’emendabilità. - II. Il
legame essenziale tra decretazione d’urgenza e legge di c onversione nella più recente giurisprudenza
costituzionale: la sentenza n. 22 del 2012 ed i nuovi limiti della conversione. - III. Il riconoscimento
dello scopo tipico della legge di conversione e lo stretto collegamento con le speciali modalità di pro-
cedura. - IV. Le conseguenze sul potere di emendamento: il limite per gli emendamenti del tutto e-
stranei all’oggetto ed alle finalità del decreto legge. - V. Le ulteriori conseguenze: in particolare
l’esclusione degli emendamenti contenenti deleghe legislative.
I. La legge di conversione del decreto legge ed il problema dei limiti all’emendabilità
Che il meccanismo della conversione del decreto-legge in legge rappresenti uno
dei momenti più delicati nella dinamica della decretazione durgenza è certamente que-
stione nota sulla quale, da tempo, si concentrano le attenzioni degli studiosi1. La previ-
sione di un concorso tra il potere normativo del governo ed il successivo intervento
parlamentare configura un meccanismo che tocca proprio il cuore della forma di governo
ed esige una definizione quanto più esatta dei reciproci limiti che inevitabilmente discendo-
no da un simile rapporto. È evidente, infatti, che l’intervento parlamentare di conversione,
che la Costituzione sembra configurare come teleologicamente diretto alla stabilizzazione
delle disposizioni del decreto è, per un verso, condizionato dallo stesso decreto-legge, quan-
to all’oggetto, e per altro verso condizionato dai ristretti termini imposti per l’approvazione
della legge. Tuttavia i termini del condizionamento sono stati fin dall’inizio interpretati in
maniera assai elastica di guisa che si è riconosciuto alla legge di conversione una potenzia-
lità normativa ulteriore e diversa rispetto alla mera trasformazione del decreto in legge e,
dunque, un ampio e talvolta davvero illimitato potere di emendamento. Nella prospettiva
delle presenti notazioni non è possibile soffermarsi sulla specifica questione del fon-
damento del potere di emendamento2, né tanto meno sulla connessa questione della di-
stinzione tra potere di emendamento e iniziativa legislativa3. Preme qui sottolineare che
la possibilità di emendare, svincolandosi sostanzialmente dalloggetto del decreto in
sede di conversione, ha rappresentato, e tuttora rappresenta, una delle ragioni che ha
prodotto il c.d. abuso della decretazione durgenza. Se, infatti, quello della reiterazione
dei decreti ha costituito il primo rilevante profilo di distorsione della figura del decreto-
legge oggetto di una dichiarazione di incostituzionalità4, deve anche riconoscersi che il
1 È sufficiente ricordare al riguardo l’ampio studio di G. PITRUZZELLA, La legge di conversione del
decreto legge, Padova, 1989, il quale, proprio in apertura del lavoro, sottolinea c ome “la ricostruzione
dommatica della legge di conversione del decreto legge è condizionata dalle più generali premesse di ordine
sistematico che costituiscono l’intelaiatura concettuale del sistema delle fonti.
2 Sulla quale si veda, tra gli altri, SPAGNA MUSSO E., voce “Emendamento”, in Enc. Dir., XIV, Milano,
1965, 829; PISANESCHI A., Fonda mento costituzionale del potere di emendamento, limiti di coerenza e que-
stione di fiducia, in Dir. e Soc., 1988, 227 ss. Più di recente, G. PICCIRILLI, L’emendamento nel processo di
decisione parla mentare, Padova, 2008.
3 In argomento v. PITRUZZELLA, La legge di conversione, cit., 191 ss.
4 Con la sentenza n. 360 sulla quale si vedano i commenti di F. SORRENTINO, La r eiterazione dei de-
creti legge di fronte alla Cor te costituzionale e S.M. CICCONETTI, La sent. n. 360 del 1996 della Cor te co-
stituzionale e la fine della reitera zione dei decreti legge: ta nto tuonò che piovve, in Giur cost., 1996, 3147
ss.. per una ricostruzione più ampia, anche in riferimento agli sviluppi successivi della intera problematica
della decretazione d’urgenza, v. A. SIMONCINI, Le funzioni del decreto-legge. La decretazione d’urgenza
dopo la sentenza n. 360/1996 della Corte costituzionale, Milano, 2003.

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