DECRETO 18 aprile 2014 - Liquidazione coatta amministrativa della «Consorzio agrario provinciale di Pavia», in Pavia e nomina del commissario liquidatore. (14A03857)

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO di concerto con IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI Vista l'art. 9, primo comma, della legge 23 luglio 2009, n. 99 recante Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonche' in materia di energia;

Visto l'art. 2545-terdecies c.c.;

Visto il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 158, recante il regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico, per le competenze in materia di vigilanza sugli enti cooperativi;

Viste le risultanze del verbale di ispezione straordinaria nei confronti del consorzio agrario provinciale di Pavia conclusa in data 20 settembre 2013 e del successivo accertamento ispettivo concluso in data 15 gennaio 2014 dalle quali si rileva una notevole esposizione debitoria dell'Ente che non risulta piu' in grado di assolvere regolarmente alle proprie obbligazioni;

Considerato che nel corso dell'ispezione straordinaria e' emerso che nel corso degli esercizi 2011 e 2012 l'ente ha chiuso i propri bilanci con forti perdite e che la situazione economica si e' ulteriormente aggravata nel corso del 2013 a causa di una forte contrazione del fatturato, dei margini sui ricavi e del raddoppio degli interessi e degli oneri finanziari rispetto all'anno precedente;

Preso atto che gia' con nota inviata il 3 settembre 2013 il Collegio Sindacale, rilevate le difficolta' del consorzio, aveva sollecitato l'Organo Amministrativo a convocare al piu' presto l'Assemblea dei soci perche' deliberasse la ricapitalizzazione del consorzio o la liquidazione dell'ente, risultando indispensabile garantire immediatamente nuova liquidita' per circa 5 milioni di euro entro la fine dell'anno atteso che, dalle scritture contabili del consorzio, gia' si evincevano debiti scaduti nei confronti dei fornitori per circa €

6.000.000,00 ed ulteriori 2.000.000,00 di debiti in scadenza;

Considerato che in sede di accertamento gli ispettori hanno verificato che gli Amministratori non avevano ottemperato alle prescrizioni contenute nella diffida e, precisamente, non avevano provveduto a riorganizzare la gestione aziendale in maniera da ridurre gli oneri finanziari e gli altri costi di gestione, a recuperare i crediti scaduti ed a ricapitalizzare l'ente attraverso il reperimento di nuova liquidita' a causa delle difficolta' economiche e finanziarie...

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