Principio di conservazione e interpretazione teleologica per la validità dell'atto di procura alle liti

AutoreFilippo Rau
Pagine115-127
115
CAPITOLO QUARTO
PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE E INTERPRETAZIONE
TELEOLOGICA PER LA VALIDITÀ
DELL’ATTO DI PROCURA ALLE LITI
SOMMARIO: 1. Analisi di un caso. - 2. Rassegna giurisprudenziale. - 3. Atto di
procura carente delle generalità del destinatario: il principio di continuità tra
il ricorso e l’atto di procura e l’infinita historia dei cosiddetti fogli più o
meno allungati o separati.
1. Analisi di un caso
In questa trattazione, ci occupiamo di un problema particolarmen-
te delicato e spesso ricorrente nell’ambito dei processi civili: la validi-
tà degli atti di procura alle liti per la difesa in giudizio, in assenza del-
l’indicazione delle generalità di uno dei difensori nell’atto di procura.
Nel caso in esame, il soggetto convenuto in giudizio nel Tribu-
nale di Verona proponeva opposizione, con atto di citazione, al de-
creto ingiuntivo portante una condanna al pagamento di € 15.493,71,
in favore del soggetto attore.
Venivano investiti dal convenuto, per rappresentarlo e difen-
derlo, l’Avv. X di Cagliari e l’Avv. Y di Verona; quest’ultimo, in
forza di procura speciale a margine dell’atto di opposizione al de-
creto ingiuntivo.
La controparte costituitasi in giudizio sollevava eccezione pre-
liminare facendo osservare che, dall’analisi dell’atto di citazione
per opposizione al decreto ingiuntivo, risultava che la procura alle
liti era stata conferita dalla parte solo all’Avv. X di Cagliari e non
anche all’Avv. Y di Verona, in quanto, a margine dell’atto, non fi-
gurava che la procura speciale era stata conferita specificatamente a
quest’ultimo essendo carente, nella fattispecie, l’indicazione delle
generalità dell’Avv. Y.

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