Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito

Con decreto 29 novembre 2005 e' conferita la seguente ricompensa:

Croce d'argento

Al Colonnello Camillo de Milato, nato il 13 marzo 1952 a Francavilla Fontana (Brindisi), con la seguente motivazione:

Ufficiale superiore, capo cellula KFOR per le elezioni municipali in Kosovo nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", affrontava il delicatissimo e fondamentale incarico con grande lucidita', entusiasmo ed elevatissimo impegno in un momento particolarmente difficile del processo di pace e di integrazione tra le diverse etnie. In particolare, nel corso della consultazione elettorale, si e' distinto per la meticolosa attenzione con la quale ha pianificato l'intera attivita' connessa con lo svolgimento delle votazioni e la diramazione dei risultati, guadagnandosi la stima, la considerazione e l'ammirazione del personale di KFOR nonche' quella dei funzionari della organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Ufficiale di elevatissime capacita' complessive ha contribuito ad accrescere il prestigio della forza armata e dell'Italia nel contesto internazionale

. - Pristina (Kosovo), 30 marzo 2001.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:

Croce d'argento

Al Colonnello Gianfranco Scalas, nato il 16 giugno 1951 ad Assemini (Cagliari), con la seguente motivazione:

Capo della cellula pubblica informazione dell'Italian Joint Task Force Iraq, nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", evidenziava una profonda e consolidata esperienza nel settore dell'informazione e una spiccata capacita' di concepire, impostare e gestire, in maniera efficacissima e pienamente rispondente alle esigenze della Forza armata, i rapporti con i rappresentanti dei mass-media nazionali ed esteri.

Grazie alla sua sensibilita' e alla sua elevatissima professionalita', individuava sempre e tempestivamente le modalita' e i momenti per esaltare, attraverso i reportage dei media, l'impegno e i positivi risultati delle molteplici e variegate attivita' condotte da tutti i reparti presenti nel contingente, garantendo nel contempo un eccezionale ritorno d'immagine per le Forze armate italiane.

In occasione del proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003, nonostante fosse colpito in prima persona per la morte di due dei suoi stretti collaboratori e il ferimento di altri due, organizzava e gestiva un evento mediatico di tale portata con autorevolezza, lucido raziocinio e straordinaria concretezza mediante una serie di attivita' connesse con i mezzi di informazione locali, italiani e stranieri, dimostrando in ogni circostanza piena padronanza, maturita' di pensiero e serenita' di giudizio e mettendo in luce - anche nella tragedia - il comportamento del personale dell'Esercito efficiente, leale, dignitoso, ma nello stesso tempo fermo e deciso a continuare ad assolvere pienamente la missione.

Magnifica figura di ufficiale e di soldato che, animato da profondo amore per l'Istituzione, ha consentito, con eccezionali capacita' realizzatrici, impegno elevatissimo e senza alcun limite di orario, di elevare l'immagine del contingente militare italiano nel contesto nazionale e internazionale

. - An Nasiriyah (Iraq), 29 gennaio 2004.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:

Croce d'argento

Al Tenente Colonnello Enrico Paolo Pirastru, nato il 1° aprile 1962 a Cagliari, con la seguente motivazione:

Capo di Stato Maggiore della Italian Joint Task Force Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", schierata in teatro operativo immediatamente post- bellico, caratterizzato da vuoto istituzionale e da elevata conflittualita' endemica, assolveva le sue determinanti funzioni, in maniera esemplare, incisiva e preziosissima per il successo della missione. Figura fondamentale ed insostituibile della Brigata, costituiva in ogni circostanza elemento di sicuro riferimento per tutto il contingente, riuscendo con straordinaria professionalita', grande acume e spiccato buon senso a gestire e coordinare le numerose, complesse e delicatissime attivita' che interessavano incessantemente le unita' della Brigata. Nei primi giorni delle operazioni, emersa chiaramente la complessita' e la delicatezza della situazione operativa, caratterizzata da forti tensioni, profondi disagi ambientali e rischi sempre latenti, organizzava il dispositivo ed elaborava direttive perfettamente aderenti alla realta', mettendo le unita' italiane e l'unita' rumena nelle condizioni di assolvere completamente i compiti assegnati. In particolare, determinato ad agevolare e salvaguardare il processo di ricostruzione dell'Iraq ricercava con fermezza, ogni volta necessaria, l'incontro con i capi delle tribu' locali e capi religiosi (Iman), che coinvolgeva in complessi colloqui fino ad eliminare i piu' accesi e pericolosi contrasti.

Inoltre, conscio dell'importanza del contingente nazionale per il ripristino delle condizioni di convivenza, si faceva promotore delle piu' importanti operazioni per la ricerca ed il sequestro di ingenti...

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