Confedilizia e modifica tabelle millesimali

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A proposito della sentenza della Cassazione, a sezioni unite, n. 18477/10 in materia di approvazione delle tabelle millesimali, la Confedilizia - pur in sede di prima valutazione - ritiene opportuno sottolineare che la decisione consente di distinguere tra le diverse tabelle condominiali, e di limitare la statuizione sull’approvazione a maggioranza a quelle tabelle che servono per dividere tra i condòmini le spese per l’esercizio e la manutenzione degli impianti e delle parti comuni dell’edificio, mentre a maggioranza non appare possibile approvare o modificare la tabella comunemente definita tabella A, che determina i rapporti tra i valori delle diverse unità immobiliari (appartamenti, negozi ed altre possibili destinazioni) ed esprime la misura della partecipazione alla comproprietà dei beni comuni. È la tabella - evidenzia la Confedilizia - che si usa, per esempio, quando si deve dividere tra i condòmini il ricavato della vendita dei beni comuni, nei casi in cui tale vendita è possibile (per esempio, in caso di vendita dell’appartamento non più destinato a casa del portiere o del vano non più destinato a centrale termica), essendo chiaro che in casi del genere i criteri per la divisione del prezzo ricavato non possono essere stabiliti a maggioranza.

L’approvazione di alcune tabelle a maggioranza - sottolinea ancora la Confedilizia - può essere strumento per una più agevole amministrazione condominiale, ma è peraltro necessario vigilare su eventuali improprie estensioni di tali principii non soltanto alla determinazione delle quote di comproprietà, ma anche agli usi...

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