Comproprietari e delibere, trust e confisca, casa e assegno post divorzio, altri problemi immobiliari

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine121-124
121
Arch. loc. cond. e imm. 2/2018
Dottrina
COMPROPRIETARI E DELIBERE,
TRUST E CONFISCA, CASA
E ASSEGNO POST DIVORZIO,
ALTRI PROBLEMI IMMOBILIARI
di Corrado Sforza Fogliani
SOMMARIO
1. Apertura di un varco nel muro condominiale. 2. Le 100
procedure più complicate da semplif‌icare – Tasse casa, get-
tonatissime. 3. Nuovo d.m. applicativo della legge 431/’98 e
decreti sostitutivi (se non c’è Accordo territoriale). 4. Ces-
sione credito Irpef per interventi di risparmio energetico e
antisismici. 5. Per la Cassazione il trust non sempre evita la
conf‌isca. 6. Comproprietari e comunicazione delle delibere
condominiali. 7. Escussione del conto corrente condominiale.
8. Crisi familiare: come incide il bene casa sull’assegno post
divorzio.
1. Apertura di un varco nel muro condominiale
È legittimo il comportamento di un condòmino che,
senza l’autorizzazione dell’assemblea, apra un varco nel
muro comune per collegare la sua proprietà esclusiva al
cortile condominiale? Al quesito la giurisprudenza ha ri-
sposto positivamente. In materia, la Cassazione ha osser-
vato, infatti, che “il principio della comproprietà dell’in-
tero muro perimetrale comune di un edif‌icio legittima il
singolo condòmino ad apportare ad esso (anche se muro
maestro) tutte le modif‌icazioni che gli consentano di trar-
re, dal bene in comunione, una peculiare utilità aggiuntiva
rispetto a quella goduta dagli altri condòmini (e, quindi,
a procedere anche all’apertura, nel muro, di un varco di
accesso ai locali di sua proprietà esclusiva)”. Ciò, a con-
dizione “di non impedire agli altri condòmini la prosecu-
zione dell’esercizio dell’uso del muro” né di “alterarne la
normale destinazione” (cfr. sent. n. 1708 del 18.2.’98). Più
recentemente – sempre i Supremi giudici – si sono espres-
si nella stessa direzione con riferimento proprio all’ipotesi
di collegamento, senza autorizzazione assembleare, tra la
proprietà esclusiva di un condòmino e il cortile comune.
In particolare, è stato affermato che un “condòmino, nel
caso in cui il cortile comune sia munito di recinzione che
lo separi dalla sua proprietà esclusiva, può apportare a
tale recinzione, pur essa condominiale, senza bisogno del
consenso degli altri partecipanti alla comunione, tutte le
modif‌iche che gli consentono di trarre dal bene comune
una particolare utilità aggiuntiva rispetto a quella goduta
dagli altri condòmini e, quindi, procedere anche all’aper-
tura di un varco di accesso dal cortile condominiale alla
sua proprietà esclusiva, purché tale varco non impedisca
agli altri condòmini di continuare ad utilizzare il cortile,
come in precedenza” (sent. n. 42 del 5.1.’00). Va precisa-
to, per completezza, che nel caso in cui il collegamento in
questione avvenga tra due beni appartenenti a condominii
distinti ciò, viceversa, conf‌igurerebbe un “uso abnorme” e,
quindi illegittimo, del muro comune.
2. Le 100 procedure più complicate da semplif‌icare –
Tasse casa, gettonatissime
Il Ministero per la semplif‌icazione e la pubblica am-
ministrazione ha condotto nei mesi scorsi un’indagine
sul tema “Semplif‌icazione: cosa chiedono cittadini e im-
prese”. Dai risultati della consultazione pubblica è stata
stilata la “top ten degli adempimenti e delle procedure
più complicate”. Sia i cittadini sia le imprese hanno messo
al primo posto gli “adempimenti f‌iscali” ed al secondo gli
“adempimenti e le procedure in materia edilizia”. In rife-
rimento alla prima categoria, un cittadino segnala “troppe
tasse e troppo complicate da pagare” (cittadino, Vene-
to); mentre in riferimento alla seconda un altro rileva:
“Normativa edilizia. Troppe norme, contrastanti, incom-
plete e poco chiare” (dipendente privato, Piemonte). Nel
rapporto si legge che i cittadini ritengono complicati gli
adempimenti riguardanti il calcolo delle tasse sulla casa
e sui servizi (indicati da quasi il 19% di chi ha segnalato
il Fisco). Seguono la dichiarazione dei redditi (13,5%), gli
adempimenti connessi alle detrazioni, la registrazione dei
contratti d’aff‌itto (7%), il pagamento dell’imposta di bollo,
del bollo auto e del canone Rai (tutti al 6%), le procedure
legate alle successioni (3,5%). Molto onerose risultano,
inoltre, le procedure per contestare richieste indebite
da parte delle amministrazioni (3,5%). Commentatissimi
anche il calcolo e il pagamento delle tasse sulla casa: “Il
calcolo dell’Imu, come strutturata in questo momento,
risulta demenziale” (intermediario, Lazio). “L’incomben-
za del calcolo delle imposte comunali sugli immobili (ex
Imu e Tares) e la stampa dei modelli di pagamento sono
poste a carico dei cittadini, con notevole dispendio di tem-
po e spesso anche di costi per il necessario ausilio di Caf
o commercialisti. Tutto ciò è spesso causa di ineff‌icienze
ed errori” (studente, Piemonte). Molti cittadini indicano,

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