Codice del consumo e condominio, spedizione dell'avviso di convocazione, revoca dell'amministratore ed altri problemi immobiliari

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine5-7
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Arch. loc. cond. e imm. 1/2019
Dottrina
E CONDOMINIO,
SPEDIZIONE DELL’AVVISO
DI CONVOCAZIONE,
REVOCA
DELL’AMMINISTRATORE
ED ALTRI PROBLEMI
IMMOBILIARI
di Corrado Sforza Fogliani
SOMMARIO
1. Ministero dell’interno e danno derivante da occupazio-
ne abusiva. 2. La politica dia risposte sull’immobiliare. 3. I
piacevoli effetti collaterali della sharing economy. 4. Codice
del consumo e condominio. 5. Forma scritta per l’avviso di
convocazione. 6. I passaggi chiave per la revoca dell’ammi-
nistratore.
1. Ministero dell’interno e danno derivante da occupa-
zione abusiva
Il Ministero dell’interno è stato condannato a risarcire
un proprietario privato per il danno derivante dall’occupa-
zione abusiva di un immobile.
La sentenza – emessa dal Tribunale di Roma e, a quan-
to consta, prima a stabilire questo principio – condanna il
Ministero, per via dell’impossibilità di ricavare un reddito
dall’immobile occupato, a pagare mensilmente un importo
in favore del proprietario f‌ino al momento della liberazione
dell’immobile, “oltre ad interessi, con decorrenza da cia-
scuna scadenza mensile, sulla somma rivalutata anno per
anno”. Le forze di polizia – spiega la pronuncia – sono “vin-
colate, nella attività di tutela dell’ordine pubblico e della
pubblica sicurezza e del rispetto delle leggi, ed in partico-
lare nella tutela della legalità, ad intervenire nell’interesse
del singolo”. Non averlo fatto – si legge nel provvedimen-
to – “prof‌ila quindi una responsabilità diretta ex articolo
2043 del codice civile del Ministero, in virtù del principio
di immedesimazione organica dei suoi funzionari”. Sotto
il prof‌ilo del risarcimento, poi, il Tribunale osserva che “il
danno può essere considerato in re ipsa, discendendo dalla
perdita della disponibilità del bene immobile la cui natura
è normalmente fruttifera, e dalla impossibilità di conse-
guire l’utilità da esso ricavabile”. Si tratta di una sentenza
importantissima, che fa giustizia di una situazione di ille-
galità che, nel caso in questione, si protraeva da oltre quat-
tro anni. Conf‌idiamo che essa sia di monito per la politica
aff‌inché questa intervenga in modo deciso per interrompe-
re il fenomeno delle occupazioni abusive in atto nel nostro
Paese. Secondo i dati uff‌iciali, a Roma gli edif‌ici occupati
illegalmente sono 101 (con 11.600 occupanti), uno addi-
rittura da 13 anni; a Reggio Calabria 110 (solo fra quelli
popolari); a Torino 24; a Venezia 19.
2. La politica dia risposte sull’immobiliare
Confedilizia fa una richiesta molto chiara, a mezzo
del suo Presidente Giorgio Spaziani Testa: che si inizi ad
affrontare il tema del rilancio del settore immobiliare,
uscendo dal circolo vizioso che porta molti a limitare l’at-
tenzione al tema della tassazione sulla prima casa.
L’immobiliare non è solo la prima casa. L’immobiliare è
un comparto dell’economia che – grazie al suo sterminato
indotto – consente come nessun altro, se non è bloccato
da vincoli normativi e f‌iscali, di favorire lo sviluppo e la
crescita dell’intero Paese.
Il quadro non è positivo. L’edilizia solo in Italia non sta
registrando segnali di ripresa. Eurostat, difatti, rileva che
il nostro Paese è il solo in Europa in cui i prezzi delle abi-
tazioni (e cioè il valore dei risparmi delle famiglie) conti-
nuano a scendere. Sull’immobiliare gravano 50 miliardi di
euro annui di tributi, la metà dei quali di tipo patrimoniale
(cioè, indipendentemente dal reddito che si percepisce, o
non si percepisce). Quella f‌iscale è la prima emergenza da
affrontare, con misure incisive. Bisogna perseguire il ritor-
no al livello di imposizione locale pre-Monti (dai 9 miliardi
dell’Ici si è arrivati ai 21 di Imu e Tasi e sono ancora tas-
sate molte “prime case”, quelle impropriamente def‌inite di
lusso), abbandonando il criterio patrimoniale. Va prevista
la deducibilità dei tributi locali dall’imposta sul reddito,
come avviene in molti Paesi. È necessario estendere la ce-
dolare secca sugli aff‌itti, il cui successo è stato certif‌icato
dal Def dello scorso anno, a tutti i contratti di locazione.
Occorre stabilizzare la cedolare del 10% sugli aff‌itti a ca-
none calmierato e f‌issare un limite alla tassazione Imu-
Tasi sulle case locate con questi contratti. Va eliminata
l’assurda regola della tassazione dei canoni di locazione
non percepiti e ripristinata la deduzione del 15% per i red-
diti da locazione (ridotta al 5% dal Governo Monti). Devo-

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