Corte di cassazione penale sez. un., 6 febbraio 2014, n. 5838 (ud. 28 novembre 2013)

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Rivista penale 4/2014
Contrasti
CORTE DI CASSAZIONE PENALE
SEZ. UN., 6 FEBBRAIO 2014, N. 5838
(UD. 28 NOVEMBRE 2013)
PRES. SANTACROCE – EST. BRUNO – P.M. DESTRO (DIFF.) – RIC. CITARELLA ED
ALTRI
Reato y Estinzione (cause di) y Prescrizione y Atti
interruttivi y Dichiarazioni spontanee rese all’A.G.
y Equiparazione all’interrogatorio y Possibilità y
Condizioni.
. Le dichiarazioni rese in sede di presentazione spon-
tanea all’autorità giudiziaria sono idonee ad interrom-
pere la prescrizione, al pari dell’interrogatorio, purchè
all’indagato siano stati contestati i fatti addebitati.
(Mass. Redaz.) (c.p., art. 160; c.p., art. 374) (1)
(1) In senso contrario si veda l’orientamento espresso da Cass.
pen. sez. un. 5 giugno 2007, n. 21833, in questa Rivista 2008, 83, che
esclude per le dichiarazioni spontanee la possibilità di essere ricom-
prese tra gli atti interruttivi della prescrizione, dato che la previsione
dell’art. 160 c.p. presenta carattere tassativo e non suscettibile di
interpretazione estensiva. In senso conforme alla pronuncia in com-
mento, si veda, invece, Cass. pen., sez. I, 21 novembre 2002, n. 39352,
ivi 2003, 670. Nello stesso senso, Cass. pen., sez. V, 21 giugno 1997, n.
6054, in Ius&Lex dvd n. 2/2014, ed. La Tribuna.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe il Giudice del-
l’udienza preliminare del Tribunale di Salerno, pronun-
ciando ai sensi dell’art. 444 c.p.p., ha applicato a Giovanni
Citarella, Gennaro Citarella, Carmine Ruggiero, Giuseppe
Ruggiero, Federico Spinelli, Rosario Cozzolino ed Ema-
nuele Zangari le pene concordate con il Pubblico Mini-
stero, in riferimento ad una moltitudine di reati indicati
in rubrica.
In sintesi, a tutti gli imputati era ascritto il reato ag-
gravato di associazione per delinquere sub A), ai sensi
dell’art. 416, commi primo, secondo, terzo e quinto, c.p.
Nella relativa formulazione - che mette conto richiama-
re nei tratti salienti sono indicati il programma delittuo-
so, le modalità operative del sodalizio ed il ruolo svolto da
ciascun imputato. In particolare, il f‌ine della consorteria
- i cui organizzatori e promotori erano Gennaro Citarella,
Giovanni Citarella, Carmine Ruggiero, Giuseppe Ruggiero,
Federico Spinelli ed Emanuele Zangari - sarebbe stato
quello di commettere un numero indeterminato di reati
di turbata libertà degli incanti, corruzione di pubblici
uff‌iciali e falso in atto pubblico, con il seguente modus
operandi:
- in caso di bando di gara con licitazione privata, in-
detto dalla Provincia di Salerno, venivano contattati due
dipendenti dello stesso Ente, che fornivano «previo paga-
mento di un compenso in denaro, le liste delle imprese
destinatarie di invito a partecipare alle gare, in modo che i
promotori dell’associazione potessero concordare tra loro
le offerte da depositare presso la stazione appaltante e,
inoltre, contattare quelle tra le altre imprese pure desti-
natarie di invito di partecipazione alla gara, che non face-
vano loro capo direttamente, per suggerire e concordare
le offerte da depositare così da determinare il soggetto tra
i partecipanti che sarebbe risultato vincitore della gara e
contestualmente un prezzo di aggiudicazione economica-
mente più conveniente per le ditte appaltatrici»;
- in caso di gara con le forme dei pubblici incanti, in-
detta da vari enti pubblici territoriali, erano organizzate
“cordate” di società ed imprese individuali che, preventi-
vamente, concordavano le relative offerte, così «turbando
il regolare svolgimento della gara e determinando il sog-
getto tra i partecipanti che sarebbe risultato vincitore del-
la gara, nonché assicurandosi un prezzo di aggiudicazione
economicamente più conveniente»;
- il sodalizio delinquenziale gestiva, inoltre, «i ricavi ed
i costi delle varie gare vinte da imprese appartenenti alle
cordate dividendo i costi ed i ricavi tra i singoli associati ed
aff‌idando, per tale ragione, a ditte agli stessi facenti capo,
anche se non uff‌icialmente appaltatrici né subappaltatrici
dei lavori, la concreta esecuzione delle opere pubbliche e
ciò grazie all’illegittima compiacenza di pubblici uff‌iciali,
direttori dei lavori, direttori operativi ovvero R.U.P. che
consentivano, anche verso corresponsione di denaro od
altra utilità, l’effettuazione dei lavori da parte di soggetti
diversi dagli aggiudicatari della gara».
Ai singoli imputati erano, poi, contestati - nei termini,
per ciascuno, specif‌icamente indicati in rubrica - numero-
si reati e precisamente:
- corruzione aggravata, ai sensi degli artt. 81 cpv., 110,
112 n. 1, 319, 319 bis, 321 c.p. (con identiche modalità ope-
rative: corresponsione di somme di danaro a funzionari
pubblici dipendenti della Provincia di Salerno, in occasio-
ne di gare indette con licitazione privata, in cambio della
consegna dell’elenco delle ditte da invitare alla gara);
- turbata libertà degli incanti, ai sensi degli artt. 110,
353, comma primo e secondo, c.p., con specif‌ico riferimen-
to alle gare ad evidenza pubblica, in concorso con i pub-
blici uff‌iciali in servizio presso la Provincia di Salerno, che
fornivano l’elenco delle ditte invitate alla gara, mediante il
sistema fraudolento del concertato aumento della percen-

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