Capitolo undicesimo. Informatica e attività giudiziaria

AutorePaolo Guidotti
Pagine401-428

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@1. L'informatica giudiziaria: definizioni

Lo spettro delle applicazioni dell'informatica alle attività che si svolgono negli uffici giudiziari è molto ampio, per cui si è soliti distinguere, basandosi sull'oggetto dell'attività da informatizzare, più settori specifici e cioè quelli che riguardano rispettivamente:

- le procedure informatiche di supporto amministrativo degli uffici giudiziari e di gestione del personale. Le problematiche di questo settore sono del tutto simili a quelle del comparto della Pubblica Amministrazione.

- l'organizzazione amministrativa dei procedimenti giurisdizionali. Il processo viene gestito con l'ausilio di procedure informatiche che memorizzano gli atti del processo ed automatizzano il funzionamento della cancelleria.

- la creazione e la gestione di banche dati. In questo campo opera da più di vent'anni il Centro elettronico di documentazione della Corte di Cassazione, ma iniziano ad essere istituite presso gli uffici giurisdizionali civili banche dati di decisioni di merito, necessarie per definire e conoscere l'orientamento degli uffici stessi. Inoltre le informazioni per combattere tutte le forme di criminalità sia organizzata che economica sono di grande ausilio per il giudice penale.

- l'uso dell'informatica quale aiuto alla soluzione dei problemi giuridici implicati nel processo. Non si deve pensare all'applicazione meccanizzata (o informatizzata)Page 402 della norma a casi concreti, che può suscitare, come minimo, la diffidenza e la perplessità di tutti, quanto l'uso di strumenti di ausilio alla decisione, ad esempio per l'agevole reperimento di leggi e precetti giurisprudenziali o per l'esecuzione di operazioni costanti, ben definite e ripetitive, quali il calcolo di interessi1.

Questa distinzione ha portato a denominare questi settori2, rispettivamente, come informatica giudiziaria gestionale amministrativa, informatica giudiziaria gestionale, informatica giudiziaria documentale, informatica giudiziaria decisionale. È certo che nell'automazione degli uffici giudiziari intervengono e possono intervenire tutte o quasi tutte le tematiche proprie dell'informatica giuridica e dell'informatica in generale, ma ormai la classificazione precedente non appare particolarmente significativa. Infatti è necessario considerare sistemi di automazione d'ufficio in cui l'informatizzazione dei vari settori s'integra e si completa, poiché i vantaggi dell'informatizzazione si possono cogliere appieno solo se tutti i flussi informativi sono automatizzati. Limitarsi a considerare l'automazione di una parte soltanto di un più ampio procedimento riduce al minimo le possibilità di una reale innovazione e di un miglioramento di efficienza. Questa integrazione, inoltre, deve essere pensata non solo a livello di singolo ufficio, ma pianificata a livello centrale. Infatti l'automazione dei pubblici uffici non può prescindere dal coordinamento (che non vuol dire necessariamente standardizzazione dei sistemi, ma definizione di specifiche di scambio dei dati) e dall'interconnesione delle sedi.

@2. L'informatizzazione della giustizia in Italia

I primi progetti di informatizzazione degli uffici giudiziari nascono nella seconda metà degli anni Settanta e trovano un momento di riflessione scientifica nel corso del II Congresso internazionale organizzato nel 1978 dal CED della Cassazione intitolato "L'informatica giuridica al servizio del Paese", che dedica una sessione specifica all'informatica giudiziaria3. All'inizio degli anni Ottanta vengono lanciati da parte del Ministero della Giustizia iPage 403 primi progetti pilota di automazione delle cancellerie civili. La sperimentazione poi coordinata a livello nazionale, nel 1985, portò a scegliere un'unica piattaforma hardware e ad unificare il software.

Nel 1986 si svolge a Cagliari il Convegno nazionale "L'informatica giudiziaria: esperienze e prospettive", che è un momento di verifica dei risultati raggiunti dai vari progetti pilota. In questi anni, mentre il progetto di automazione globale degli uffici giudiziari segna il passo, si sviluppano altri progetti ausiliari dell'Amministrazione della giustizia, quali quelli per la realizzazione del Centro per l'automazione del Casellario giudiziario e del Centro elettronico degli Istituti di Prevenzione e Pena.

L'informatizzazione di singole unità organizzative, portata avanti negli anni Ottanta e spesso detta a macchia di leopardo, ha permesso di sperimentare con successo nuove tecnologie ed ha aperto la strada ai progetti più ampi e coordinati degli inizi degli anni Novanta. In questo periodo si delinea la pianificazione coordinata dell'informatizzazione dell'area penale, che troverà realizzazione in numerosi nuovi progetti.

L'impegno degli ultimi governi ha portato alla definizione delle norme per l'archiviazione elettronica dei documenti e alla successiva equiparazione del documento elettronico con quello cartaceo, oltre all'istituzione dell'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA), con effettivi poteri di guida, ponendo le premesse per uno sviluppo armonico e coordinato dell'automazione degli uffici pubblici in generale e di quelli giudiziari in particolare.

Nel piano triennale per l'informatica 1997/1999 del Ministero della Giustizia approvato dall'AIPA figurano più di cento progetti, molti dei quali coordinati e dedicati allo sviluppo di strutture di rete, che s'integrano nella costituenda Rete telematica unitaria della PA. Le principali aree di intervento sono: lo sviluppo della rete, l'area amministrativa centrale (che prevede la completa automazione degli uffici del Ministero e la formazione di un Polo nazionale informatico di supporto agli uffici periferici), la giustizia minorile (che prevede la realizzazione di un sistema informativo per gli uffici giudiziari minorili e per i servizi minorili), la Corte Suprema di Cassazione, il Casellario giudiziario oltre all'area civile e all'area penale.

L'Amministrazione della giustizia è, infatti, tra le amministrazioni che più ha puntato sull'innovazione tecnologica con notevole impegno progettuale: basti ricordare il CED della Corte di Cassazione con la sua banca dati giuridica ITALGIURE-FIND, che raggiunge capillarmente tutti gli uffici giudiziariPage 404 ed offre un servizio insostituibile agli operatori del diritto tramite la sua recente connessione ad Internet. D'altra parte è pure forte l'attesa dei cittadini riguardo ai benefici che l'innovazione tecnologica può produrre nell'ambito della giustizia penale e civile, con particolare riguardo alla rapidità dei provvedimenti. Infatti, un'effettiva automazione degli uffici accompagnata dall'estensione, recentemente attuata, delle funzioni del giudice monocratico possono produrre un'assai più efficiente giustizia.

Molte delle considerazioni che saranno svolte nei successivi paragrafi possono essere traslate - tenendo conto delle specificità - ad altri settori giurisdizionali, in particolare al settore della giustizia amministrativa, cioè all'insieme dei Tribunali amministrativi regionali e del Consiglio di Stato, dove dagli inizi degli anni Novanta è stato attivato il processo d'informatizzazione.

@@2.1. Aspetti amministrativi dell'Amministrazione della giustizia

La specificità dell'Amministrazione della giustizia è riconosciuta dall'art. 16 del D.L. n. 39/93, che prevede una procedura di concerto fra l'AIPA e il Ministero della Giustizia per la redazione dei piani triennali di sviluppo informatico, per tutelare l'esigenza di protezione della segretezza correlata alla funzione giurisdizionale e al regime particolare del personale amministrativo presso l'amministrazione della giustizia. Infatti, a parte l'unità organizzativa centrale, il Ministero della Giustizia, gli uffici giudiziari presentano caratteristiche di completa autonomia dall'amministrazione centrale per quanto attiene l'esercizio dell'attività giurisdizionale, della dipendenza gerarchica per la gestione del personale e delle attività di servizio alla giurisdizione.

@@@2.1.1. L'archiviazione digitale dei documenti

Con la deliberazione dell'AIPA sulle regole tecniche per l'uso dei supporti ottici ai fini della conservazione di documenti4 è divenuta praticabile la possibilità offerta dalla legge finanziaria del 1994 di utilizzare le nuove tecnologie informatiche per sostituire gli archivi cartacei con dischi ottici, a condizione che le procedure utilizzate siano conformi alle regole dettate dall'Autorità.

La legge finanziaria (537/93) all'articolo 2 comma 15 ha infatti disposto che "gli obblighi di conservazione di documenti, per finalità amministrative e probatorie... si intendono soddisfatti anche se realizzati mediante supportoPage 405 ottico purché le procedure utilizzate siano conformi a regole tecniche dettate... dall'Autorità per l'Informatica"5. Successivamente l'AIPA ha emesso la deliberazione 28 luglio 1994 n. 15, contenente le regole tecniche per l'archiviazione ottica dei documenti cartacei.

L'art. 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, stabilisce che "gli atti, dati e documenti formati da pubbliche amministrazioni e dai privati con strumenti informatici o telematici, i contratti stipulati nelle medesime forme, nonché la loro archiviazione e trasmissione con documenti informatici, sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge". Nella stessa disposizione è previsto, altresì, che "i criteri e le modalità di applicazione" della norma medesima siano disciplinati con specifici regolamenti, da emanarsi entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, ai sensi dell'art. 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400.

L'AIPA ha predisposto e sottoposto a pubblica verifica un articolato, frutto dell'attività svolta da un gruppo di lavoro, del quale sono stati chiamati a far parte, oltre a studiosi ed esperti della materia, magistrati, rappresentanti del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, del Consiglio Nazionale Notarile e dell'Associazione...

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