Dal boom al 'Sessantotto': la brevissima stagione del garantismo

AutoreLorenzo Gaeta
Pagine55-63
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DAL BOOM AL ‘SESSANTOTTO’:
LA BREVISSIMA STAGIONE DEL GARANTISMO
L’inizio del nuovo decennio vede l’Italia simbolicamente al cen-
tro del mondo, con le fantastiche Olimpiadi di Roma del 1960. Il paese
comincia ad attraversare una fase di straordinaria euforia, e anche se
la ‘dolce vita’ la fanno i pochi che siedono ai caffè di via Veneto, tutto
il paese respira un senso di diffuso benessere: la lira ottiene il premio
per la moneta più stabile, le famiglie della piccola e media borghesia
comprano il frigorifero, la televisione, la 600. È il famoso ‘boom’ eco-
nomico, che rappresenta anche per il movimento operaio delle grandi
fabbriche del nord l’occasione per redimere una vita di emigrazione
e di fatica con i ‘piaceri’ arrecati dai primi consumi di massa. Presso
la Fiat e le altre grandi imprese del nord si forma e rafforza un popolo
di lavoratori subordinati che cominciano a maturare, insieme con il
benessere economico, con il miglioramento delle condizioni di vita
e salute e con una crescente istruzione, la consapevolezza di sé e del
proprio ruolo di produttori nella società industriale.
Il mondo, d’altra parte, sembra più tranquillo: le due superpotenze
sono in fase di ‘disgelo’, tante speranze sono riposte sul giovane pre-
sidente americano Kennedy, si vive la grande epopea della corsa allo
spazio, che, culminando con il primo uomo sulla luna nel 1969, esalta
il progresso tecnico e il dominio dell’uomo sulla macchina, specie
se inserita nel processo produttivo. Ma ‘i tempi stanno cambiando’,
come canta Bob Dylan: inizia la contestazione globale al sistema; si
mette in discussione ogni autorità, da quella dei genitori a quella de-
gli insegnanti, da quella dei governanti a quella degli imprenditori; si
scende in piazza a protestare; si impone il femminismo; cambia radi-
calmente il ‘costume’. Anche la Chiesa cattolica si svecchia, grazie
all’opera di Giovanni XXIII e Paolo VI, le cui encicliche sul lavo-
ro (rispettivamente la Pacem in terris del 1959 e la Populorum pro-
gressio del 1967) inducono un forte cambiamento dell’at teggiamento
culturale dei politici cattolici nei confronti dei problemi del mondo

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