Il blog tra vocazione libertaria della Rete e limiti costituzionali della manifestazione del pensiero

AutorePasquale Costanzo
CaricaProfessore ordinario di Diritto costituzionale nell'Università di Genova
Pagine57-71

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@1. Premessa

Con la stessa rapidità che ha caratterizzato l'evoluzione tecnica e la diffusione planetaria della Rete, sono state, com'è noto, ampiamente sperimentate le possibilità, per certi aspetti impreviste e imprevedibili, offerte da internet per il godimento più ampio ed efficace1 di fondamentali libertà umane, laddove l'attività stessa dei pubblici poteri è giunta ad individuare nell'uso delle reti telematiche un'occasione, se non di vera e propria palingenesi, almeno di straordinaria riforma sul piano organizzativo e del metodo di comportamento2.

La comparsa, ormai non più recente, delle nuove tecnologie dell'informazione tuttavia non ha soltanto prodotto l'implementazione di situazioni, per così dire, "classiche", quali esemplarmente, per riferirci alla libertà di espressione del pensiero in queste note specificamente riguardata, la c.d. Page 58 stampa telematica, fornendo nuova veste al medium più risalente3 ma ha introdotto moduli originali attraverso cui il dibattito e lo scambio di informazioni hanno trovato modo di alimentarsi, innervando in maniera inedita la dialettica democratica e in generale la pubblica opinione.

Può sicuramente ascriversi a tale peculiare dimensione della Rete il fenomeno noto come blog, di cui s'intende qui mettere a fuoco le essenziali coordinate sul piano giuridico, dato che indubbiamente ci si trova dinnanzi ad una delle più aggiornate manifestazioni dell'innata esigenza dell'uomo di comunicare con i propri simili4.

Il blog si configura in effetti come un particolare sito web inteso a sottoporre all'attenzione di un'indeterminata platea di utenti di internet riflessioni e commenti di natura personale, spesso corredati, grazie alla multimedialità dello strumento, da materiale visivo e sonoro e arricchito, com'è nella natura del mezzo, di collegamenti ipertestuali: tanto da consentire, in ragione della forma espressiva prevalente, una prima classificazione dei blog: ossia, nel caso della scrittura, in weblog, del disegno in BDblog, della fotografia in photoblog, dei documenti sonori e musicali in audioblog o podcast, e, infine, delle immagini filmate in vidéoblogs. Circa il termine stesso, si apprende come esso si sarebbe originato dalla contrazione effettuata da Peter Merholz della formula web blog, per vero già coniata da Jorn Barger nel suo sito Robot Wisdom5 per designare il procedimento di logging in the web, ossia appunto l'attività di pubblicazione di brevi commenti e links.

L'evoluzione del blog da diario personale a luogo interattivo di discussione e approfondimento è stata peraltro assai celere, sviluppandosi, intorno al c.d topic (ossia il tema che l'autore del blog sottopone alla conoscenza e alla riflessione degli utenti, un thread ), vale a dire un filo conduttore della discussione tra i singoli utenti, con la condivisione di informazioni e il confronto delle opinioni. Più nel dettaglio, ciò si verifica attraverso i cosiddetti post , che vengono etichettati con data e orario e pubblicati in ordine cronologico inverso rispetto a quello di inserimento. Page 59

Come è stato efficacemente sottolineato, il blog si presenta dunque come "uno spazio privato e allo stesso tempo pubblico, dove ognuno può esprimere liberamente le proprie idee, senza censura, avendo anzi la possibilità di dialogare, tramite i commenti, con i propri lettori"6, laddove, tra le ragioni del successo di questo modo di comunicare, v'è senz'altro la sua scarsa complessità tecnica almeno per chi abbia un minimo di dimestichezza con la Rete, potendosi inoltre fare affidamento su un programma di pubblicazione guidata, che consente di creare automaticamente una pagina web, anche senza conoscerne necessariamente lo specifico linguaggio (tra i più utilizzati, vi sono le piattaforme Blogger.com, Splinder, Tiscali, Io bloggo. Chi invece vuole creare un blog da gestire in modo indipendente per sviluppare un servizio maggiormente personalizzato può avvalersi di uno dei numerosi sistemi di gestione dei blog, quali Wordpress, Open source, Nucleus).

Come si sarà notato, infine, l'interattività è determinante nella cd. "blogosfera", agevolata anche dai rinvii ipertestuali e dalle opportunità offerte dai RSS (really simple syndication), che consentono il recupero automatico anche delle informazioni "postate" su altri blog.

@2. Il Blog Tra "Intimismo Pubblico" E C.D. Giornalismo Partecipativo

In quanto non priva di interesse, diamo conto a beneficio dei pochi ignari lettori, di qualche corrente tipologia di blog, questa volta però in ragione del suo contenuto materiale, con l'avvertenza tuttavia che l'estrema varietà presente nella "blogosfera" rende qualsiasi classificazione abbastanza approssimativa.

Accanto infatti alla maggioranza dei blog, che hanno carattere personale, consistendo, come già accennato, in una pagina con cui l'autore intende rendere noto il proprio pensiero, esprimere i propri sentimenti e far conoscere eventi della sua vita (in questo senso i blog hanno in certo modo soppiantato le più "antiche" pagine personali), si collocano blog a carattere squisitamente informativo, allestiti anche da veri e propri professionisti del settore, ma particolarmente interessanti in quanto diano spazio alla c.d. controinformazione, cioè ai fatti che i media ufficiali non infrequentemente ignorano o trattano in maniera incompleta7. Certo anche qui il confine tra pura informazione e opinioni personali è assai labile sicché una classificazione può forse più opportu- Page 60 namente farsi tra blog di carattere politico-informativo, rilevanti anche sotto il profilo dell'uso democratico-partecipativo della Rete, di carattere satirico, non solo su argomenti della vita delle istituzioni, ma su qualsiasi altro tema di natura politica e sociale, ricorrendosi pertanto ad uno dei antichi modi di far denuncia, ossia la critica irridente e ancora di semplice costume o di puro gossip8.

Peraltro, onde non ingenerare l'impressione di un generale consenso, sembra opportuno sottolineare come, anche in considerazione della sua non ancora del tutto stabilizzata fisonomia, non siano mancati rilievi anche ficcanti sul fenomeno in questione, a partire soprattutto dalle caratteristiche stesse della Rete che permetterebbero a chiunque di improvvisarsi "giornalista", anche se in realtà sono spesso gli stessi media a sollecitare gli utenti ad inviare testimonianze dirette di eventi importanti. Come può intuirsi, le preoccupazioni in tal senso provengono in ispecie dal "giornalismo ufficiale", che imputa al blog l'assenza di procedure e regole per imporre una deontologia professionale, nonché la mancanza di responsabilità definite nella produzione di informazione da parte dei blogger.

Si tocca così uno dei profili di maggiore interesse giuridico del fenomeno in esame ossia la relazione tra blog e attività di pubblicazione informativa, che, anche nel nostro Paese, è stato messo sotto il riflettore da alcune decisioni dell'autorità giudiziaria, che hanno suscitato reazioni anche vivaci, ma sulle quali sarà necessario più avanti effettuare considerazioni meno suggestionate e più improntate ai reali valori giuridici del nostro ordinamento costituzionale.

Sarebbe in ogni caso miope ed anzi improvvido rispetto alle formidabili opportunità offerte dalla Rete adottare pregiudiziali atteggiamenti di chiusura nei confronti del c.d. "giornalismo partecipativo", considerato che l'informazione nel mondo digitale ruota soprattutto proprio intorno ai blog e ai giornali on line, redatti grazie al contributo dei cittadini. Per altro verso, si sostiene abbastanza persuasivamente che il giornalista non esce "distrutto"da questo modello di lavoro, bensì soltanto rinnovato, restando il suo ruolo centrale nel saper mettere insieme i vari aspetti, fare adeguate verifiche, scrivere in modo chiaro e accattivante i propri articoli, ponderare i punti di vista9, mentre il giornalismo partecipativo non sarebbe in grado di sostituire i giornalisti con una schiera di cittadini reporter, contribuendo invece a dar forma alle nuove funzioni del giornalismo nell'era digitale, prima fra tutte la Page 61 restaurazione del rapporto fiduciario giornalisti-lettori, attualmente in una crisi significativa10; sottolineandosi infine come i blog abbiano dimostrato nella ridefinizione del campo giornalistico attuale una straordinaria capacità d'interpretare e d'innovare l'approfondimento giornalistico, presentandosi essi stessi come luogo di analisi soggettiva e sostanziale e operando nella direzione di un rinnovamento degli apparati comunitari resi deboli dai processi di individualizzazione, tipici di una società complessa11.

@3. Il Blog Nel Dibattito Politico Ed Economico

Nell'ambito della c.d. "blogosfera", si rivela peraltro opportuno mettere ulteriormente a fuoco alcune tematiche particolarmente significative per il giuspubblicista. In questo senso, non v'è dubbio che il riferimento "di punta" sia al blog di carattere politico e/o economico. Del resto, è opinione diffusa che le ragioni all'origine dello straordinario successo di alcuni blogger sulla scena politica siano costituite, da un lato, da una certa insoddisfazione nei confronti dei media tradizionali, reputati insufficientemente obiettivi e completi (e riemerge qui incontenibile il delicato problema del pluralismo notiziale), e, dall'altro, il notevole discredito dei canali rappresentativi istituzionali (e si perviene così al non meno essenziale nodo del funzionamento della democrazia rappresentativa).

Il blogging politico, come è stato, ad esempio, fatto notare, ha cambiato per gli americani le stesse modalità di acquisizione e di discussione delle notizie e delle conflittualità politiche all'ordine del giorno...

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